
L’obiettivo Eni è quello di rendere la transizione energetica un processo irreversibile. A dichiararlo è l’amministratore delegato Eni Claudio Descalzi. L’AD ha confermato che la linea della compagnia è quella orientata ai prodotti a basse emissioni di carbonio, capace al contempo di stabilizzare il business e attrarre gli investitori. Questa la sintesi delle dichiarazioni rilasciate a Reuters dal manager italiano.
Descalzi ha dichiarato che l’emergenza Coronavirus ha spinto verso un’accelerazione del processo di transizione energetica. Lo stesso AD ha affermato che entro 3 anni intende “tracciare un cammino completamente irreversibile per il gruppo”. A cominciare dalla diversificazione dell’offerta ai clienti, sempre più orientata alla decarbonizzazione. Sottolinea Descalzi:
L’impatto del Covid-19 sarà con noi per un anno o due ed è per questo che abbiamo lavorato molto velocemente sulla nostra nuova riorganizzazione.
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Riorganizzazione che ha previsto la divisione dell’area business in due entità, di cui una interamente dedicata alle fonti rinnovabili. Una soluzione grazie alla quale Eni punta a centrare l’obiettivo assunto a febbraio di ridurre dell’80% le proprime emissioni di CO2.
Durante l’intervista concessa a Reuters, Descalzi ha smentito eventuali timori legati a possibili perdite nei rendimenti a causa dell’allontanamento dalle fonti fossili. L’AD ha sottolineato come le nuove imprese “Energy Evolution” risultino meno rischiose (80% della nuova energia concentrato nei Paesi OCSE) e a minore “intensità di capitale”. Ha concluso affermando:
Stiamo ottenendo rendimenti del 15% sulle nostre bio-raffinerie e questo aumenterà ulteriormente entro la fine del 2022, quando toglieremo l’olio di palma. Quindi possiamo confrontare i rendimenti con le attività a monte solo con un rischio inferiore.