Energia, l’ONU chiede la transizione dalle fossili alle rinnovabili
Energia, l'ONU richiede un maggiore impegno per la transizione alle fonti rinnovabili, abbandonando definitivamente i combustibili fossili.
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Per combattere i cambiamenti climatici e le sfide ambientali che attendono l’uomo, è necessario accelerare la transizione dell’energia dalle fonti fossili a quelle rinnovabili. È quanto ha spiegato António Guterres, Segretario Generale dell’ONU, nel corso della tavola rotonda sulla Clean Power Transition per il COP26.
L’eliminazione dei combustibili fossili sarà la strada da seguire per raggiungere l’obiettivo zero emissioni entro il 2050. Uno sforzo che sarà necessario in tutto il mondo, sia nei Paesi industrializzati che in quelli emergenti, così come Guterres ha specificato.
Energia e fonti rinnovabili
Le fonti rinnovabili rappresentano la via maestra per raggiungere l’obiettivo zero emissioni entro il 2050, da intendere come produzione di CO2 e altri inquinanti completamente compensati dall’uomo, ad esempio con la riforestazione. Questo obiettivo non è però raggiungibile continuando a sfruttare combustibili fossili, come il carbone e il petrolio, poiché altamente inquinanti.
Tutte le nazioni devono impostare obiettivi e piani di medio-periodo credibili, che siano allineati con questo obiettivo. Per raggiungere le zero emissioni nette nel 2050, dobbiamo spingere la transizione dei combustibili fossili all’energia rinnovabile.
Queste le parole di Guterres, il quale ha anche sottolineato come le fonti rinnovabili siano anche la chiave per una maggiore equità in tutto il mondo. Oggi, ad esempio, 789 milioni di persone nell’Africa sub-sahariana vivono senza accesso all’energia, un fatto che il Segretario ONU descrive come un’ingiustizia e un impedimento allo sviluppo sostenibile.
Per questa ragione, Guterres ha richiesto alle nazioni sviluppato un “impegno forte” verso l’abbandono dei combustibili inquinanti, inoltre ha richiesto di rispettare gli accordi per il fondo da 100 miliardi di dollari voluto dall’ONU per lo sviluppo dei Paesi più poveri.
Il Segretario ha infine ricordato come le ingenti somme sbloccate dai vari Stati mondiali, per affrontare il rilancio economico durante la pandemia, non vedano “gli investimenti sostenibili come una priorità”. È invece necessario che le nazioni sin da subito raggiungano almeno il 6% di fonti fossili in meno ogni anno, investendo proprio in rinnovabili, programmi di transizione, piani di diversificazione economica, green bond e strumenti sostenibili.
Fonte: ONU