Greenstyle Ambiente Cambiamenti Climatici Davos, l’allarme del World Economic Forum: “14,5 milioni di morti entro il 2050 per la crisi climatica”

Davos, l’allarme del World Economic Forum: “14,5 milioni di morti entro il 2050 per la crisi climatica”

Dal World Economic Forum arriva l'ennesimo allarme sulle conseguenze dei cambiamenti climatici: ecco cosa emerge dall'ultimo rapporto.

Davos, l’allarme del World Economic Forum: “14,5 milioni di morti entro il 2050 per la crisi climatica”

Fonte immagine: Pixabay

L’edizione 2024 del World Economic Forum ha ufficialmente preso il via nella cittadina svizzera di Davos e tra le principali questioni al centro della cinque giorni di evento ci sono inevitabilmente anche i cambiamenti climatici e gli impatti che questi hanno e continueranno ad avere sull’ambiente, sulle persone e sull’economia mondiale.

L’obiettivo dell’evento annuale di Davos, fin dalla sua fondazione nel 1971 da parte dell’economista Klaus Schwab, resta quello della cooperazione globale sulle più urgenti questioni politiche, sociali ed economiche. Non è un caso, quindi, che l’edizione 2024 che riunione il settore pubblico e quello privato si sia aperta con la pubblicazione di un rapporto firmato proprio dal World Economic Forum, organizzazione internazionale senza fini di lucro con sede a Cologny, sull’impatto del cambiamento climatico sulla salute umana.

Il rapporto Quantifying the Impact of Climate Change on Human Health parla chiaro: entro il 2050 i cambiamenti climatici potrebbero causare ulteriori 14,5 milioni di morti e perdite economiche mondiali di 12,5 trilioni di dollari. Nonostante le conclusioni allarmanti, però, secondo l’organizzazione internazionale senza fini di lucro che organizza l’evento di Davos, c’è ancora tempo per intraprendere azioni decisive e strategiche per contrastare queste previsioni e mitigare gli impatti sulla salute del cambiamento climatico a livello globale.

L’analisi alla base del rapporto si basa su una serie di scenari sviluppati dall’IPCC, il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, in base alla traiettoria più probabile per l’aumento della temperatura media del pianeta, compresa tra 2,5° e 2,9° Celsius rispetto ai livelli preindustriali.

Shyam Bishen, responsabile del Centro per la salute e l’assistenza sanitaria del World Economic Forum e membro del comitato esecutivo della stessa organizzazione, ha così commentato il rapporto:

Sebbene si sia discusso molto dell’impatto del cambiamento climatico sulla natura e sull’economia globale, alcune delle conseguenze più gravi delle crescenti temperature della Terra si rifletteranno sulla salute umana e sul sistema sanitario globale. I progressi recenti saranno vanificati a meno che non si migliorino misure critiche di riduzione delle emissioni e di mitigazione e venga intrapresa un’azione globale decisa per costruire sistemi sanitari resilienti e adattabili al clima.

Come è stato stilato il rapporto del World Economic Forum?

Il rapporto, consultabile integralmente a questo indirizzo, analizza sei principali categorie di eventi causati dal clima: inondazioni, siccità, ondate di calore, tempeste tropicali, incendi boschivi e innalzamento del livello del mare.

Le inondazioni rappresentano il rischio acuto più elevato di mortalità causata dal clima, con 8,5 milioni di morti previste entro il 2050. Le siccità, indirettamente legate al calore estremo, sono la seconda causa più alta di mortalità. La stima? 3,2 milioni di morti entro il 2050. Le ondate di calore, invece, sono gli eventi col più alto costo economico per il mondo, con una perdita stimata di 7,1 trilioni di dollari entro il 2050 a causa della perdita di produttività.

Lo scenario prospettato dal World Economic Forum ipotizza che il cambiamento climatico aumenterà le disuguaglianze sulla salute a livello globale, con le popolazioni più vulnerabili – giovani, donne, anziani, gruppi a basso reddito e comunità difficili da raggiungere – a farne maggiormente le spese.

L’invito alla collaborazione globale

Le conclusioni sono allarmanti, ma come anticipato in apertura la ricerca sostiene che ci sia ancora tempo per intraprendere azioni decisive e strategiche per contrastare queste previsioni e mitigare le conseguenze del cambiamento climatico sulla salute e sull’economia. Parola di Sam Glick della Oliver Wyman, la società di consulenza strategica che ha contribuito a stilare il rapporto per il World Economic Forum: “È chiaro che abbiamo bisogno di un’azione sostenuta se vogliamo mitigare le conseguenze di vasta portata del cambiamento climatico e garantire un futuro sano per tutti”.

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