Una delle malattie da zecca del cane più diffuse è l’Ehrlichiosi canina. Esistono in realtà diverse specie di Ehrlichia capaci di provocare malattia nei cani.
Inoltre è bene ricordare sin da subito che l’ehrlichiosi canina è una zoonosi: può essere trasmessa anche all’uomo, motivo per cui sarebbe bene provvedere ad applicare regolarmente gli antiparassitari nei cani, in modo da evitare che si riempiano di zecche. Ma vediamo cause, sintomi e terapia dell’Ehrlichiosi nel cane.
L’Ehrlichiosi è provocata da diversi tipi di Ehrlichia, batteri Gram-negativi, intracellulari obbligati. Esistono diverse specie di Ehrlichia, ma solamente tre possono causare malattia nei cani:
L’Ehrlichiosi viene trasmessa al cane dalle zecche. Quando una zecca infetta morde il cane, trasmette il patogeno tramite la saliva. La zecca a sua volta si infetta quando, nello stadio di larva o ninfa, si nutre di un cane infetto.
Inoltre c’è anche la possibilità che la malattia si trasmetta tramite trasfusioni di sangue, per questo motivo i cani donatori, oltre a essere testati per il gruppo sanguigno, dovrebbero effettuare analisi annuali per le malattie infettive da zecche e la Leishmaniosi.
Dopo il morso di una zecca infetta, si ha un periodo di incubazione di 1-3 settimane. Da qui la malattia passa attraverso tre fasi:
Non esistono predisposizioni di razza per l’Ehrlichia. Tuttavia si è visto che nel Pastore Tedesco tende ad avere un decorso più grave rispetto alle altre razze. A seconda della fase della malattia, del sistema immunitario dell’ospite e del ceppo coinvolto, cambia la gravità dei sintomi.
Come sintomi abbiamo:
Spesso non si hanno sintomi in tale fase, al massimo si rileva una forma di trombocitopenia.
Come sintomi abbiamo:
La diagnosi di ehrlichiosi nel cane richiede l’esecuzione di esami di base completi e di test sierologici. Considerate che gli anticorpi compaiono 7-28 giorni dopo l’infezione, quindi occhio ai falsi negativi se il test viene eseguito troppo precocemente. Questi cani andrebbero ritestati dopo 2-3 settimane: sieroconversione.
Occhio però anche alle positività in zone endemiche: a volte un test anticorpale positivo indica solo contatto col patogeno. Se non si è convinti dei risultati della sierologia, allora si può procedere con la PCR, sangue periferico, linfonodi o midollo osseo.
Se si monitorizza l’efficacia della terapia con la PCR, bisogna aspettare due settimane dalla fine per della cura per eseguirla. In caso di positività, bisogna rifare un altro ciclo di terapia di 4 settimane. Poi si ripete il test. Se ancora la PCR è positiva, bisogna usare un altro farmaco.
Se la PCR è negativa, dopo 8 settimane andrebbe ripetuta. Occhio che non sempre si riesce a debellare del tutto il parassita: a volte rimane nascosto nella milza e si riacutizza a seguito di stress, traumi, interventi chirurgici o altre malattie.
La terapia dell’Ehrlichia nel cane prevede la somministrazione di doxiciclina per almeno 28 giorni. Attualmente c’è un grosso problema di reperimento della doxiciclina veterinaria, motivo per cui spesso i veterinari sono costretti a rivolgersi a quella umana.
Ma anche di quelal ce n’è poca. La speranza è che non si esaurisca del tutto perché altrimenti non si potranno più curare cani con ehrlichiosi o altre malattie da zecche. O si dovranno usare alternative come l’enrofloxacin o l’imidocarb proprionato.
I sintomi tendono a migliorare già in 24-48 ore dalla prima somministrazione, ma l’elettroforesi potrebbe tornare normale nel giro di mesi. Il titolo anticorpale scende nell’arco di 6-9 mesi dall’inizio della terapia. Alcuni cani rimangono tuttavia positivi per anni.
Naturalmente bisogna attuare anche terapia di supporto, incluse trasfusioni di sangue in caso di grave anemia.
Bisogna applicare correttamente gli antiparassitari sui cani per evitare che si infestino di zecche in quanto l’ehrlichia nel cane rappresenta una zoonosi per l’uomo. Tutti e tre i tipi di Ehrlichia visti sopra possono infettare sia l’uomo che il cane.
Se il tuo cane ha l’ehrlichiosi bisogna fare attenzione quando si maneggiano zecche, sangue o tessuti di animali infetti.
Se ti stai chiedendo se l’ehrlichiosi colpisce il gatto, ebbene, raramente sono stati segnalati gatti positivi. Non si sa molto su come questi gatti si siano infettati, ma si conoscono i sintomi:
Anche nel gatto la terapia si basa sull’uso della doxiciclina, al momento quella in pasta sembra essere ancora disponibile.
Fonti