E-Cat da 1 MW collaudato negli USA. Intervista ad Andrea Rossi
Abbiamo intervistato Andrea Rossi che ha risposto alle critiche sorte dopo la pubblicazione del report di terze parti sull'E-Cat e ci ha parlato di possibili novità.
Il report di terze parti sull’E-Cat ha risollevato l’interesse, anche da parte di giornali autorevoli come Forbes, sul tema della fusione fredda, fugando molti dei dubbi che permanevano ancora sul reattore LENR di Andrea Rossi. Non tutti a dire la verità si sono accontentati del report, evidenziandone la mancanza di una peer-review, cioè di un controllo accurato da parte della comunità scientifica prima della pubblicazione su una rivista.
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Abbiamo quindi deciso di rivolgere alcune domande ad Andrea Rossi, chiedendogli cosa ne pensa delle critiche, se ci saranno nuove verifiche dell’E-Cat da parte della comunità scientifica e su quali progetti sta lavorando. Come è consuetudine per Rossi, le risposte sono state molto stringate, ma in alcuni casi lasciano intravedere delle novità in arrivo, anche per quanto riguarda l’Hot-Cat, il reattore ad alta temperatura.
Il report sull’E-Cat elaborato dai ricercatori dell’Università di Bologna e Università di Uppsala sta contribuendo a far cadere lo scetticismo sulla fusione fredda. Permangono però alcuni dubbi sul funzionamento del suo reattore, che è ancora ignoto, e sulla mancanza di una peer review sugli articoli pubblicati da arXiv. Che cosa risponde a questi dubbi?
La peer review è stata effettuata dai professori indicati negli acknowledgements, inoltre arXiv non pubblica se non vi è l’endorsement (= peer review) di un fisico da loro conosciuto. Oltre a ciò ora che è stato pubblicato chiunque può fare la peer review.
Saranno effettuati nuovi test dalla comunità scientifica nei prossimi mesi?
Credo di sì.
Quando crede che sarà possibile visionare pubblicamente uno dei suoi reattori? Quando cioè lei o uno dei suoi clienti aprirete le porte a stampa, curiosi e scienziati di tutto il mondo?
Ai curiosi mai. A persone qualificate (clienti e giornalisti scientifici) tra qualche mese, credo.
Dopo la pubblicazione del report prevede che le richieste per il suo reattore aumenteranno?
Non credo.
Al momento quanti clienti confermati riceveranno il suo reattore da 1 MW?
Abbastanza. Non posso dirle il numero, posso solo dirle che sono negli USA. Il primo è appena stato collaudato.
Negli ultimi tempi si è parlato molto di quello che lei ha definito “mouse”, un nuovo attivatore. Ci può dire cos’è e che importanza ha questo nuovo componente? Il COP dell’E-Cat aumenta grazie al “mouse”?
Il COP dell’E-Cat diventa più alto, sì.
Il progetto di un E-Cat domestico, che in un primo tempo sembrava il motore principale del suo lavoro, si è da tempo arenato per problemi con le certificazioni di sicurezza. Ci sono novità su questo fronte? Magari grazie all’apporto tecnico di nuovi partner?
Continua il processo di certificazione.
Per quanto riguarda la questione brevetti a che punto è la procedura?
Gli avvocati stanno lavorando.
Un’ultima domanda: su cosa sta lavorando in questo periodo? Quali saranno le novità per i prossimi mesi?
Industrializzazione dello Hot-Cat.