La Dieta Scarsdale è un tipo di alimentazione che promette di perdere fino a mezzo chilo al giorno. Ideata negli anni ’70 dal cardiologo statunitense Herman Tarnower, questa soluzione consente di perdere peso attraverso un rigido percorso alimentare. Netta è ad esempio la definizione di quelli che sono i cibi consentiti e quelli da evitare.
Principale punto di forza è la rapidità con cui la Dieta Scarsdale permette di dimagrire, seguito dall’ampia varietà di cibi a disposizione. Ciò permette di rendere l’alimentazione ideata da Tarnower potenzialmente adatta a tutti i palati. Molto apprezzata anche la possibilità di seguire la dieta senza pesare gli alimenti.
L’insieme di questi fattori ha contribuito a mantenere questa alimentazione in vetta alle preferenze nel corso dei decenni. Occorre tuttavia prestare attenzione, come di norma, prima di iniziare una specifica dieta: per qualsiasi dubbio o necessità è consigliato contattare il proprio medico o il nutrizionista.
Per indicare nello specifico come funziona la Dieta Scarsdale, partiamo innanzitutto dai suoi principi base. Il numero di pasti al giorno è tre, ovvero i principali (colazione, pranzo e cena), mentre non sono consentiti gli spuntini di metà mattinata o del pomeriggio. Sono al più consentite piccole “concessioni”, in caso di attacco di fame, rappresentate da carote, cetrioli o sedano.
L’obiettivo è quello di limitare l’assunzione di calorie giornaliere a 800, o al massimo a 1000. Questo rappresenta il principale limite della Dieta Scarsdale: per questo, non è possibile prolungare la fase più restrittiva oltre le due settimane.
Anche detta “dieta dei 14 giorni“, la Scarsdale si articola su due differenti sessioni: alla fase di dimagrimento vera e propria seguirà quella di mantenimento.
Entrambe sono della durata di due settimane, estendendo l’intero ciclo alimentare ideato da Tarnower fino a un mese. Per via delle particolari restrizioni caloriche è fortemente sconsigliata la prosecuzione oltre i 14 giorni della fase di dimagrimento. Oltre che in caso di dubbio, anche in caso di malessere o stanchezza cronica è consigliato il consulto con il proprio medico curante.
Quando si parla di Scarsdale è utile avere a portata di mano alcune indicazioni di massima sul menu settimanale tipo, così da seguire la dieta giorno per giorno senza troppi problemi. Di seguito un esempio, che con le opportune variazioni può essere seguito durante le due settimane di dimagrimento.
Per quanto riguarda i condimenti ammessi la lista non è particolarmente lunga: limone, aceto, spezie, pepe, salsa di soia. Al contrario, sono vietati tutti i condimenti grassi come olio o maionese o burro. A questo va ad aggiungersi il divieto di utilizzare zucchero o miele per dolcificare caffè o tè, limitandosi al più all’utilizzo di un dolcificante, preferibilmente fruttosio.
L’idratazione dei tessuti è molto importante, per cui viene consigliato di bere almeno 2 litri d’acqua al giorno. Altra accortezza è quella di limitare l’attività fisica per le due settimane di Scarsdale Diet, preferendo esercizi di intensità minore (da evitare ad esempio corsa e nuoto) o di tonificazione muscolare.
Come sottolineato nei precedenti paragrafi, molto importante nella Scarsdale è la fase di mantenimento. L’obiettivo di queste ulteriori due settimane è di abituare gradualmente l’organismo al ritorno a livelli calorici maggiori. Senza esagerare chiaramente, ma pur sempre oltre le 1000 calorie seguite durante la dieta dei 14 giorni.
Secondo quanto indicato, nelle due settimane di mantenimento è possibile reintrodurre un limitato apporto di carboidrati da pane, pasta o riso (meglio se integrali). Sempre vietati i dolci e lo zucchero, mentre è consentito un piccolo bicchiere di vino a pasto.
Per quanto la Dieta Scarsdale prometta ottimi risultati, a cominciare da un dimagrimento rapido e di un certo rilievo, questa alimentazione non è esente da possibili effetti indesiderati. In primo luogo il fatto che molta della sua efficacia si base sulla perdita di liquidi, sull’impoverimento delle riserve glucidiche e la riduzione delle masse muscolari.
Questa combinazione di fattori rende imperativo il sottoporsi alle due settimane di mantenimento dopo la fase di dimagrimento, allo scopo di evitare un possibile effetto “yo-yo” (comunque non del tutto scongiurato). Tra i contro associati alla Dieta Scarsdale anche il ridotto apporto di vitamine e sali minerali, l’eccessivo contenuto proteico e la carenza di glucidi.