Digiunare fa bene alla salute? Cosa dice la nutrizionista
Il digiuno fa parte dell'essere umano e della sua evoluzione. Oggi si usa come pratica dimagrante, in diete che promettono di far perdere peso. Dobbiamo però tenere in considerazione che, oltre ad aspetti positivi, ci sono anche degli effetti collaterali da tenere in considerazione. Abbiamo chiesto ad una nutrizionista di spiegarci bene gli effetti positivi e quelli negativi.
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Il digiuno, magari intermittente, è una pratica sempre più seguita, per poter sperare di perdere peso, rimettersi in forma o semplicemente rimanere in salute. Ma digiunare fa davvero bene alla salute? Oppure è dannoso per mente e corpo? Ci sono regimi alimentari, sempre più di moda, che lo prevedono, con regole ben precise. Ma siamo sicuri che possa essere davvero così utile per il nostro benessere a 360 gradi?
Quando si parla di digiuno sono tante le domande da farsi e da fare, ovviamente, al nostro nutrizionista. Perché quando si tratta di rivedere schemi alimentari o seguire diete, è sempre meglio evitare di affidarsi al fai da te. Abbiamo allora voluto rivolgere tutti i nostri dubbi alla Dottoressa Valeria Meconi, nutrizionista di MioDottore, che ci spiega se digiunare fa bene alla salute.
Cos’è il digiuno
Il digiuno fa parte della natura degli esseri viventi. Molto prima che esistessero le culture agricole o agrarie, l’uomo cacciava e raccoglieva costantemente ciò che la natura poteva offrire, il cibo non era sempre abbondante e, talvolta, non era affatto disponibile. Ciò significa che le persone erano costrette a digiunare, per poi mangiare in maniera abbondante non appena possibile.
Le condizioni evolutive hanno permesso di sviluppare gradualmente un codice genetico, un genotipo, adatto a sopravvivere efficacemente anche al digiuno. Successivamente, il digiuno volontario è stato reso un rituale universale utilizzato per la salute o il beneficio spirituale, come descritto nei primi testi di Socrate, Platone e gruppi religiosi.
Il digiuno oggi
Oggi è molto conosciuto anche come pratica dimagrante, chiamato intermittent fasting, che si può facilmente adattare alla vita della persona. Alcuni approcci al digiuno intermittente includono ad esempio il digiuno a giorni alterni, ossia mangiare normalmente un giorno e fare solo un pasto quello successivo.
Un’altra tipologia di digiuno è quella chiamata “5:2”, in cui si segue una dieta normale cinque giorni alla settimana e si digiuna nei due giorni successivi. Infine, esiste il digiuno giornaliero limitato nel tempo: in questo caso, si mangia normalmente solo entro una finestra oraria che può essere di 4 (digiuno 20:4) o di 8 (digiuno 16:8) ore ogni giorno.
Per fare degli esempi, nel digiuno 20:4 solitamente si mangia nella fascia oraria 16:00-20:00, mentre in quello 16:8 si mangia nella fascia oraria 12:00-20:00.
Aspetti positivi del digiuno: digiunare fa bene alla salute?
Tra gli aspetti positivi del digiuno si possono citare l’aumento del tasso di neurogenesi nel cervello, la crescita e lo sviluppo di nuove cellule cerebrali e tessuti nervosi, con il conseguente aumento delle prestazioni cerebrali, dell’umore, della concentrazione e della memoria.
Inoltre, il digiuno intermittente ha un impatto benefico su alcuni importanti marcatori di rischio per le malattie cardiovascolari, nonché sulla perdita di peso. Può aiutare a controllare il diabete e ad abbassare il colesterolo e la pressione sanguigna, tutti fattori importanti per la prevenzione di malattie.
Infine, consente di utilizzare gli zuccheri immagazzinati come “carburante”, attingendo alle riserve di grasso. Infatti, quando si inizia a bruciare i depositi di grasso, si perde grasso corporeo. In questo modo il digiuno intermittente aiuta a migliorare la composizione corporea, provocando cambiamenti positivi nel metabolismo grazie ai suoi effetti sugli ormoni.
Gli effetti negativi
Il digiuno, però, ha anche effetti negativi sul corpo. In primis, per chi ha uno stile di vita attivo o ha un fisico magro potrebbe alterare gli equilibri ormonali, causando insonnia, aumento dello stress o problemi alla tiroide. Nelle donne potrebbe altresì causare cicli mestruali irregolari.
In secondo luogo, il digiuno può essere estenuante e può interferire con la vita sociale, togliendo la voglia di uscire o aumentando il bisogno di riposare per conservare energia. Infine, il periodo prolungato in cui non si consumano calorie zero rende questa pratica alimentare difficile da mantenere a lungo termine: se non si è abituati, potrebbe essere facilmente abbandonato a causa della scarsa energia, delle “voglie”, delle abitudini e della disciplina richiesta.
È pertanto consigliabile evitare di cimentarsi in strategie di digiuno, soprattutto se non si ha esperienza a riguardo. Per beneficiare degli aspetti positivi, è bene andare per gradi e farsi guidare da una figura esperta.