Cytotoxic Test: attendibilità e prezzo
Il Cytotoxic Test è un'analisi sul sangue per accertare la presenza di un'intolleranza alimentare, a seconda della risposta dei globuli bianchi al cibo.
Il Cytotoxic Test è una prova di laboratorio a supporto della diagnosi di una o più intolleranze alimentari.
Il test prevede il prelievo di sangue e la valutazione delle modifiche subite dai globuli bianchi in seguito al contatto con gli alimenti che causano una reazione avversa nell’organismo. Questo metodo, inserito in un corretto percorso diagnostico, può essere utile per confermare o individuare l’alimento responsabile. Oggi ha una buona attendibilità: il CytoTest della Italian Cytotoxic di Roma è certificato, brevettato, notificato al Ministero della Salute con marchio CE. Il costo, però, rimane a totale carico del paziente.
Individuare una intolleranza alimentare
Chi soffre in maniera piuttosto continuativa di disturbi all’apparato gastro-intestinale, come mal di pancia, gonfiore dopo il pasto, senso di pesantezza, spossatezza, mal di testa e nausea, si deve rivolgere al medico. In un primo momento la visita dovrà escludere alcune malattie, anche gravi che possono dare questi sintomi.
Questo primo approccio è indispensabile perché le intolleranze alimentari danno segni poco specifici o comunque comuni anche ad altri disturbi. Diverso è invece il discorso per un’allergia a un alimento: coinvolgendo il sistema immunitario dà segni specifici.
Escluse altre cause e definita la probabilità di intolleranza a uno o più cibi, il medico potrebbe far seguire al paziente una dieta a esclusione: gli alimenti che causano più di frequente intolleranza vengono, a rotazione, rimossi dalla dieta. In seguito è utile un test di laboratorio a supporto.
Cytotoxic Test: vantaggi e svantaggi
Il test si basa sul principio che un cibo a cui si è intolleranti causi una modificazione più o meno grave ed evidente dei globuli bianchi. Le prime osservazioni in merito risalgono al 1956: aggiungendo un allergene al sangue intero o a sospensioni di leucociti, si potevano osservare delle modifiche morfologiche nelle cellule. Il danno ai globuli bianchi viene classificato in 4 diversi livelli: lieve, discreto, notevole rigonfiamento e grave, ossia rottura della cellula. Per poter eseguire il test basta un prelievo di 4 ml di sangue, in ogni momento della giornata senza preventivo digiuno.
I principali svantaggi, sottolineati anche in alcuni studi scientifici, sono l’identificazione di un alto numero di “falsi positivi e negativi” e la scarsa ripetibilità. Questi problemi sono in parte superati: rimane la lettura dei risultati al microscopio ottico che è ancora operatore-dipendente.
Il metodo, nel corso del tempo, è stato modificato e brevettato: oggi sono disponibili dei kit diagnostici precostituiti per numerosi cibi. È anche possibile testare, sempre con un apposito kit, l’effetto di molti additivi alimentari come acido L-ascorbico, potassio sorbato, sodio benzoato, cremortartaro, lecitina di soia, alginato di sodio, farina di semi di carrube, pectina, lattosio e acido citrico.
In merito all’attendibilità, la letteratura scientifica è controversa: questo è il motivo per cui il Cytotoxic Test è considerato una metodica “non convenzionale” e non è prescrivibile a carico del Sistema Sanitario Nazionale. Il costo dunque è a totale carico del paziente e si aggira intorno ai 200 euro. A questo va aggiunto anche il prezzo della visita medica e della prescrizione della dieta a esclusione, di quella per la reintroduzione e dei controlli.
Tutte queste fasi sono comunque parte del percorso, perché per individuare una intolleranza serve escludere per un breve periodo l’alimento dalla dieta e consentire la remissione dei sintomi. In un secondo momento, però, il cibo va lentamente reintrodotto poiché le intolleranze alimentari non sono mai definitive. Normalmente, dopo l’astinenza, tutti gli alimenti vengono reintrodotti, magari evitando almeno in un primo periodo le assunzioni quotidiane.