Uno dei motivi per cui più spesso i gatti sono portati a visita dal veterinario è rappresentato dalla dermatite allergica del gatto. Prima di andare a riassumere brevemente cause, sintomi e terapia, è bene mettersi in testa che un’allergia, nel cane, nel gatto o nell’uomo, è provocata da un’iper reazione del sistema immunitario a determinati stimoli antigenici.
Quello che bisogna capire è che da questa iper reattività non si guarisce: un soggetto allergico rimane tale. Con piccole variazioni durante l’arco della vita: a volte ci sono soggetti in cui le allergie piano piano si riducono, mentre più spesso col passare del tempo aumentano. Questo per dire che il gatto da una forma di allergia non guarirà mai. Al massimo con le terapie è possibile mitigare i sintomi.
Sono fondamentalmente tre le grandi cause di allergia nel gatto. E non escludere che ci siano felini che manifestano diverse combinazioni di queste forme di allergia.
La Dapp o dermatite allergica da morso di pulce è una fra le principali cause di allergia cutanea nei mici. Un gatto allergico alle pulci non è detto che debba essere strapieno. Anzi: solitamente gatti pieni di pulci si grattano poco o niente.
Il gatto allergico alla saliva delle pulci può essere morso anche da una singola pulce e quindi tu sul corpo potresti non vedere segni di pulicosi ed ecco che svilupperà anticorpi e IgE che lo faranno grattare anche per più di un mese.
Ricordati che i gatti, soprattutto quelli che hanno già manifestato allergie alle pulci o forme allergiche in generale, devono sempre essere trattati con regolarità per tali insetti. Questo anche se vivono in casa o se tu non vedi le pulci.
Inutile portare dieci volte dal veterinario un gatto che si gratta a causa di un’allergia al morso delle pulci, lamentandosi che non guarisce mai: è essenziale mettergli regolarmente l’antipulci tutti i mesi.
Leggermente più complesso il discorso della dermatite atopica felina. Si tratta di una malattia su base infiammatoria-allergica spesso accompagnata da prurito. La causa è una iper reattività del sistema immunitario di quel gatto ad allergeni ambientali.
Fra di essi annoveriamo anche pollini, gli acari della polvere, gli acari delle farine e le muffe. Metti poi in conto che ci sono gatti allergici anche alla cute degli altri gatti, cani o delle persone.
La diagnosi avviene sempre per esclusione: una volta esclusa la dermatite da pulci, una volta esclusa quella alimentare, ecco che se non ci sono forme particolari, si pensa ad una atopia.
Nel gatto l’atopia può manifestarsi in diversi modi:
Molto frequente nel gatto anche la dermatite da allergia alimentare. Solitamente tende ad interessare testa e collo, con anche sviluppo di dermatite miliare. Tuttavia non è detto che il gatto non manifesti prurito anche in altre aree del corpo.
Ricordiamo, poi, che possono esserci anche altre cause di dermatite allergica nel gatto. Un esempio è la dermatite da contatto. Può manifestarsi a seguito di contatto con determinati detergenti o anche tipi di stoffe particolari. Anche forme di allergie da farmaco possono manifestarsi con sintomo cutanei.
Al di là delle varie localizzazioni, che però non sempre sono patognomoniche di una determinata causa, nella dermatite allergica del gatto come sintomi spesso abbiamo:
Come capire se il gatto ha la dermatite? Beh, si lecca troppo, dove si lecca il pelo è scolorito, presenta escoriazioni, cute arrossata. Inoltre ci sono aree alopeciche o con pelo rarefatto. E il gatto si gratta e mordicchia parecchie volte al giorno, finendo col ferirsi.
La diagnosi di dermatite allergica nel gatto prevede una serie di test ed esami per escludere tutte le possibili cause. Oltre ad una anamnesi dettagliata, è possibile che il tuo veterinario richieda un esame citologico delle lesioni, un esame del pelo, esami del sangue completi, esami colturali, fino ad arrivare a biopsie con esame istologico.
In seconda battuta, test sierologici allergici o test allergici di introdermoreazione, ma occhio che nel gatto sono frequenti sia i falsi positivi che falsi negativi.
Fra le diagnosi differenziali bisogna annoverare:
La terapia per la dermatite allergica del gatto sarà sia di tipo sintomatico, per ridurre il prurito nell’attesa di riuscire a capire la causa, sia specifica per la causa, se si è arrivati a una diagnosi definitiva. Rispetto alla dermatite nel cane, nel gatto sono stati registrati meno farmaci attivi contro il prurito.
Si potrà decidere di ricorrere sia a una cura sistemica che a terapie topiche, anche se i gatti solitamente mal sopportano l’applicazione di pomate e creme, perché tendono a grattarsi di più.
Gli antistaminici non funzionano nel gatto, ma esistono integratori alimentari che possono contribuire ad alleviare il prurito. In caso di sovrinfezione batterica o fungina secondaria bisognerà poi impostare le terapie più adatte.
Oltre a dover mettere regolarmente l’antipulci al gatto, in caso di dermatite allergica alimentare l’unica terapia sarà azzeccare il cibo a cui non è allergico. Questo però potrebbe voler dire dover fare delle diete privative ad eliminazione e cambiare nel corso del tempo diversi prodotti.
Che non significa variare tipo di crocchette ogni due giorni, in attesa di risultati, ma affidarsi alle indicazioni del veterinario, che saprà indicarti le tempistiche giuste.
Ricordati anche che la cura per una dermatite allergica potrebbe dover essere modificata nel corso del tempo. E potrebbe volerci del tempo prima di trovare la giusta combinazione di antiparassitari, farmaci, integratori, rimedi naturali, omeopatici e farmaci topici adatti.
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