Cosa si intende per eco design: le 5 regole del design sostenibile
E' un approccio alla progettazione orientato alla sostenibilità ambientale. Tra le regole che delineano questo processo ci sono la predilezione per l'uso di materiali sostenibili, con precedenza a quelli riciclabili; l'efficienza energetica tramite la promozione della riduzione dei consumi lungo il ciclo di vita del prodotto. Ci sono poi la durata e la longevità: in questo caso viene incoraggiata la creazione di oggetti robusti e riparabili. Infine, riciclabilità, smaltimento e impatto sociale.
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L’eco design, o design sostenibile (design for sustainability in inglese), è un approccio adottato nel mondo del design e orientato alla sostenibilità ambientale. Rappresenta un tipo di economia che, oltre a valutare l’aspetto produttivo, tiene conto dell’impatto che il prodotto avrà sull’ambiente. E questo durante l’intero ciclo di vita, dalla produzione allo smaltimento. L’eco design sottostà ad alcune regole imposte dalle autorità. Di seguito le analizziamo approfondendo cosa si intende nello specifico per design sostenibile.
Cos’è l’eco design
Volendone fornire una definizione chiara citiamo quella riportata dal dizionario Treccani. Per quest’ultimo l’eco design è un «modello teorico di sviluppo economico che prende in considerazione l’attività produttiva valutandone sia i benefici derivanti dalla crescita, sia l’impatto ambientale provocato dall’attività di trasformazione delle materie prime.»
Chiarito il significato di eco design sostenibile, è bene specificare come attualmente i produttori europei di elettrodomestici quali frigoriferi, computer, etc, siano già tenuti a rispettarne le norme, sia in fatto di riduzione del consumo energetico che in fatto di riduzione dell’impatto ambientale. E ciò a partire dalla fase della progettazione in quanto, come anche affermato da John Thackara, uno dei massimi esperti in fatto di sostenibilità, “l’80% dell’impatto ambientale esercitato dai prodotti […] viene determinato allo stadio progettuale”. L’Unione europea, al fine di perseguire nuovi successi in questo campo ha intenzione di implementare norme sulla progettazione ecocompatibile valide per la quasi totalità dei prodotti.
Quando nasce l’eco design
L’eco design ha preso concretamente piede negli anni ’90, quando si è presa coscienza in maniera consapevole degli effetti ambientali che un prodotto può esercitare. I primi ad aver posto critiche riguardo al degrado ambientale dovuto all’espansione dell’attività industriale sarebbero stati, però, i membri del movimento arts and crafts già alla fine del 1900. Mentre le prime prese di posizione nei confronti dei problemi ambientali sono state avanzate tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta da alcuni esponenti del settore, che hanno posto l’attenzione sulla responsabilità del progettista riguardo al tema dei consumi. Tornando agli anni ’90, è proprio in questo momento storico che viene introdotto il concetto di ciclo di vita per valutare i prodotti lungo il loro intero percorso.
Cosa si intende per sviluppo eco sostenibile?
Semplicemente la creazione di prodotti o processi che soddisfano le esigenze del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie. Si tratta di un concetto di ampia portata che abbraccia aspetti economici, sociali e ambientali, e che punta a cercare un equilibrio tra le necessità umane e il rispetto per l’ambiente.
Cosa si intende per progettazione sostenibile?
Facendo seguito al precedente concetto, la progettazione sostenibile è un processo creativo che integra i principi dell’eco design con lo scopo di minimizzare l’impatto ambientale, ottimizzare l’efficienza energetica e promuovere materiali riciclabili e processi produttivi eco-compatibili. A tal proposito, a chi si chieda quali materiali utilizza l’eco design, rispondiamo che tra questi rientrano il sughero, il legno, la juta, il bambù, il linoleum, l’alluminio.
5 regole del design sostenibile
Il Consiglio Europeo ha adottato la propria posizione sulla proposta di regolamento che stabilisce le direttive per l’elaborazione delle specifiche di progettazione ecocompatibile per determinati gruppi di prodotti. Il fine è quello di far sì che questi siano efficienti sotto il profilo energetico e delle risorse, ma allo stesso tempo “più durevoli, affidabili, riutilizzabili, migliorabili, riparabili e riciclabili e più facili da gestire in termini di manutenzione”.
Tra le regole alle quali fa riferimento l’eco design sostenibile ci sono le seguenti:
- Materiali sostenibili: ovvero dare priorità a materiali riciclabili, a basso impatto ambientale e provenienti da fonti sostenibili.
- Efficienza energetica: in sintesi, la promozione di prodotti che riducano al minimo il consumo energetico durante la produzione, l’uso e lo smaltimento.
- Durata e longevità: prediligere la realizzazione di prodotti durevoli, resistenti e facilmente riparabili, per prolungare la loro vita utile.
- Riciclabilità e smaltimento: pianificare il ciclo di vita del prodotto considerando l’intero processo di smaltimento, il riciclo e la riduzione al minimo dei rifiuti.
- Impatto sociale: non ultimo, bisogna considerare gli aspetti sociali ed etici lungo la catena di produzione.
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