Eccesso di vitamina C in gravidanza: rischi per mamma e feto
Attenersi al fabbisogno di vitamina C consigliato in gravidanza evita rischi e problemi di salute alla madre e al nascituro: ecco cosa sapere.
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La vitamina C, o acido ascorbico, riveste un ruolo fondamentale per la salute sia durante la crescita sia nell’età adulta, entrando in gioco in numerosi processi dell’organismo. Tra le fasi più delicate che richiedono una particolare attenzione dal punto di vista del fabbisogno vitaminico in generale, rientra la gravidanza, nove mesi caratterizzati da cambiamenti fisici e ormonali peculiari.
Non garantire un apporto sufficiente di vitamina C durante la gestazione potrebbe portare a spiacevoli conseguenze per mamma e feto, basti pensare al rischio dato dallo scorbuto, tuttavia anche un eccesso nell’assunzione di questa sostanza deve essere evitato per favorire un corretto sviluppo del feto e scongiurare disturbi più o meno gravi nella madre. In ogni caso, la scelta di assumere integratori di vitamina C deve essere sempre discussa con il ginecologo o il medico di fiducia.
Fabbisogno
Attenersi alle dosi consigliate per quanto riguarda l’assunzione di acido ascorbico è pertanto fondamentale: Per le gestanti sono sufficienti 70 mg giornalieri, che possono essere introdotti attraverso il cibo, scegliendo gli alimenti più ricchi di questa componente e optando prevalentemente per frutta e verdura fresca: dagli agrumi ai kiwi, dalle fragole all’uva, compresi vegetali a foglia verde, peperoni e broccoli.
Questi alimenti dovrebbero essere consumati crudi, evitando la perdita delle loro qualità nutritive a causa del calore, tuttavia è fondamentale procedere con un lavaggio più che accurato per allontanare il rischio di contrare la toxoplasmosi. Stando a quanto sostenuto in uno studio del 2014 promosso dalla Oregon Health & Science University di Portland, inoltre, un supplemento di acido ascorbico potrebbe rendersi necessario nelle donne in gravidanza fumatrici, favorendo la nascita di bambini caratterizzati da una funzionalità polmonare ottimale.
Effetti positivi
Per le donne in dolce attesa, curare l’alimentazione rappresenta un’esigenza prioritaria anche per mantenere ottimali i livelli di vitamina C, indispensabile per favorire un corretto sviluppo cerebrale del bambino e per potenziare le difese contro le infezioni. L’acido ascorbico influisce positivamente anche sulla placenta limitando il rischio di parto prematuro, evitando anche alla madre possibili lacerazioni durante la fase espulsiva.
Rischi per madre e feto
Assumere smodatamente vitamina C durante la gestazione compromette il benessere la salute di madre e feto. Per quanto riguarda i rischi corsi dalla prima, possono manifestarsi disturbi inerenti l’apparato gastrointestinale come nausea, bruciore di stomaco, crampi addominali, vomito, diarrea, cefalea e sonno disturbato. È anche possibile soffrire di tachicardia e problemi legati alla funzionalità dei reni, con la conseguente formazione di calcoli. Un eccesso di vitamina C può inoltre causare un aumento della quantità di ferro presente nel sangue, agevolandone l’assorbimento.
Possibili danni riguardano anche la salute del feto e il suo sviluppo nel ventre materno: la letteratura scientifica fa riferimento a un aumento del rischio di scorbuto anche nei neonati che hanno sviluppato una certa resistenza all’assorbimento di vitamina C proprio a causa delle dosi elevate assunte dalla madre in gravidanza. Tra le conseguenze, inoltre, è necessario citare anche danni ossidativi e possibile emolisi, nonché un incremento del rischio di venire al mondo prima del termine previsto.