Se soffri di colon irritabile, probabilmente ne avrai sentito parlare: ma cos’è la dieta fodmap e come funziona? Regime alimentare povero di Fodmap, acronimo che raggruppa alcuni zuccheri che possono causare disturbi intestinali, il suo obiettivo è quello di aiutare le persone con sindrome dell’intestino irritabile.
È studiata, infatti, per escludere dall’alimentazione di tali soggetti quegli alimenti potenzialmente problematici per chi soffre di tale disturbo e per ridurne, laddove possibile, i sintomi. Oggi, ti forniremo un menù settimanale di esempio, giorno per giorno, della dieta Fodmap. Prima, però, è bene fare le doverose premesse.
Prima di passare alla dieta, un piccolo approfondimento lo merita, per una migliore comprensione, la sindrome del colon irritabile. Questo è un disturbo per la verità piuttosto comune che colpisce l’intestino crasso. Si manifesta attraverso una combinazione di sintomi tra i quali spiccano crampi e dolore addominale, gonfiore e accumulo di gas, stipsi, diarrea o anche nausea.
Un cambiamento della propria dieta e di alcune abitudini può migliorare la situazione. Nei casi più seri può rendersi opportuno il ricorso a determinati farmaci da assumere sotto il consiglio ed il controllo medico.
La dieta a basso contenuto di Fodmap è un piano alimentare temporaneo molto restrittivo. Elimina di fatto parecchi cibi e, pertanto, non si tratta di un regime da seguire a lungo. Può essere utile per ridurre i sintomi associati alla sindrome del colon irritabile e, come tutte le correzioni alla normale dieta che prevedano l’esclusione di alcuni alimenti, deve essere concordata con il medico curante.
In generale, il gonfiore addominale intenso, il meteorismo e la scarsa regolarità intestinale sono tutti segnali da riferire al professionista. Tale dieta serve più che altro come banco di prova volto a determinare quali sono gli alimenti problematici nel singolo caso.
Tale regime alimentare è il risultato degli studi di un gruppo di ricerca dell’Università di Melbourne che hanno evidenziato come cibi ricchi di carboidrati scarsamente assorbiti e facilmente fermentabili possano incidere sul gonfiore e sul dolore intestinale.
Le piccole molecole di questi zuccheri sono infatti osmoticamente attive, ovvero sono in grado di richiamare liquidi nel lume intestinale e favorire la produzione di gas. Questi elementi contribuiscono in modo sostanziale a distendere le pareti dell’intestino.
Ciò si traduce nello sviluppo di una sintomatologia tipica della sindrome del colon irritabile.
Quali sono i carboidrati FODMAP? La sigla è l’acronimo di “Fermentable Oligo-saccharides, Disaccharides, Monosaccharides and Polyols”, da cui prende il nome anche il protocollo alimentare definito dall’Università australiana. L’acronimo, quindi, sta per oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli fermentabili. Questi sono carboidrati a catena corta che l’intestino tenue assorbe poco. Tanto da essere causa, in parecchie persone, di disturbi digestivi dopo il consumo.
Chi segue una dieta Fodmap si sottopone ad una riduzione di tutti gli alimenti contenenti oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli, oltre che del consumo di caffeina, altre sostanze stimolanti e di bevande alcoliche. La dieta Fodmap consta di tre fasi.
Una prima fase è quella della restrizione, la rigorosa eliminazione di tutti gli alimenti ad alto contenuto di Fodmap. Questa fase dovrebbe durare non più di 3-6 settimane.
La seconda fase è quella della reintroduzione sistematica dei cibi ad alto contenuto di Fodmap al fine di identificare quelli che il proprio intestino non tollera e di capire qual è la quantità di tali carboidrati che si riesce a tollerare.
La terza ed ultima fase è quella della personalizzazione: si tratta di un’alimentazione che prevede una limitazione di alcuni Fodmap, ma esclusivamente di quelli che, si è appurato, non vengono tollerati dal soggetto.
Che cosa sono gli alimenti FODMAP? Per comprendere meglio cosa si può mangiare con la dieta Fodmap e cosa evitare, è bene specificare che tali alimenti sono i cibi ad alto contenuto di un gruppo di carboidrati fermentabili che possono causare sintomi quali crampi, dolori addominali, gonfiore e mal di stomaco.
La dieta FODMAP ammette i seguenti cibi:
È importante specificare come qualsiasi tipo di dieta andrebbe concordata con il proprio medico o con un nutrizionista. Prima di passare al menù settimanale di esempio di dieta Fodmap occorre ricordare ancora una volta che, data la ristrettezza di tale regime alimentare, questo non andrebbe seguito a lungo. Tra le proposte quotidiane troverete anche la frutta. Quella consentita comprende: kiwi, banane, mirtilli, arance, lime, mandarini, papaya, ananas, rabarbaro e fragole.
Di seguito un esempio di dieta giorno per giorno, ma prima un cenno agli spuntini, che potete cambiare in base alle voglie del momento. Quelli consentiti sono: 1 yogurt senza lattosio o 1 frutto consentito + 4 noci o 10 mandorle o nocciole. Se preferite il salato, potete optare per uova sode, semi di zucca o di girasole, popcorn, gallette di riso con hummus di ceci e carote crude.
Che colazione fare con il colon irritabile? La prima colazione deve essere sufficiente e fornire le energie necessarie per affrontare al meglio gli impegni giornalieri. Solitamente il caffè ed il tè sono proibiti, a meno che non si sia in grado semplicemente di limitarli, magari ad uno tra i due a scelta al giorno.
Potete optare per un infuso a piacere con latte senza lattosio o per bevande vegetali di riso, avena o mandorle, alle quali aggiungere 2 fette di pane di farro con prosciutto, se preferite il salato, o fiocchi d’avena con yogurt senza lattosio.
In alternativa potete cuocere l’avena nel latte senza lattosio per fare il porridge. Infine, potete consumare 1 frutto tra quelli consentiti.
I Fodmap non fanno male a tutti: in circostanze “normali”, questi cibi non creano alcun problema. Nel momento in cui si consumano in grandi quantità, possono essere responsabili di alcuni dei sintomi descritti per la sindrome del colon irritabile.
L’azione di questi cibi è dunque soggettiva e, pertanto, anche l’efficacia della dieta lo è: varia, dunque, da persona a persona, sulla base di alcune varianti, di tipo salutare, ambientale, comportamentale, emotivo.
Alcuni studi promuovono la dieta, sostenendo che i pazienti hanno riscontrato sollievo dopo averla provata, per almeno una settimana. I protagonisti di tale studio hanno sostenuto che i vantaggi sono stati:
Altri dati, al contrario, dimostrano che alcuni soggetti non hanno tratto dalla dieta Fodmap alcun beneficio.
Fonti: