Cucina: tutti i liquidi che si possono riciclare
Quali liquidi alimentari possono essere riutilizzati sia in cucina sia come rimedi naturali: ecco i consigli per riciclare e risparmiare.
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Dai legumi in scatola all’acqua di cottura delle verdure, della pasta e del riso: la cucina è ricca di liquidi prodotti durante la preparazione dei cibi o usati per la conservazione degli alimenti che generalmente finiscono nello scarico del lavandino ma che, in alcuni casi, possono essere riciclati in vari modi.
Sono infatti numerosi i liquidi alimentari che rappresentano una risorsa come sostituti di specifici ingredienti nelle ricette o come rimedio naturale per curare piccoli disturbi senza ricorrere a farmaci. Il riciclo dei liquidi di conservazione dei cibi, inoltre, consente di produrre meno rifiuti e di risparmiare sulla spesa alimentare. Ecco una ricca selezione di possibili modi per riutilizzare acque di cottura e altre soluzioni conservanti sia in cucina sia per finalità non alimentari.
Liquido di legumi in scatola
Chi acquista ceci o fagioli in scatola, ad esempio, può riciclare i liquidi interni e usarli come sostituto degli albumi d’uovo nella preparazione di tutte le ricette che lo prevedono. È infatti un ottimo addensante naturale perfetto per realizzare squisite glasse o meringhe, eventualmente da usare anche in alternativa al burro con l’aggiunta di un po’ di olio. È anche possibile congelare questo tipo di liquidi e riutilizzarli successivamente, avendo cura di scegliere prodotti che contengano pochi conservanti e pochi sali aggiunti.
Acqua di riso
L’acqua di cottura del riso viene da sempre usata in svariati modi per sfruttarne tutte le potenzialità benefiche. È ricca di amido, vitamine e sali minerali che possono essere utilizzati come integratori per curare disturbi gastrointestinali in modo naturale, come la diarrea. Usata come bevanda, inoltre, favorisce la produzione di latte materno nelle donne in gravidanza.
L’amido di riso si rivela anche molto efficace come lenitivo per gli arrossamenti della pelle e per detergere la pelle più delicata, come quella dei neonati. In questo caso è sufficiente conservare il liquido dopo la cottura del riso e aggiungerlo all?acqua del bagnetto, oppure semplicemente collocarlo in un contenitore chiuso e conservarlo in frigorifero in modo da usarlo direttamente sull’epidermide arrossata tamponando delicatamente con un dischetto di cotone.
Acqua di cottura delle patate
L’acqua di cottura delle patate rappresenta una soluzione addensante molto efficace, ottima da usare negli impasti di pane e focacce per legare meglio gli ingredienti o in aggiunta alle zuppe. Al di fuori della cucina, inoltre, questo liquido è anche una risorsa concime per le piante da appartamento e in giardino. Versata fredda sul terreno, inoltre, può aiutare a estirpare le erbacce e i germogli che si desidera eliminare. Immergendo l’argenteria dentro l’acqua residua dalla bollitura delle patate per circa un’ora, inoltre, si può ottenere un effetto lucidante ottimale.
Acqua di cottura della pasta
Dopo aver fatto cuocere la pasta, di qualsiasi formato, è possibile riutilizzare l’acqua residua sia per rendere più cremose le salse da usare come condimento. Per evitate gli sprechi, inoltre, è possibile riusare il liquido per far bollire le verdure o per mettere i legumi in ammollo, evitando di gettarlo via e di usare ulteriori litri di acqua corrente. Un’altra possibile soluzione per il riciclo dell’acqua della pasta consiste nella preparazione della pasta di sale o perfino per mettere ammollo le stoviglie prima di riporle nella lavastoviglie, soprattutto se particolarmente sporche.