Donna cinese uccide e cucina un gatto in diretta Web
Una donna cinese mostra sul Web come uccidere e cucinare un gatto: monta la protesta internazionale fra gli animalisti, anche fra i connazionali in Cina.
Una donna cinese è diventata bersaglio, tutt’altro che inconsapevole, delle lamentele dei navigatori animalisti. Qualche giorno fa, infatti, la giovane ha ben pensato di uccidere e cucinare un gatto praticamente in diretta Web, fotografando passo per passo ogni passaggio. E non solo il caso è diventato internazionale, ma ha indignato gli stessi connazionali, sebbene in Cina il ricorso a carni di cane e gatto sia tutto fuorché insolito.
La giovane, originaria della provincia di Guangdong, ha iniziato il resoconto pubblicando sul social network Weibo l’immagine di uno spaventato e arrabbiato gatto, chiuso in una gabbia. Avrebbe quindi mostrato gli scatti della bollitura dell’animale, a cui sarebbe seguita la fase della rimozione di pelle e pelliccia, quindi la dissezione in tanti pezzetti di carne. Il tutto accompagnato da commenti tra lo scherzoso e l’indelicato come “guardate, sono riuscita a catturare e a mangiare una tigre”, in riferimento al manto tigrato del povero felino.
Sono bastati pochi minuti dalla pubblicazione delle fotografie affinché la sua bacheca virtuale fosse invasa da commenti indignati, così come la sua casella privata riempita di insulti di ogni sorta. Una protesta digitale a cui la giovane ha cercato di rispondere difendendosi, specificando come il gatto presentasse delle ferite incurabili dovute a un incidente stradale, sebbene negli scatti in gabbia appaia invece in piena salute. Non è dato sapere – al momento della stesura dell’articolo la pagina non risulta raggiungibile – se le immagini siano ancora disponibili o se, invece, siano state rimosse.
Sebbene in tempi recenti la Cina abbia previsto delle norme di legge per evitare il consumo di carne di gatto e cane, con una pena detentiva di massimo quindici giorni, la pratica è in realtà tollerata su tutto il territorio, tanto che le associazioni per la salvaguardia dei diritti degli animali ipotizzano ogni anno siano ben 4 milioni i mici che finiscono sulla tavola. Una cifra, sostiene il Guardian, che sarebbe addirittura in aumento dato il crescere del divario economico tra l’elite ricca e i ceti meno abbienti. Non è dato sapere se per la responsabile di questa macabra diretta Web siano state avanzate delle accuse formali, nel frattempo si evita la pubblicazione delle fotografie per non turbare i lettori più sensibili.