Profuma di anice e liquirizia e si sposa benissimo sia con piatti a base di carne che con quelli a base di pesce: il dragoncello è una spezia originaria della Russia e fa parte della famiglia delle Asteraceae, per cui è imparentata con piante che ben conosciamo, come l’assenzio, l’arnica e la camomilla.
Il nome scientifico della pianta di dragoncello è Artemisia dracunculus e in Italia è raro riuscire a trovarla in forma spontanea. Oltre che essere una pianta aromatica molto apprezzata, il dragoncello vanta anche proprietà che suscitano il nostro interesse.
In questo articolo scopriremo quali sono i benefici del dragoncello, vedremo come aggiungerlo ai nostri piatti preferiti e quando invece è il caso di evitarne l’assunzione. Prima di tutto, però, diamo uno sguardo da vicino alla pianta da cui questa spezia ha origine.
Anche nota con il nome di estragone, tragone, serpentaria o dragone, la pianta del dragoncello è un vegetale perenne che raggiunge anche il metro di altezza se trovata in natura. Il fusto ha una forma a cespuglio, con foglie allungate e sottili e con dei delicati fiorellini gialli.
Proprio le foglie di dragoncello vengono impiegate, sia fresche che essiccate, per la preparazione di piatti e specialità della cucina sia italiana che internazionale.
Ma da dove ha origine il nome dragoncello? Si ritiene che il termine derivi dai tempi più antichi, quando si pensava che la pianta aiutasse a curare i morsi degli animali velenosi, in particolar modo quelli dei serpenti (da qui deriva probabilmente il nome “serpentaria”). Un’altra teoria è quella secondo cui il dragoncello debba il nome alle sue stesse radici, che appaiono aggrovigliate e ricordano un insieme di code di drago.
Infine, secondo un’antica leggenda senese, il nome dragoncello deriverebbe dall’amore che una giovane donna nutriva per un dragone, un cavaliere che si trovava sul territorio toscano durante l’occupazione napoleonica.
Scuotendo i suoi stivali, un giorno il soldato fece cadere alcuni semi nel vaso della donna che viveva al piano di sotto. Da lì, nacque una pianta, che la ragazza scelse di chiamare “dragoncello”, in onore del suo amato.
Vediamo come si presenta il dragoncello dal punto di vista del profilo nutrizionale. Un cucchiaio di foglie essiccate contengono circa 5 calorie, e apportano acqua, proteine, lipidi, carboidrati e fibre. Inoltre, questo ingrediente è una fonte interessante di vitamine e minerali. Si trovano infatti:
La spezia rappresenta un’ottima fonte di polifenoli, antiossidanti naturali che esercitano una funzione protettiva, riducendo il rischio di soffrire di malattie cardiovascolari e tumori. Nell’olio essenziale di dragoncello è invece presente una elevata quantità di estragolo, un composto organico naturale con proprietà antiaggreganti, in grado di favorire la circolazione. In grandi quantità, tale composto potrebbe tuttavia risultare nocivo.
Oltre che insaporire le ricette, il dragoncello può anche migliorare la nostra salute in diversi modi. Sin dall’antichità, questa pianta è infatti impiegata per via delle sue possibili proprietà terapeutiche.
Ma esattamente a che cosa serve il dragoncello?
Si ritiene che questa spezia abbia delle proprietà analgesiche e che possa migliorare la digestione. Nell’ambito della medicina tradizionale, la pianta è impiegata per stimolare l’appetito, per trattare problemi come flatulenza e singhiozzo, mentre un infuso di dragoncello è utile per combattere problemi di insonnia. L’utilizzo potrebbe anche di ridurre il dolore ai denti.
Vediamo più nel dettaglio a cosa fa bene il dragoncello.
La spezia, la pari dello zenzero, è spesso impiegata per trattare problemi comuni come indigestione (dispepsia), mancanza di appetito e per alleviare nausea e vomito. Una tisana di dragoncello (che potresti trovare facilmente in erboristeria) è indicata per purificare stomaco, reni e fegato. Inoltre, l’infuso preparato con foglie essiccate di dragoncello può anche aumentare l’appetito e favorire il ciclo mestruale.
Come detto, la medicina popolare si rifà a questo particolare rimedio per combattere il mal di denti in modo naturale. Le foglie fresche eserciterebbero infatti un effetto antidolorifico, grazie alla presenza di un anestetico naturale noto con il nome di eugenolo.
L’alito cattivo è un problema molto fastidioso, spesso dovuto a una cattiva igiene orale o anche a problemi più profondi, che riguardano la salute intestinale. Il dragoncello, come i chiodi di garofano, può rappresentare un valido aiuto, poiché permette di eliminare i batteri responsabili dell’alitosi.
La cattiva alimentazione, il consumo eccessivo di sale e lo stile di vita sempre più sedentario sono fra le più frequenti cause di ipertensione. Ma in che modo può esserci di aiuto il dragoncello? Questa profumata spezia ha un sapore intenso e stuzzicante, per cui aggiungendolo alle pietanze sentirai meno il bisogno di aggiungere il sale, migliorando così il tuo benessere.
Come accennato, si ritiene che il dragoncello possa aiutare a dormire meglio e a combattere problemi sempre più dilaganti come stress, nervosismo e insonnia, favorendo una regolazione dei ritmi del sonno.
Dal punto di vista delle possibili interazioni, il dragoncello non sembra interferire con alcun tipo di medicinale o con altre sostanze, tuttavia sarà bene informare il medico prima di assumere rimedi naturali contenenti questa spezia se in questo periodo stai assumendo farmaci che rallentano la coagulazione del sangue o farmaci contro l’insonnia e contro la depressione.
Qualora dovessi avere qualsiasi dubbio, sarà importante parlarne sempre con il medico. L’olio essenziale di dragoncello potrebbe irritare la pelle nelle persone particolarmente sensibili. L’effetto è dovuto alla presenza di estragolo.
Questa spezia è particolarmente versatile e ben si adatta sia a piatti a base di carne che di pesce. Il dragoncello è spesso usato anche per insaporire formaggi freschi, salse allo yogurt, patate e verdure al forno o grigliate. La spezia è spesso utilizzata nella cucina francese, dove trova spazio nelle preparazioni a base di uova, pesce e carni.
Potrai usare il dragoncello sia essiccato che fresco, per un sapore ancor più intenso. A proposito, prima di acquistare la spezia probabilmente vorrai conoscerne l’esatto gusto.
Che gusto ha il dragoncello? Come abbiamo anticipato in apertura, si tratta di una spezia dal profumo simile a quello dell’anice misto alla liquirizia. Il suo sapore è dolce e intenso, ma anche pungente, a metà fra quello della menta e del prezzemolo, con una leggera punta di pepe.
Insomma, per capire che sapore ha il dragoncello, bisogna davvero assaggiarlo e lasciarsi conquistare dal suo aroma.
E se in casa non avessimo il dragoncello? Come potremmo sostituirlo nelle ricette che richiedono l’utilizzo di questa spezia? Al suo posto potresti usare un mix di pepe nero, origano e basilico, oppure potresti optare per spezie come anice e timo, aneto e maggiorana per dare sapore e carattere alle tue ricette.