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Dove si butta la ceramica?

Non è scontato sapere dove si butta la ceramica, un materiale che fa parte integrante delle nostre vite. Di solito in casa abbiamo stoviglie e vasi che sono fatti con la ceramica, ma anche oggettistica e piastrelle. Il problema è che questo materiale composito ci fa sorgere molti dubbi sul corretto smaltimento, che non può avvenire nei classici bidoni della raccolta differenziata.

Dove si butta la ceramica?

Fonte immagine: Pixabay

Non è semplice rispondere alla domanda “dove si butta la ceramica“, in quanto il materiale è un composito molto più complesso di quanto non ci si aspetti. Che alla base ci siano argilla e acqua è fuori di ogni dubbio, ma non sono gli unici ingredienti di questa ricetta. Ci sono infatti anche sabbia, feldspati e quarzi, senza considerare le finiture.

Di fatti, la ceramica è spesso colorata e trattata con rivestimenti che la rendono resistente agli attacchi degli acidi o degli agenti esterni, come il sole o la pioggia. Le tazze e i piatti di ceramica contengono alimenti e hanno bisogno di lavaggi regolari, le piastrelle di casa sono esposte al calpestio e alla sporcizia.

In ambo i casi le ceramiche entrano in contatto con umidità, calore e detergenti aggressivi: se non ci fossero coperture a proteggerli, si rovinerebbero in poco tempo. Ma tutte queste aggiunte alla ricetta base di acqua e argilla, non fanno altro che rendere la ceramica difficile da collocare nei classici bidoni della raccolta differenziata.

Se ci sono stoviglie rotte o mattonelle da buttare, che non possiamo riciclare in altro modo, ci dovremo fermare un attimo per capire dove conferire questi rifiuti. Di seguito vedremo come smaltire la ceramica senza errori.

Dove buttare ceramica
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Di cosa è fatta la ceramica

La prima cosa da capire, dopo aver accennato alla composizione della ceramica, è di vedere nel dettaglio di cosa sia fatta e dove si trova. Di norma, si realizza da miscele di argille, sabbia a base silicica, ossidi e acqua, ma a questi sono aggiunti spesso vernici e smalti. Lo si fa per ragioni estetiche, ma anche protettive.

Di ceramica sono fatte le piastrelle di casa, i servizi igienici quali lavabi e vasche, alcuni componenti degli orologi, come anche delle auto. Ma in ceramica sono anche parti di elettrodomestici, ma anche quelle di alcuni modelli di cellulari dalla scocca resistente a graffi e urti.

Dove si butta la ceramica rotta

In Giappone vige da secoli il Kintsugi, la cosiddetta arte di riparare con l’oro: la ceramica rotta non viene gettata ma riassemblata e resa preziosa da una speciale lacca mescolata al nobile materiale. Il risultato è che il vecchio non si butta, ma acquista nuova essenza. E le venature dorate, spalmate lungo le linee di rottura sono bellissime.

Il tutto per dire che la ceramica si può riciclare, prima di pensare di gettarla via, magari non alla nipponica, ma in altri modi più semplici e intuitivi. Di fatto, quello classico e tradizionale, è di adoperare i tasselli di ceramiche rotte per fare dei mosaici ed evitare così di buttare un materiale buono per il fai da te.

Ma se la ceramica rotta non trova collocazione nelle attività domestiche, il bidone del secco indifferenziato è quello da scegliere per il corretto smaltimento. In molti pensano che si possa gettare questo materiale con il vetro, ma è un errore grave, in quanto anche piccoli frammenti ceramici, potrebbero alterare il processo di fusione del vetro nei forni.

Di fatti, le schegge di ceramica sono un problema serio per i macchinari industriali che si occupano del riciclo dei vetri e si corre il rischio di rovinarli. Il fatto che il punto di fusione del vetro sia più elevato non significa nulla. Se anche la ceramica fondesse in modo omogeneo, i materiali di cui è fatta potrebbero essere ingestibili.

Se, quindi, non troviamo metodi originali e creativi per riciclare la ceramica o ripararla è importante buttarla col secco residuo. In alternativa li possiamo conferire al personale delle isole ecologiche che troviamo nel nostro comune di residenza. Si occuperanno gli addetti ai lavori del suo giusto smaltimento.

 

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