Doggy bag: cos’è e perché dovresti sempre chiederla
Sai che cos'è la doggy bag? Chi l'ha inventata? A cosa serve? E perché sarebbe sempre bene chiederla? Rispondiamo a tutte queste domande. Perché se vogliamo evitare gli sprechi alimentari ed essere sempre più sostenibili, è anche da qui che possiamo partire
La doggy bag è il classico esempio di un oggetto nato con una specifica funzione, ma il cui utilizzo si sta rivelando inaspettatamente utile per un altro motivo (e meno per la funzione originale). Andiamo dunque a scoprire qualcosa di più sulla doggy bag, incluso chi l’ha inventata, a cosa serve e dove possiamo trovarla. Spoiler: molti ristoranti la mettono a disposizione, ma in alternativa potete sempre comprarle online su Amazon e appositi store online.
Doggy bag: origine e funzione
Con il termine inglese di doggy bag, “borsa/vaschetta da cane”, intendiamo quelle vaschette di cibo avanzato che al ristorante sono date ai clienti per portare a casa il cibo non mangiato (ma già pagato).
Non si sa esattamente chi abbia coniato per primo il termine di doggy bag. Qualcuno sostiene che nacque negli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale. Per altri, invece, sarebbe nato nel 1949 ad opera del ristorante Dan Sampler’s Steak Joint di New York, il primo a impacchettare gli avanzi.
Per fare questo, il ristorante aveva messo sui sacchetti la foto di un cane per spingere i clienti a non sprecare il cibo avanzato, ma a portarselo a casa per mangiarlo. Il cane ovviamente era una scusa. In un periodo di povertà, ecco si cercava di trovare una soluzione alla carenza di cibo spingendo i clienti a usare gli avanzi: con la scusa di portarli a casa dal cane, ecco che potevano avere dei pasti in più garantiti.
Quello che è certo è che la doggy bag è nata negli USA perché qui le porzioni di cibo sono letteralmente mastodontiche. Ricordo ancora un petto di pollo gigantesco in cui ci abbiamo mangiato in tre e delle fette di torta che erano letteralmente della mattonelle.
Visto che spesso negli USA è impossibile finire le porzioni, ecco che per evitare che tutto quel cibo finisse sprecato nella spazzatura, sono nate le doggy bag. Che forse, proprio all’inizio, erano magari state progettate con l’idea di portare gli avanzi al cane. Ma visto e considerato che spesso queste porzioni sono generose e che di certo gli avanzi del ristorante non sono un cibo salutare per il cane, ecco che in realtà le doggy bag sono destinate alle persone, non ai cani.
Sia negli USA che nel resto del mondo è normale chiedere la doggy bag. Anzi: spesso sono gli stessi camerieri a proporla e prepararla, specie quando gli avanzi sono cospicui. In alcuni paesi sono addirittura obbligatorie.
E in Italia? Beh, da noi solo ultimamente si sta facendo strada, con qualche ristoratore che la offre sempre. Ma il problema non sono i ristoratori, bensì i commensali che temono di essere giudicati quando richiedono la doggy bag.
Molti italiani, infatti, considerano il richiedere la doggy bag come un atto vergognoso indice di:
- tirchiaggine
- povertà
Tanto che, pur di non chiedere la doggy bag, mangiano tutto ciò che hanno nel piatto, fino a non lasciare neanche una briciola, anche quando ormai stanno per scoppiare di cibo.
Solo che dovremmo imparare a considerare la doggy bag con altri occhi. Anzi: chiederle indica un maggior rispetto per l’ambiente e la dedizione alla sostenibilità e alla lotta contro gli sprechi alimentari. Certo, sempre se fatto con giudizio. Come sempre, non va bene né un estremo né l’altro.
Così come non va bene chi guarda con disgusto chi chiede una doggy bag, non va neanche bene chi chiede gli avanzi della tavolata di Capodanno per riciclarli poi a Ferragosto con i suoi ospiti.
Perché dovremmo sempre chiedere al ristorante di portare via gli avanzi?
Se la doggy bag da noi non è obbligatoria, ecco che di recente il Governo ha invitato i ristoranti a organizzarsi in modo da poter soddisfare le richieste delle doggy bag da parte dei clienti. Questo sempre nell’ottica di una maggior sostenibilità e di contrastare gli sprechi alimentari.
Questo perché i ristoranti non possono riutilizzare quel cibo avanzato e dunque andrebbe tutto buttato via. Se invece i commensali accettassero o richiedessero più spesso la doggy bag, ecco che eviteremmo di sprecare del buon cibo.
Comunque sia, anche qui da noi sempre più ristoranti stanno adottando l’idea della doggy bag. Non è infrequente, ormai, che a fine cena, a seguito di parecchio buon cibo avanzato, i camerieri arrivino al tavolo chiedendo se gli ospiti siano d’accordo nell’impacchettare il cibo non consumato, ma ancora perfettamente edibile.
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