Zuppa di zucca
La dieta a punti è un programma dimagrante nato negli anni ’70 dal dottor Razzoli e promette di far perdere circa un chilogrammo di peso alla settimana, proponendo una tabella di alimenti suddivisi in base ai punti. Ecco come funziona, come calcolare i punti e perché è stata criticata più volte dagli esperti.
Questa dieta si basa sull’assegnazione di un punteggio a ogni tipo di alimento: chi la segue può mangiare quello che vuole a patto di non superare il punteggio ammesso quotidianamente. Per dimagrire il totale da rispettare durante la giornata è di 24-30 punti per una donna e di 26-35 punti per un uomo, con un totale che varia a seconda del peso. Meno si pesa, meno punti si dovranno calcolare.
[BANNER_CODE]
È indispensabile dunque riuscire a organizzare i pasti nell’arco della giornata per non rischiare di restare senza punti a cena, e di andare dunque a letto a pancia vuota. Ci sono alimenti da 0 punti, da 1 punto, da 3 punti e da 4 punti, tuttavia sul numero giornaliero vi sono diverse opinioni e da diversi esperti il limite minimo è considerato troppo basso.
La dieta a punti si basa sul programma americano Weight Watchers e divide gli alimenti in quattro grandi gruppi, come segue:
[BANNER_CODE]
Non c’è dunque alcun menu particolare ma è possibile comporre i propri pasti a piacimento a patto di rispettare i punti limite quotidiani.
I punti si attribuiscono anche all’attività fisica, infatti una passeggiata lunga vale 2 punti mentre mezz’ora di corsa vale 5 punti. Per tale motivo è assolutamente consigliato svolgere ogni giorno un po’ di allenamento fisico, che non solo permette qualche extra a tavola ma facilita anche il dimagrimento e permette ai muscoli di mantenersi tonici.
La dieta a punti promette di far dimagrire e al contempo di tonificare il proprio corpo fino a raggiungere gli obiettivi prefissati, ma al contempo è molto difficile da seguire senza l’aiuto di un esperto, dato che è molto facile sbagliare il calcolo dei punti. Se seguito correttamente, questo programma promette di far perdere un chilo a settimana e rappresenta dunque una buona dieta dimagrante, inoltre lascia molta libertà nella scelta del menu: questo è chiaramente un gran vantaggio rispetto ad altre diete.
Questa libertà però ha delle controindicazioni che non vanno sottovalutate: il fatto che ognuno di noi possa scegliere cosa mangiare rappresenta un rischio, perché qualcuno potrebbe fare una dieta iperproteica, o ricca di cibi troppo grassi o comunque poco equilibrata. Sono infatti molte le critiche pervenute in merito alla dieta a punti, dato che tende a privilegiare un menu proteico (low-carb) anziché alimenti contenenti carboidrati; ciò può provocare stanchezza e diverse carenze nutrizionali.