Negli ultimi anni si sente spesso parlare di “decarbonizzazione” e di transizione energetica, ma cosa vuol dire esattamente, e soprattutto come attuarla, ragionevolmente, nel più breve tempo possibile? Con il termine “decarbonizzazione” si indica letteralmente una “riduzione delle emissioni di carbonio”, un processo complesso e necessario, mediante il quale potremmo rallentare e contenere i cambiamenti climatici ai quali stiamo assistendo ormai in maniera sempre più frequente e allarmante, anche nel nostro Paese.
Quello che potrebbe apparire come un concetto astratto e di difficile attuazione, rappresenta in realtà uno dei principali obiettivi da raggiungere nei prossimi anni a livello europeo e, in senso più ampio, in scala globale. Un obiettivo che può essere raggiunto percorrendo più strade, a cominciare da quella che condurrà a una minore dipendenza energetica da combustibili fossili e all’adozione di un sistema economico completamente basato sull’utilizzo di energie rinnovabili.
In questo articolo vedremo cosa si intende per “processo di decarbonizzazione” e come attuarlo in modo concreto. Prima, però, vediamo qual è l’esatto significato della parola “decarbonizzare”.
Che vuol dire esattamente “decarbonizzare”? Con questo termine, come anticipato, ci riferiamo letteralmente alla riduzione delle emissioni di carbonio, ossia di anidride carbonica, il cui aumento eccessivo nell’atmosfera può far salire i livelli dell’effetto serra, comportare un aumento delle temperature medie della Terra (riscaldamento globale) e, di conseguenza, un più repentino cambiamento climatico.
Per arginare il problema, è necessario convertire le attività che producono CO2 (come quelle che si basano sullo sfruttamento dei combustibili fossili) in attività che non ne producono o che ne producono in quantità limitate.
Nel settore delle energie fossili, ad esempio, il gas naturale è considerato la fonte meno inquinante e più sostenibile in materia di emissioni di CO2.
L’obiettivo finale del processo di decarbonizzazione è dunque quello di ridurre in modo sostenibile l’anidride carbonica, fino ad azzerarne le emissioni nel prossimo futuro. Come dicevamo, però, perché ciò accada è necessario un cambiamento, volto a trasformare il sistema economico e produttivo attuale in una versione più “green” ed eco-sostenibile.
In termini più concreti, ciò si traduce nel ricorso a fonti energetiche rinnovabili e un progressivo abbandono di quelle energie che derivano da combustibili fossili, come il carbone e il petrolio.
Ma entro quale anno dovrebbe avvenire il processo di decarbonizzazione in Europa?
La Commissione Europea ha stilato degli accordi internazionali nell’ambito del cosiddetto “Green Deal“, un patto tra gli stati membri dell’UE che si pone l’ambizioso e promettente progetto di diventare il primo continente a impatto zero a livello mondiale.
Per farlo, bisognerà raggiungere due importanti obiettivi in termini temporali:
Con il raggiungimento di questi 2 importanti obiettivi, l’UE prevede la nascita di una società, intesa anche da un punto di vista economico, non più vincolata all’utilizzo di energie provenienti da fonti fossili, ma allo sfruttamento di energie pulite e rinnovabili.
Sappiamo adesso quali sono gli obiettivi della decarbonizzazione, e sappiamo che a entrare in gioco, in questo grande progetto, è proprio la transizione energetica di cui si parla tanto. Ma a conti fatti, come possiamo attuare la decarbonizzazione?
A cambiare, in questo contesto, deve essere il modo in cui la nostra società considera, ricava, fornisce e consuma energia.
Si prospettano diverse strade che possono condurci verso una vera e propria decarbonizzazione. Oltre a ridurre il consumo energetico, è possibile:
Come possiamo constatare, esistono diversi modi per ridurre le emissioni di CO2, strategie che possiamo adottare non solo come Nazioni, ma anche come singolo cittadini, all’interno delle nostre case. A noi spetta l’impegno di percorrere la strada verso un mondo più sostenibile.