Decreto rinnovabili, Clini: per le biomasse conto positivo
Corrado Clini risponde agli agricoltori: i nuovi incentivi alle biomasse permettono lo sviluppo del settore, ma ammette che da soli non bastano.
Secondo il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, sui nuovi incentivi alle rinnovabili elettriche c’è stato un “confronto difficile” ma il risultato è positivo. Specialmente per le biomasse e per il biogas, che dovrebbero avere uno sviluppo maggiore rispetto a quanto visto in passato.
Le parole di Clini sembrano proprio una risposta alle pesanti critiche ricevute da Confagricoltura. L’associazione degli agricoltori aveva lamentato l’eccesso di burocrazia e di limiti tecnici nei nuovi incentivi per le bioenergie. Corrado Clini, però, vede il bicchiere mezzo pieno:
Sui decreti per rinnovabili il confronto è stato abbastanza difficile, qualche volta rude, ma il conto per le biomasse dovrebbe essere positivo, perché ci sono maggiori possibilità di sviluppo rispetto al passato, e lo stesso vale per il biogas. Tenendo conto che abbiamo dovuto trovare un equilibrio tra l’uso energetico e alimentare delle colture.
Equilibrio trovato nel 30% della produzione agricola, valore massimo da destinare alle bioenergie ritenuto insufficiente da Confagricoltura. Lo stesso Clini, però, ammette che “il meccanismo incentivante è un aiuto all’investimento ma non lo copre” completamente e che le aziende agricole dovranno comunque accedere al credito bancario.
Esattamente quello che, da anni ormai, non riescono a fare gli agricoltori. Le banche, infatti, applicano al credito agricolo le regole di Basilea 2 che di fatto rendono difficilissimo finanziare le aziende. Gli agricoltori chiedevano di poter usare le biomasse e le altre rinnovabili come una integrazione al reddito agricolo, in modo da migliorare anche formalmente il proprio bilancio. Tutto questo, però, con i nuovi incentivi e le nuove regole diventa poco più che un miraggio. Secondo Clini, però, la strada da percorrere è quella dei:
Biocarburanti di seconda e terza generazione, che consentono di utilizzare i residui dell’attività agricola e della lavorazione del legno offrendomisure di sostegno alle tecnologie e ai brevetti che possono avere maggiore competitività a livello globale. Il futuro è legato allo sviluppo di tecnologie innovative e gli incentivi vanno mirati a sviluppare queste e non a sostenere filiere ormai mature.