Dieta del guerriero: cos’è
La dieta del guerriero è uno stile alimentare basato sull'alternanza di due fasi di sotto-alimentazione e sovra-alimentazione: vediamo cos'è.
Fonte immagine: Pixabay
La dieta del guerriero è uno stile alimentare che è stato proposto, e promosso, più di 10 anni fa da Ori Hofmekler e Diana Holtzberg, autori del libro di presentazione “The Warrior Diet”.
Lo scopo principale che si propongono gli autori con questa dieta è quello di risvegliare nel nostro organismo l’istinto primordiale, detto anche “istinto del guerriero”, per innescare la cosiddetta “fornace biologica”, ossia il nostro metabolismo, e ritrovare forza e tonicità.
Quindi secondo l’autore seguire la dieta in questione è il passo fondamentale per risvegliare l’istinto del guerriero e, di conseguenza, controllare adeguatamente tre forze primordiali con cui esso si manifesta:
- l’istinto di sopravvivenza e riproduzione;
- l’istinto del cacciatore;
- l’istinto del saprofago.
Il regime nutrizionale e lo stile di vita adeguato per regolare queste forze devono rispettare i cicli naturali del nostro metabolismo: il nostro corpo è “in ciclo continuo”, nel senso che è alla continua ricerca di uno stato di equilibrio tra quello che entra e quello che esce. La dieta del guerriero si basa su questa principio ed è costituita, come si legge nel libro di presentazione:
dall’alternanza tra periodi di sottoalimentazione e periodi di sovra-alimentazione, basati sul nostro istinto naturale a mangiare poco e mangiare molto.
Vediamo quali sono i principali aspetti della dieta del guerriero nella due fasi di sotto-alimentazione e sovra-alimentazione.
Fase di sotto-alimentazione
Ogni giorno durante le ore che solitamente sono dedicate al lavoro, ossia la mattina e il pomeriggio, chi segue la dieta del guerriero dovrebbe limitare l’apporto di calorie da tutti gli alimenti. L’eventuale stimolo della fame dovrebbe essere controllato assumendo un po’ di frutta o un frullato di frutta o verdura, preparato al momento. A questi alimenti possono essere aggiunte minime quantità di cibi che siano una fonte prevalente di proteine, tra questi il testo originale suggerisce:
sashimi, uova, petto di pollo o tacchino, pesce, crostacei, yogurt bianco o kefir, ricotto oppure proteine del siero del latte
Durante la fase di sotto-alimentazione l’organismo si disintossica ed elimina le tossine accumulate. Ogni giorno questa fase dovrebbe occupare circa 20 ore, nel corso delle quali è indispensabile assumere molta acqua, per sostenere l’organismo e favorire l’eliminazione delle tossine con la diuresi.
Chiaramente chi approccia per la prima volta questo regime alimentare potrebbe fare fatica a sopportare un semi-digiuno così prolungato. Secondo l’autore ci vogliono in media tre settimane per riuscire a superare le prime naturali difficoltà e avvertire veri e propri benefici.
Fase di sovra-alimentazione
La sera si consuma l’unico vero pasto della giornata, senza seguire nessuno schema in merito alla scelta degli alimenti e alla quantità. Le uniche regole suggerite sono:
- scegliere alimenti di diversi gruppi alimentari;
- mangiare fino a che si raggiunge la completa sazietà;
- iniziare il pasto con gli alimenti dal sapore più delicato.
Conclusioni
La dieta del guerriero è piuttosto lontana dal modello della dieta mediterranea: lo stile alimentare che vanta il maggior numero di ricerche e revisioni scientifiche, che ne confermano la validità per promuovere il benessere del quotidiano e prevenire efficacemente le malattie cardiovascolari, metaboliche e tumori.