Un animale dal nome particolare e dall’aspetto altrettanto insolito: è il dugongo. Il Dugong dugon è un mammifero marino erbivoro, unica specie del genere Dugong. È un cugino stretto del lamantino, con cui spesso viene confuso. Ed è anche a rischio estinzione. Ma andiamo a scoprire qualcosa di più su questo affascinante animale, andando a vedere dove vive, cosa mangia, aspetto, peso e dimensioni.
Questa è la classificazione scientifica del dugongo:
A dire la verità dugongo e lamantino hanno un aspetto molto simile. La principale differenza è che il dugongo ha la coda falciforme, mentre il lamantino ha la coda arrotondata. Inoltre il lamantino ha il labbro superiore diviso in due e una maggior quantità di peli sul corpo.
Un’altra differenza risiede nell’areale di distribuzione. La maggiore parte dei dugonghi vive nell’Oceano Indiano e nell’Oceano Pacifico occidentale, mentre i lamantini vivono lungo le coste dell’America centrale e meridionale.
L’habitat dei dugonghi è estremamente limitato. Il dugongo vive nell’Oceano Indiano, nell’estremità occidentale dell’Oceano Pacifico, vicino all’Australia, Indonesia e Thailandia (soprattutto nel mare delle Andamane), Sri Lanka o anche nel Mar Rosso. Un gruppetto di esemplari vive nei mari sud-orientali della Cina, mentre un altro nelle isole giapponesi Ryukyu e intorno a Okinawa.
Le popolazioni più numerose sono quelle dell’Australia e del Mar Rosso, mentre nelle altre sono ci sono pochissimi esemplari. È una specie a rischio estinzione tutelata dal WWF.
Il dugongo è un mammifero acquatico di grosse dimensioni. Come lunghezza, supera i 3 metri e il peso varia dai 400 ai 500 kg, con femmina più lunga e pesante del maschio. Il colore del corpo è grigio-biancastro, ma a volte si notano tonalità diverse a causa della presenza di alghe che ricoprono il corpo.
Il corpo è tozzo e compatto, tanto da fargli vincere il soprannome di “mucca di mare”. Le ossa sono pesanti. Ha una pinna caudale orizzontale divisa in due lobi che assomiglia molto a quella dei cetacei (ma lui non è un cetaceo). Ha due pinne grossi anteriori piatte, simile a spatole. Inoltre ha anche due ghiandole mammarie toraciche.
Persino la testa ha un aspetto particolare: occhi e orecchie sono piccolissimi (anche se hanno un ottimo udito, mentre la vista non è eccelsa), mentre le labbra sono assai spesse. La cute accumula grassi, cosa assai utile d’inverno e che gli permette un buon isolamento termico. Inoltre la cute è ricoperta da piccoli peli dalla probabile funzionalità sensoriale.
I dugonghi hanno una dentatura composta da due incisivi, tre premolari e tre molari su ogni lato della mascella superiore e tre incisivi, un canino, tre premolari e tre molari su ogni lato della mascella inferiore. I denti orizzontali non sono a crescita continua. Inoltre nei maschi, durante la pubertà, crescono le zanne (incisivi).
Se ti stai chiedendo come respirano i dugonghi, ecco che in questo assomigliano ai cetacei: ogni tanto salgono a galla per ossigenare i polmoni (estremamente voluminosi). Subito dopo l’inspirazione, la maggior parte dell’ossigeno non viene fissato nell’emoglobina del sangue (come succede per i mammiferi terrestri), ma viene fissato nella mioglobina dei muscoli. Questo serve per evitare gravi embolie in risalita o discesa in acqua.
I dugonghi possono rimanere due minuti e mezzo sott’acqua senza respirare, anche se alcuni soggetti possono resistere fino a sei minuti. E possono immergersi al massimo fino a una quarantina di metri di profondità.
Come si riproducono i dugonghi? Beh, bisogna considerare che il dugongo raggiunge la maturità sessuale a 8-18 anni di vita. Anche l’accoppiamento è una faccenda lunga che può andare avanti anche ore. La gravidanza dura 12 mesi (12-15 mesi) e la femmina solitamente partorisce un solo cucciolo di dugongo. Alla nascita pesa circa 30 kg ed è lungo un metro. Possono passare dai 2 ai 7 anni fra un parto e l’altro.
La madre aiuta il cucciolo a risalire in superficie per fare il suo primo respiro e poi comincia ad allattarlo. Anche in questo caso usa le pinne anteriori come se fossero braccia per tenere il cucciolo vicino.
La scelta del partner è assai variabile. In alcuni casi più maschi lottano per una femmina. In altri, invece, sono le femmine a scegliere con chi accoppiarsi selezionando fra diversi maschi. Attenzione: durante la fase riproduttiva i dugonghi maschi, che di solito non sono territoriali, possono diventare aggressivi.
Come comportamento, i dugonghi sono animali strettamente sociali. Sono anche molto pigri: sonnecchiano per ore durante il giorno galleggiando in acqua. Frequentemente vivono in gruppi formati da 3-4 individui adulti. Inoltre più maschi possono convivere fra di loro.
Comunicano fra di loro con una serie di suoni, sibili e latrati che creano anche echi sott’acqua.
Il dugongo non è un animale pericoloso per l’uomo, solitamente è timido e si tiene a distanza. Questo tranne durante la stagione riproduttiva. In questo periodo, infatti, i maschi tendono a diventare più aggressivi ed avvicinarli diventa pericoloso.
Come alimentazione, il dugongo è un mammifero marino erbivoro. A dire il vero sono pochi i mammiferi erbivori marini: la maggior parte si nutre di pesce o plancton. La sua dieta si basa su piante marine che bruca letteralmente nelle acque basse. Tuttavia è possibile che, accidentalmente, ingeriscano anche piccoli vertebrati quando pascolano.
Fondamentalmente il dugongo passa la maggior parte della sua giornata a mangiare, il resto lo passa sonnecchiando. In un giorno un dugongo può cibarsi fino a 30 kg di piante acquatiche, brucando con le sue labbra muscolose, che usa per strappare le foglie. Una particolarità è che usa le pinne anteriori quasi come se fossero delle mani, per sorreggere il cibo.
Ecco alcune piccole curiosità sul dugongo: