Eosinofili alti e bassi: valori e cosa sono
Eosinofili alti e bassi: ecco le possibili alterazioni della conta degli eosinofili e quali sono le cause che il medico potrebbe individuare.
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Gli eosinofili sono cellule che, come i monociti-macrofagi e i neutrofili, fanno parte del sistema immunitario innato. A queste cellule fanno capo diverse funzioni che sono fondamentali per la difesa del nostro organismo dalle infezioni dei parassiti. Inoltre, prendono parte alla reazione infiammatoria in caso di malattia allergica.
Cosa solo gli eosinofili
La conta degli eosinofili è un comune esame del sangue che viene prescritto dal medico per confermare, o smentire, uno specifico sospetto di diagnostico. Il valore di queste cellule nel sangue si considera normale quando la concentrazione è compresa tra 100-500 eosinofili per microlitro di sangue, ovvero quando si riscontra la seguente condizione:
- 0.04-0.4 x 109/l;
ovvero quando costituiscono circa il 2-4% dei globuli bianchi (leucociti).
Vediamo quali sono le possibili alterazioni della conta degli eosinofili e quali le cause che il medico potrebbe individuare.
Eosinofili bassi
Una concentrazione inferiore alla normalità nella conta degli eosinofili si definisce eosinopenia. Si tratta di una condizione che si verifica di solito nei pazienti che soffrono di:
- sindrome di Cushing;
- infezioni generalizzate come ad esempio la sepsi;
- nel corso di un lungo trattamento con farmaci corticosteroidi.
In tutti questi casi, la carenza di eosinofili nel sangue non è considerata, almeno in un primo momento, una condizione grave, perché tutte le altre cellule del sistema immunitario possono sopperire alla loro mancanza. In genere, l’eosinopenia si evidenzia solo in seguito a un emocromo completo, perché non ha sintomi specifici, e l’esame viene prescritto per indagare le condizioni che ne possono essere la causa. In genere, agendo sulla causa si ottiene anche il ritorno nella norma della concentrazione nel sangue di queste cellule.
Eosinofili alti
La condizione in cui si verifica un aumento della concentrazione di eosinofili nel sangue prende il nome di eosinofilia o ipereosinofilia. Le cause sono nella maggior parte dei pazienti riconducibili a:
- allergie di diversa origine;
- infezioni da parassiti;
- alcune malattie tumorali come linfoma di Hodgkin, leucemia e disturbi mieloproliferativi.
Tra le malattie di origine allergica che possono causare l’aumento della conta degli eosinofili ci sono:
- l’asma;
- la rinite allergica;
- la dermatite atopica;
- l’eczema.
L’eosinofilia ha tre diversi gradi di gravità:
- lieve, quando la conta di eosinofili è compresa tra 500 a 1.500 cellule per microlitro di sangue;
- moderata, quando è compresa tra 1.500 a 5.000 eosinofili per microlitro di sangue;
- grave, in caso di valori superiori a 5.000.
Quando l’aumento della conta eosinofila è solo lieve, la condizione non si manifesta con alcun sintomo evidente. Mentre nel caso di eosinofilia grave, l’aumento della concentrazione nel sangue di queste cellule causa infiammazione e danno a diversi organi, soprattutto cuore, polmoni, cute e sistema nervoso. I sintomi con cui si manifesta l’eosinofilia grave sono legati all’organo più gravemente colpito e vanno da un’eruzione fino alla polmonite, cardiomiopatia, esofagite o enterite eosinofila.
Quando la conta degli eosinofili supera le 1.500 cellule per microlitro di sangue per un periodo superiore ai 6 mesi, senza che possa essere identificata una causa specifica, si parla di sindrome ipereosinofila idiopatica. L’adeguato trattamento si traduce in genere nella sopravvivenza nell’80% dei casi, mentre l’assenza di una terapia adeguata ha in genere un esito funesto.
Tutte le condizioni descritte sono di interesse esclusivamente medico: quest’ultimo è l’unico professionista a cui rivolgersi per la terapia e tutti i consigli.