E-Cat industriali già ordinabili: intervista ad Aldo Proia
E-Cat industriale, domestico e futuro commerciale del reattore di Rossi: intervista ad Aldo Proia, amministratore della società che venderà in esclusiva l'E-Cat in Italia.
Da ieri si conosce il nome della prima società che venderà l’E-Cat in Italia, la Prometeon SRL di Aldo Proia che della società è direttore commerciale e amministratore unico. Abbiamo dunque intervistato Proia, rivolgendogli alcune domande su prezzi, date di commercializzazione e futuro dell’E-Cat industriale e domestico.
La Prometeon SRL sarà la prima licenziataria dell’E-Cat da 1 MW, ci può dare qualche informazione in più sulla sua azienda?
Non è proprio esatto, la nostra società sarà la prima – e avendo, l’esclusiva, l’unica – licenziataria per l’Italia e per San Marino, ma nel mondo vi sono già da tempo molti altri licenziatari dell’E-Cat e la maggior parte dei Paesi importanti hanno ormai un licenziatario. La nostra è una licenza di vendita, non di produzione, dell’E-Cat e dei prodotti della Leonardo Corporation. Pertanto, la nostra è una struttura che inizialmente sarà abbastanza snella a livello centrale – potendo contare sul supporto di numerosi “esterni” in varie zone d’Italia, specie al Centro e al Nord – ma con al tempo stesso un potenziale per poter crescere man mano che le esigenze lo richiederanno, un po’ come in fondo succede nel campo del grande fotovoltaico, che è quello da cui provengo. Per tale motivo, in questa fase preferiamo fornire informazioni solo alle aziende potenzialmente interessate all’acquisto di E-Cat industriali.
Quali motivi l’hanno spinta a un accordo commerciale con Andrea Rossi, test alla mano l’E-Cat è davvero rivoluzionario?
La tecnologia alla base dell’E-Cat è potenzialmente rivoluzionaria, non credo che ci sia da spendere molte parole su questo punto, per cui ciò è sicuramente uno dei motivi che credo avrebbe spinto chiunque potesse “permetterselo” – in termini economici e di affidabilità dimostrata – verso un accordo di licenza con il suo inventore. Se noi non ritenessimo l’E-Cat realmente rivoluzionario, ovviamente non saremmo entrati in questo business. Naturalmente, noi abbiamo da tempo informazioni privilegiate e facciamo valutazioni più approfondite rispetto al comune uomo della strada e a tanti aficionados dell’argomento, ma per evidenti motivi non posso entrare in dettaglio. D’altra parte, è abbastanza ovvio che lo stesso Rossi sia primariamente impegnato a proteggere determinati segreti industriali e militari, e quindi può rilasciare in questa fase solo certe informazioni. L’importante per chi ci legge, però, è che l’E-Cat termico industriale sia già disponibile in una versione commerciale, e che il cliente sia tutelato sotto ogni aspetto.
Quando e in che modo sarà possibile ordinare un E-Cat?
La prima distinzione, come indirettamente accennavo, è fra E-Cat industriali e domestici. Gli E-Cat industriali sono già ordinabili, ma solo nella versione termica, che è utilizzabile per una quantità di applicazioni. Un giorno, naturalmente, si arriverà anche a un E-Cat elettrico, che sarà per sua stessa natura “autodimostrante”, cioè non necessiterà di test complicati di cui si è spesso parlato riguardo l’E-Cat termico, in quanto si alimenterà con una parte dell’energia elettrica prodotta a bassissimo costo, e volendo potrà essere completamente autonomo, cioè disconnesso dalla rete elettrica. L’E-Cat elettrico, quindi, non è al momento in commercio. Idem per l’E-Cat domestico, sia per un discorso legato alle certificazioni, necessariamente in quel caso più lunghe e complesse, sia per una questione meramente pratica, poiché si tratta di realizzare una fabbrica a hoc, dati i numeri di pezzi da realizzare.
Quale sarà il prezzo di commercializzazione dell’E-Cat?
L’E-Cat industriale, come tutti gli impianti energetici di grande dimensione, è un prodotto che deve essere ritagliato sulle esigenze del cliente, e dunque altamente customizzabile. D’altra parte, ogni cliente è un caso a sé, ha le sue esigenze e ci chiede l’E-Cat per determinate applicazioni che sono le più varie, ma principalmente per fornire calore di processo in lavorazioni industriali. Noi quindi facciamo, come sempre si fa per impianti di questa taglia, valutazioni economiche in base all’uso che il cliente specifico ne farà oltre che di altri aspetti, e da tutto ciò scaturisce il prezzo finale. Dunque è impossibile dare una risposta univoca, come invece sarebbe possibile fare per l’E-Cat domestico. Credo che sia anche una forma di rispetto per il cliente il realizzare una proposta economica personalizzata e competitiva rispetto alle possibili alternative, ed è questo ciò che conta, anche se capisco la curiosità giornalistica…
Quanti E-Cat prevede di vendere la Prometeon e quali saranno, secondo lei, i clienti interessati all’acquisto?
Risulta oggi impossibile fare previsioni a riguardo, soprattutto in relazione a una tempistica. Certamente, poiché noi italiani siamo molto “esterofili” e ci fidiamo poco, probabilmente molto dipenderà dalle vendite di E-Cat – o, se esistessero, anche di prodotti concorrenti – che si avranno negli Stati Uniti o in altri Paesi in cui il processo delle certificazioni si concluderà per primo. Sicuramente, le aziende che utilizzeranno per prime questo tipo di tecnologia potranno avere un vantaggio competitivo sulla concorrenza, oltre ad avere già un rapporto privilegiato con il fornitore per quando si arriverà a nuovi prodotti, come ad esempio il già citato E-Cat elettrico, che non farà sparire dal mercato quello termico ma semplicemente gli si affiancherà come prodotto diverso. I clienti interessati all’acquisto dell’E-Cat termico sono soprattutto industrie o strutture di varie dimensioni che usano h24 e per la maggior parte dell’anno acqua calda o vapore a bassa temperatura, in pratica fino a 120°, o che necessitano di calore ad alta temperatura.
È verosimile pensare che la Prometeon commercializzerà altri dispositivi LENR “concorrenti”, ad esempio l’Hyperion di Defkalion?
Non avrebbe senso, lei certamente sa che Rossi era legato contrattualmente alla Defkalion, che avrebbe dovuto industrializzare la sua invenzione per diffonderla a livello quanto meno europeo, e probabilmente sa come sono andate le cose in seguito. Inoltre, non mi risulta che in questo momento esistano in commercio prodotti concorrenti, bensì solo annunci a riguardo, mentre l’E-Cat termico è già una realtà, anche se ovviamente il divorzio di Rossi dalla Defkalion ha rallentato e modificato i piani originali di produzione e commercializzazione, allungando di molto l’attesa – soprattutto del grande pubblico – di prodotti acquistabili, e frenando abbastanza il rilascio di informazioni sotto forma di test pubblici o altro, data la paura di Rossi di avere nuove fregature. Quindi, la risposta finale è ovvia: no.
Per concludere, le chiedo una previsione per il futuro: in un periodo di incertezza per il mercato delle rinnovabili pensa che la fusione fredda possa essere un’alternativa concreta e già competitiva?
Mi occupo da vari anni di grandi impianti e ho avuto a che fare con una varietà di grandi investitori e di aziende. Un’alternativa è concreta e competitiva se i numeri e i fatti dimostrano che è tale, le chiacchiere contano poco, per questo come dicevo noi valutiamo e facciamo proposte economiche personalizzate dalle quali è facile per un’impresa decidere se l’investimento gli conviene o meno. a ogni modo, nel caso degli E-Cat termici la competizione è, semmai, con il gas, non con le rinnovabili: infatti, tipicamente per il cliente si tratta di sostituire o semplicemente integrare una caldaia a gas con un E-Cat perché così alla fine dell’anno consegue un grosso risparmio in termini economici. Mentre per l’E-Cat elettrico il confronto con le rinnovabili è legittimo, ma mi pare prematuro parlarne…