Quali sono le differenze tra ape e vespa?
Non sempre la differenza tra ape, vespa e calabrone è così evidente. Tutti e tre questi insetti possono pungere, ma sono dotati di caratteristiche differenti. Per esempio, i livelli di aggressività di un'ape sono inferiori a quelli di vespe o, peggio, di calabroni. Ma anche il tipo di puntura, l'aspetto, il volo, il comportamento sociale, la riproduzione e la tipologia di nido possono essere diversi da ape a vespa a calabrone.
Sai qual è la differenza tra ape, vespa e calabrone? Se anche tu hai paura di questi insetti, effettivamente quando se ne avvicina uno, non è che si sta a pensare a certe sottigliezze tassonomiche. Tuttavia è bene imparare a distinguere fra api, vespe e calabroni in quanto delle differenze importanti ci sono.
E queste riguardano anche i livelli di aggressività, il tipo e la pericolosità della puntura, l’aspetto, il comportamento in natura e anche la tipologia del nido.
Principali caratteristiche delle api
Con il termine di api si intende un genere di insetti sociali della famiglia Apidae. Qui da noi vediamo solo l’Apis mellifera, quella che è diffusa praticamente in tutti i continenti, tranne Polo Nord e Polo Sud, ma esiste anche l’Apis dorsata o ape gigante dell’India e l’Apis Cerana, più diffusa in Oriente.
Parlando dell’ape domestica, si tratta di animali che vivono in una società matriarcale. L’unico esemplare fertile di un alveare è la regina, tutte le altre sono operaie, femmine sterili e qualche fuco, i maschi destinati solo alla riproduzione.
L’aspetto varia a seconda della casta. La regina è la più grande, ha un pungiglione che usa praticamente solo per uccidere le regine rivali e non ha l’apparato deputato alla raccolta del polline. La durata di vita è di 4-5 anni.
I maschi o fuchi hanno il solo compito di fecondare le regine. Sono più piccoli della regina, ma più grandi delle operaie. Non hanno il pungiglione e non possono succhiare il nettare.
Le operaie hanno una durata di vita media di 30-45 giorni. Sono più piccole e hanno un apparato buccale capace di succhiare il nettare.
Le api si nutrono di polline e nettare dei fiori.
Principali caratteristiche delle vespe
Le vespe, invece, sono imenotteri che appartengono alla famiglia Vespidae. Anche le vespe vivono in colonie dominate da una regina, unica capace di deporre le uova. Le operaie hanno il compito di trovare il cibo e si dedicano anche alla manutenzione dell’alveare. I maschi sono più piccoli delle femmine e hanno il solo compito di fecondare le femmine.
Le distingui dalle api perché hanno il corpo più glabro e più affusolato, che si restringe parecchio fra torace e addome.
Principali caratteristiche dei calabroni
Il calabrone, in realtà, è anche esso un insetto appartenente alla famiglia Vespidae. Il Vespa crabro, però, rappresenta la vespa europea più grande in assoluto. A differenza delle api, è carnivoro e si nutre anche di altri insetti. Tuttavia è anche capace di mangiare nettare e polpa della frutta.
I calabroni adulti sono glabri, sono bruno-rossicci con macchie e strisce gialle. Anche qui la regina è molto più grande di maschi e operaie. Animale diurno, lo si vede in attività anche di notte, specie se attirato dalle luci artificiali. Rispetto alle vespe, tende ad avvicinarsi di meno all’uomo e tenta di fuggire se infastidito, ma se messo alle strette diventa molto aggressivo.
Differenze fra ape, vespa e calabrone
Ma veniamo alle principali differenze fra ape, vespa e calabrone:
- Aspetto: le api hanno zampe allungate, addome più tondeggiante e sul corpo si distinguono tre anelli di colore giallo. Il torace presenta una peluria giallastra. Le vespe hanno un addome più affusolato e peduncolato, con colorazione a bande gialle e nere, i colori sono più vivaci rispetto a quelli delle api. Inoltre le vespe sono glabre di solito. Il calabrone ha l’addome più affusolato, il corpo è glabro ed è di colore bruno rossiccio, con macchie e strisce gialle
- Pungiglione: le api hanno un pungiglione a forma di uncino. La sua caratteristica è che quando punge, il pungiglione si ancora nella cute e si stacca dal corpo. Quando pungono, le api muoiono. Le vespe hanno un pungiglione più lungo e dritto. Possono pungere più e più volte senza morire per questo. Anche il calabrone può pungere ripetutamente e le sue punture possono essere molto dolorose. In tutti e tre i casi, possono esserci reazioni allergiche con anche shock anafilattico nelle persone sensibili, oltre alle reazioni locali. Questo vuol anche dire che per distinguere fra puntura di ape o di vespa, guarda se è rimasto il pungiglione nella cute: nell’ape di sicuro è presente, se ti ha punto una vespa no
- Carattere: le api tendono a stare più lontane dall’uomo, sono meno aggressive e attaccano solo quando si sentono minacciate o quando ritengono che l’alveare sia in pericolo. Le vespe hanno un carattere decisamente più aggressivo, pungono a ripetizione fino a quando il pericolo non si è allontanato. Il problema è che possono essere incuriosite dall’uomo a cui si avvicinano più facilmente. Il calabrone è meno curioso nei confronti dell’uomo, ma se vede luci o sente odore di cibo, è maggiormente attratto. Se si sente in pericolo tende a scappare, ma se non ha vie di fuga, ecco che punge causando un notevole dolore. Inoltre quando punge, libera ferormoni che richiamano gli altri calabroni presenti in zona, scatenando così attacchi di gruppo molto pericolosi. In definitiva, è più facile farsi pungere da una vespa o da un calabrone che non da un’ape
- Alimentazione: le api si nutrono di polline, nettare e sostanze zuccherine. Le vespe sono onnivore, mangiano sia nettare che insetti o anche cibo umano. I calabroni sono onnivori con tendenze carnivore, si nutrono di tutto
- Nido: le api vivono in alveari formati di cera prodotta da loro stesse. I favi hanno forma esagonale. Le vespe e i calabroni vivono in nidi tondeggianti, formato da fibra vegetale impastata con la saliva. La consistenza è quella del cartone
- Ciclo vitale: le api formano una società che vive più anni, con la regina che viene cambiata una volta all’anno. Vespe e calabroni, invece, hanno un ciclo vitale annuale, ogni anno la colonia muore, si salva solo la regina che in primavera costruisce un nuovo nido e una nuova colonia.
Fonti