E-Cat: report di terze parti confermano produzione energia
Punto a favore per Andrea Rossi: secondo studi indipendenti il suo E-Cat produce veramente più energia di quanta ne consuma. Ma ancora nessuno sa perché
I tanto attesi report di terze parti sull’E-Cat sono stati finalmente pubblicati. In realtà si tratta di un report unico, che però offre il rendiconto di due studi indipendenti eseguiti a dicembre 2012 e marzo 2013. Il primo a cura di Giuseppe Levi dell’Università di Bologna con la collaborazione di Evelyn Foschi e il secondo a cura di Torbjörn Hartman, Bo Höistad, Roland Pettersson e Lars Tegnér dell’Università di Uppsala con la collaborazione di Hanno Essén del Royal Institute of Technology di Stoccolma.
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Il primo test ha avuto una durata di 96 ore, il secondo di 116 ore. In entrambi i casi i test si sono limitati a osservare un E-Cat ad alta temperatura in funzione, misurando l’energia elettrica immessa nel sistema e quella termica prodotta dall’impianto. E in entrambi i test i due E-Cat sono stati forniti da Andrea Rossi e gli scienziati non avevano modo di aprire il reattore per vedere cosa contenesse.
Con queste, ormai note, premesse va registrato comunque che l’E-Cat produce effettivamente molta più energia di quanta ne consuma. Una quantità di energia che, ammettono gli scienziati che lo hanno testato, non è compatibile con le classiche reazioni chimiche e posiziona il catalizzatore di energia di Rossi, quanto a energia prodotta, a cavallo tra un reattore chimico e uno nucleare.
Quali i risultati? Durante il test bolognese l’E-Cat ha consumato 35 kWh per produrne 160 netti, mentre a marzo ha consumato 33 kWh per produrne 62 netti. La differenza tra i risultati dei due test deriva dalla volontà di Rossi di tenere il dispositivo a temperatura controllata durante la seconda prova per aumentarne la stabilità di funzionamento.
Il report, poi, aggiunge una cosa interessante: entrambi i test sono terminati per volontà degli stessi tester visto che i due E-Cat contenevano ancora sufficiente combustibile per continuare a lavorare e a produrre calore.
A partire da questa estate, infine, verrà condotto un terzo test di lunga durata (circa sei mesi) per misurare le performance dell’E-Cat nella lunga durata. Gli scienziati sperano di cavarne qualche informazione sull’origine, tutt’ora misteriosa a causa del segreto industriale che copre i componenti utilizzati per alimentare il reattore, di questa sovraproduzione di calore registrata a dicembre e marzo.