Crocus, coltivazione in vaso e fioritura
Il crocus è uno splendido fiore diffuso in tutta Italia, dalla forma a coppa: ecco caratteristiche, fioritura e coltivazione sia in vaso che in giardino.
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È uno dei fiori più ammirati per la sua eleganza, nonché apprezzati ben oltre al giardino, considerato come da una delle sue tante varietà si ricavi il preziosissimo zafferano: il crocus è una delle piante ornamentali certamente più amate. Gli esemplari, conosciuti anche semplicemente come crochi, si distinguono per i loro morbidi petali sulle note del viola e possono crescere anche spontaneamente sul territorio italiano. Ma quali sono i consigli per la coltivazione in vaso e una perfetta fioritura?
Prima di cominciare, è bene comunque verificare la compatibilità della coltivazione del crocus rispetto alle condizioni climatiche del proprio luogo di residenza: un’informazione, quest’ultima, che potrà essere facilmente ricavata dal proprio fornitore di prodotti di botanica di fiducia.
Crocus: definizione e varietà
Per Crocus si intende un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Iridaceae, dalla natura perenne e caratterizzate da un tipico fiore a coppa, solitamente di colorazione violacea. La pianta è tipica dei luoghi temperati del mondo, in particolare in Europa, sebbene prediliga un clima fresco, considerando come sia più frequente in montagna e in collina. Dall’origine bulbosa, tutte le varietà di crocus presentano delle peculiarità comuni, tra cui delle foglie di intenso verde lucido, un fusto dritto ed eretto, nonché un fiore a coppa, composto da sei morbidi e colorati tepali. Poiché la pianta produce il fiore sin da subito, non appena il bulbo spunta dal terreno, non è raro che quest’ultimo appaia prima delle stesse foglie.
Tra le specie e le tipologie più note, il Crocus sativus è decisamente noto poiché da questa varietà viene ricavato il prezioso zafferano, impiegato in cucina. Il Crocus laevigatus è amato per le sue sfumature e striature dal bianco al viola, nonché per il suo intenso profumo, mentre il Crocus chrysanthus è molto richiesto per la sua originale colorazione gialla. A oggi sono conosciute più di 80 varietà di crochi, a cui si aggiungono moltissime ibridazioni, di conseguenza la scelta è decisamente variegata. Le necessità di coltivazione sono pressoché simili, anche se possono sussistere delle piccole differenze sul fronte della fioritura, che può avvenire anche in momenti diversi dell’anno.
Crocus: coltivazione e fioritura
Il crocus può essere facilmente coltivato sia in vaso che in giardino, rispettando però le necessità climatiche della pianta. Quasi tutte le varietà, infatti, prediligono un ambiente tendente al fresco, non a caso il periodo di massima attività è quello autunnale o tardo-invernale, a seconda delle varietà. Quasi tutte le tipologie, nel frattempo, entrano nella loro fase di quiescenza nel corso dell’estate, dato l’aumento sensibile delle temperature.
Il crocus predilige dei terreni morbidi e ben drenanti, nonché ambienti dalla buona umidità: come tutti gli esemplari dalla fioritura perlopiù autunnale, infatti, la pianta non disdegna un apporto elevato d’acqua e anche l’esposizione alla pioggia. Ancora, non è raro che le specie maggiormente invernali spuntino dalla fitta coltre di neve, tanto che capita spesso di incontrarle durante le passeggiate in collina o in montagna.
Il crocus può essere coltivato a partire dal bulbo oppure dai semi, sebbene quest’ultima modalità sia meno diffusa. Il bulbo stesso viene messo nella dimora definitiva durante l’autunno, posizionandolo a circa 8 centimetri di profondità nel terreno, per poi inumidire adeguatamente l’area. Nonostante la necessità di un clima sempre umido, è sconsigliato creare una situazione di ristagno o vero e proprio annegamento, poiché la pianta potrebbe rapidamente marcire. Non ultimo, ogni 2-3 anni è consigliato estrarre il bulbo dal terreno per trasferirlo in un luogo asciutto, per assicurare un nuovo ciclo di vita che, altrimenti, non sarebbe possibile ottenere. Sul fronte della concimazione, il crocus non necessita di grandi interventi, soprattutto se il terriccio di dimora presenta delle componenti calcaree. In ogni caso, si può provvedere di tanto in tanto con del fertilizzante organico, quale il compost.
La pianta, per quanto resistente, può essere spesso attaccata da varie tipologie di funghi, che possono portare a marcire sia le foglie che l’intero esemplare. Per questo motivo, è sempre bene controllare la presenza di macchie o aree di colore anomalo, nonché provvedere all’uso di rimedi – anche naturali – dall’effetto fungicida.