Detergenti Green senza plastica liquida: come sceglierli
Stop alla plastica nei detergenti, Greenpeace ha presentato una guida per aiutare i consumatori a scegliere prodotti più sostenibili.
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Come evitare la plastica liquida scegliendo detergenti Green. La presenza di ingredienti “plastici” è molto diffusa, ha sottolineato Greenpeace questa estate in un rapporto (“Plastica liquida: l’ultimo trucco per avvelenare il nostro mare“). Questa diffusione favorisce purtroppo l’inquinamento ambientale, a danno dei mari e inevitabilmente anche dell’intero ecosistema.
Presente in forma solida (microplastiche) oppure “liquida, semisolida o solubile”, la plastica contenuta nei detergenti rappresenta una seria minaccia per l’ambiente secondo Greenpeace. L’associazione ha diffuso per questo un’apposita guida, “Pulito splendente…con la plastica“, attraverso la quale permettere ai consumatori di orientarsi in maniera più sostenibile tra gli scaffali. Giuseppe Ungherese, responsabile campagna inquinamento di Greenpeace:
Nelle prossime settimane, a causa delle nuove restrizioni dovute alla pandemia, passeremo molto più tempo in casa che probabilmente impiegheremo per prendercene cura. Cerchiamo dunque di acquistare prodotti privi di ingredienti in plastica, in qualsiasi forma essa si presenti, per non aggravare la contaminazione globale.
Tutte le materie plastiche usate come ingredienti nei detergenti finiscono inevitabilmente per essere disperse nell’ambiente, raggiungendo i nostri mari. Questo perché in molti casi i filtri degli impianti di depurazione delle acque reflue non riescono a trattenere in modo efficace tutte le particelle solide presenti negli scarichi domestici.
Anche le plastiche che vengono trattenute, siano esse in forma solida, liquida o semisolida, vengono spesso disperse nell’ambiente con i fanghi di depurazione sparsi nei campi come fertilizzanti per le produzioni agricole.
Consulta la guida seguendo il link alla fonte, indicato al termine dell’articolo.
Greenpeace contro la plastica nei detergenti e nei detersivi, la raccolta firme
La battaglia di Greenpeace contro la plastica nei prodotti di consumo prosegue anche sotto forma di raccolta firme (“Fermiamo le microplastiche”). L’obiettivo della petizione è quello di influenzare la decisione europea in merito alla messa al bando delle microplastiche “aggiunte intenzionalmente”. La proposta è arrivata dall’ECHA (Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche) e verrà discussa nei prossimi mesi nelle sedi UE.
Fonte: Greenpeace