L’enotera (Oenothera biennis) è forse una delle piante commestibili e officinali più famose e apprezzate al mondo. Questa pianta erbacea biennale è un rinomato membro della famiglia delle Onagraceae, che include circa 600 diverse specie di piante. Si tratta di un’erba utile in cucina e un ottimo rimedio naturale contro tosse, indigestione, sintomi della menopausa e diverse altre condizioni.
Dalla pianta viene estratto un particolare olio, l’olio di enotera, impiegato per migliorare la salute e tenere alla larga diversi malanni. In questo articolo scopriremo 5 curiosità sulla pianta Enotera, dalle proprietà benefiche ai diversi modi per apprezzarne il sapore in cucina.
Il nome scientifico dell’enotera è “Oenothera biennis”, e l’appellativo “biennis” si riferisce al fatto che, prima che raggiunga il suo pieno sviluppo, la pianta dovrà attraversare più fasi: durante il suo primo anno di vita, infatti, l’enotera si presenta come una pianta bassa composta da sole foglie. A partire dal secondo anno, assumerà invece la sua forma effettiva, riuscendo a raggiungere anche il metro e mezzo in altezza.
Ma vediamo quali sono le altre curiosità in merito a questa bella pianta.
Come molte altre piante, anche all’enotera sono stati attribuiti moltissimi nomi diversi. Puoi trovare la pianta sotto il nome di Rapunzia, Onagro, Bella di notte e Primula della sera.
Uno dei nomi più curiosi attribuiti all’enotera è senz’altro quello di “Prosciutto dei giardinieri“. Si ritiene che il nome derivi dal fatto che le radici della pianta, cotte in acqua o a vapore, tendano ad assumere un colore che ricorda vagamente quello del prosciutto.
Per quanto riguarda l’etimologia del nome, la parola “oenothera” deriva dal greco “oinos” (vino) e probabilmente si riferisce all’antica usanza di insaporire e aromatizzare il vino usando proprio le radici di questa pianta.
I fiori di questa pianta sono perlopiù gialli, ma potresti imbatterti anche in fiori di enotera rosa, viola, bianchi e rossi. Un paio di curiosità: la fioritura dell’enotera avviene da giugno a settembre, e i fiori della pianta si aprono solo alla sera. Con il loro profumo, attirano le falene durante la notte e le api alle prime luci del mattino.
È per questo motivo che l’enotera è anche chiamata Primula della sera (dall’inglese “evening Primrose“).
La pianta è originaria dell’America, ma si è oramai ampiamente diffusa in molte aree del mondo, inclusa l’Italia, dove puoi vederla crescere spontanea nei giardini o sul ciglio delle strade. La pianta cresce bene anche sui terreni più poveri e sabbiosi, e colora campi e spazi incolti.
Nonostante cresca in modo spontaneo anche sui terreni meno ospitali, in generale l’enotera predilige terreni di media umidità con esposizione in pieno sole. La pianta tende a riprodursi per autosemina.
Per chi si stesse chiedendo a cosa serve l’enotera, bisogna ricordare che da questa pianta viene estratto un olio officinale, l’olio di enotera, in grado di alleviare una vasta serie di disturbi.
Questo rimedio popolare aiuta a migliorare la digestione e calmare la tosse, esercita effetti antiinfiammatori e antiallergici, e viene spesso impiegato dalle donne in menopausa o durante il periodo premestruale per alleviare i sintomi più fastidiosi.
Oltre che per le sue proprietà benefiche e per il valore ornamentale, la pianta di enotera è apprezzata anche come ingrediente in cucina. Dall’autunno alla primavera è possibile raccoglierne radici, foglie e germogli per impiegarli nella preparazione di stufati, insalate e altre pietanze.
Oggi, i petali di enotera vengono impiegati anche come decorazione floreale commestibile dal sapore delicato e dolce, per piatti originali e sfiziosi.
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