Dieta vegetariana aiuta a ridurre il colesterolo, studio spiega perché
La dieta vegetariana sarebbe molto importante per ridurre il colesterolo e prevenire l’insorgenza delle malattie cardiovascolari. Secondo uno studio dell’Università Keio di Fujisawa, chi preferisce l’alimentazione basata sui vegetali può ridurre il colesterolo totale di 29,2 mg/dl rispetto a chi segue una dieta prevalentemente carnivora.Un dato molto importante, visto che il colesterolo alto è pericoloso […]
Fonte immagine: RitaE / Pixabay
La dieta vegetariana sarebbe molto importante per ridurre il colesterolo e prevenire l’insorgenza delle malattie cardiovascolari. Secondo uno studio dell’Università Keio di Fujisawa, chi preferisce l’alimentazione basata sui vegetali può ridurre il colesterolo totale di 29,2 mg/dl rispetto a chi segue una dieta prevalentemente carnivora.
Un dato molto importante, visto che il colesterolo alto è pericoloso soprattutto quando non viene diagnosticato e non viene trattato con opportune cure. È per questo che gli esperti esortano a prestare quanto più presto possibile attenzione all’alimentazione.
Se il colesterolo si sviluppa nelle arterie può provocare un flusso di sangue ridotto, che può arrivare a determinare un attacco cardiaco se un vaso sanguigno viene bloccato completamente.
Se tutto ciò accade in cui vasi che trasportano il sangue al cervello, si potrebbe incorrere anche in un ictus. Inoltre livelli elevati di grassi nel sangue sono legati anche allo sviluppo del diabete e dell’ipertensione.
La correlazione tra dieta vegetariana e riduzione del colesterolo è stata il frutto anche di una revisione di precedenti studi, nei quali i ricercatori hanno preso in considerazione delle diete vegetariane.
I risultati ottenuti tramite questo tipo di regimi alimentari sono stati confrontati con quelli conseguiti con una dieta onnivora, comprensiva di carne. Gli scienziati hanno esaminato gli effetti di almeno quattro settimane di dieta vegetariana, riscontrando che questa può avere delle ottime conseguenze sui lipidi nel sangue.
Hanno concluso che il primo passo da compiere è quello di dare più spazio agli ortaggi, tenendo conto anche dei modelli culturali, dei gusti e del budget a disposizione. Sarebbe opportuno operare questi cambiamenti di stile alimentare il prima possibile e non cambiare la dieta soltanto con l’avanzare dell’età.