Crisantemi: coltivazione e significato della pianta
I consigli pratici e le indicazioni utili per coltivare i crisantemi. Fiori coloratissimi e utili per abbellire il giardino dalla fine dell'estate in poi.
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I crisantemi sono una delle piante fiorite tra le più conosciute al mondo. Originario dell’Asia e dell’Europa, il genere Chrysanthemum hyb può vantare tantissime piante erbacee, che solitamente sono perenni. Tale arbusto è coltivato proprio per i suoi fiori, che possono essere di tante varietà e colori differenti.
La pianta, come detto, appartiene al genere Chrysanthemum hyb, lo stesso delle margherite. Ma forse non tutti sanno che i fiori che chiamiamo crisantemi nascono da un incrocio tra due specie diverse, entrambe originarie dell’Asia e, nel dettaglio, la C. Moriifolium e C. Indicum.
Tutto quello che c’è da sapere sulla storia di questo fiore, la sua coltivazione in vaso e in giardino e anche il significato di una pianta che, in occasione della Festa dei Morti del 2 novembre, viene posta come omaggio di fronte alle tombe dei defunti.
Cosa sono i crisantemi
Il crisantemo appartiene al genere “Chrysanthemum hyb.”, che comprende all’incirca 37 specie di piante che provengono in particolare dall’Asia orientale e dall’Europa. La famiglia è quella delle Asteraceae. In natura si tratta principalmente di piante erbacee perenni o piccoli cespugli.
Il crisantemo si coltiva da più di 2000 anni, ma solo nel XVII secolo è arrivato in Europa. Il suo nome deriva dal greco e il significato è “fiore d’oro”, visto che in Europa si sono diffusi all’inizio principalmente le varietà gialle.
Le foglie sono lanceolate, lobate e profumate. I fiori sono molto grandi, a forma di margherita, loro parente stretta. I rametti erbacei e legnosi possono essere lunghi pochi centimetri e anche un metro. Diverse le colorazioni dei fiori: ad esempio possono essere bianchi, gialli, rosa, viola, marrone, rossi.
La fioritura è prevista nella stagione autunnale. Si possono coltivare in giardino, in vaso e nelle serre, a seconda delle temperature del luogo.
Crisantemi, la coltivazione
Coltivare i crisantemi non è difficile. In Italia si trovano a ogni temperatura, dal nord al sud. Quando è troppo freddo potrebbero patire, ma comunque la pianta è altamente resistente anche ad inverni molto rigidi, perché in primavera le foglie torneranno a sbocciare come prima.
Le temperature migliori dove far crescere i crisantemi vanno dai 16 ai 18 gradi, ma ci sono varietà che possono resistere anche quando la colonnina di mercurio scende di molti gradi.
Crisantemi, esposizione alla luce oppure no?
La pianta ha bisogno di sole. Come abbiamo detto in precedenza, non ha paura del freddo, ma per crescere forte e sana deve essere esposta alla luce. Il luogo di posa deve essere possibilmente riparato dal vento e dagli agenti atmosferici più intensi della stagione autunnale.
Sia se coltivati all’esterno sia se coltivati all’interno, i crisantemi devono essere posti in un luogo con molta luce e con molta aria, ma non con correnti troppo fredde.
La luce è fondamentale per far sbocciare i boccioli e per garantire alle foglie un colore verde brillante. Gli esperti consigliano di spostare le piante da interno all’esterno durante la stagione primaverile e per tutta l’estate, così la fioritura durerà più a lungo.
In che periodo si piantano i crisantemi?
La pianta andrebbe seminata all’inizio della primavera, quando le temperature rigide dell’inverno sono ormai un lontano ricordo. Se, invece, abbiamo necessità di spostare una pianta già nata in vaso in giardino, possiamo procedere al trasferimento quando lo riteniamo opportuno, ma meglio optare per un periodo in cui le temperature sono ancora miti.
La semina avviene tra marzo e aprile: i semi vanno messi in vasetti con sabbia e torba a 18 gradi, prima, per poi trasferire le piantine nate nel vaso o direttamente nel giardino. La buca deve essere abbastanza grande e bisogna lasciare circa 60 cm di distanza tra una piantina e l’altra.
Piantare i crisantemi in piena terra è semplice, perché ha di solito nel terreno tutti i nutrienti per crescere forti e sani. Se preferisci optare per la coltivazione in vaso, la pianta ha bisogno di concimazione continua, con alla base del vaso argilla o ghiaia per il perfetto drenaggio. Il vaso deve essere alto almeno 30 cm.
Il clima deve essere caldo-temperato e il terreno necessario è a pH neutro, ben drenato.
Quando annaffiare i crisantemi
Durante il periodo dell’innaffiatura meglio irrigare regolarmente la pianta, ma prestando attenzione ai ristagni di acqua. Bisogna procedere a una nuova annaffiatura solo quando il terriccio risulta asciutto. Se c’è dell’acqua nel sottovaso, svuotarlo sempre. Non si bagnano le foglie, perché potrebbero ammalarsi di Ruggine.
Come mantenere i crisantemi in inverno?
Abbiamo già visto che la pianta ha un’alta tolleranza alle temperature basse, così da fiorire anche durante l’inverno. Quando i gradi si abbassano e la pianta sembra soffrire o è secca, allora meglio asportare la parte superiore, lasciando solo la parte in basso.
Posiziona il vaso in luogo protetto e con tanta luce, ma senza riscaldamento. Nel giardino, se non si possono mettere in vaso, ricoprire la terra con foglie secche e paglia dopo aver eseguito la manovra precedente.
Quanto dura la fioritura dei crisantemi?
I crisantemi di solito fioriscono tra settembre e dicembre con la massima fioritura delle varietà gialla, bianca, rosa, porpora, cremisi, variegata o screziata. Quando le temperature scendono intorno allo 0 la fioritura si blocca.
I crisantemi sono perenni?
Come già sottolineato in precedenza, si tratta di una pianta erbacea perenne, che ha bisogno di poche cure, non teme il gelo e si coltiva in casa e in giardino senza alcun problema tutto l’anno.
Le malattie più comuni
Di solito il crisantemo gode quasi sempre di ottima salute, ma anche questa pianta ha dei nemici, soprattutto quando coltivata nella terra. I più comuni sono gli insetti fitofagi e lo oidio. Gli esperti consigliano antiparassitari naturali, così da proteggere la pianta e anche il pianeta.
Varietà di crisantemi
Come abbiamo già sottolineato in precedenza, le varietà di crisantemi sono davvero molte. Qui di seguito andiamo ad elencarti le più comuni che puoi trovare anche in Italia e anche qualche piccola curiosità che ci arriva dal resto del mondo.
Crisantemi bianchi
Sicuramente i crisantemi bianchi sono tra i più famosi e i più riconoscibili. Il Chrysanthemum parthenium produce fiori bianchi tra giugno e settembre e si può coltivare sia in vaso sia a terra, anche perché la sua altezza di solito non supera i 50-60 cm.
Crisantemi gialli
Le varietà dai fiori gialle più comuni sono il Chrysanthemum multicaule, piccola pianta originaria dell’Algeria e il Chrysanthemum segetum, che si contraddistingue perché leggermente più grande del primo tipo, sopra i 30 cm di altezza.
Crisantemi giapponesi
Il crisantemo giapponese, invece, è una pianta della famiglia delle composite originario dell’Asia, che nel paese del Sol Levante simboleggia la vita, mentre in Occidente, come vedremo anche più avanti, è legata al culto dei morti.
Si chiama anche crisantemo del Pacifico o mimosa d’oro e fiorisce alla fine dell’estate e nelle prime settimane dell’autunno. I fiori sono color oro, raggruppati a forma di ombrello. Esistono anche varietà rosa o bianche.
Crisantemi, significato del fiore
Nel linguaggio dei fiori il crisantemo simboleggia la festa, la gioia, la vita. In Asia questa pianta viene regalata in occasione di matrimoni o altre feste importanti. Anche in Europa centrale sono tra i fiori più donati, al pari delle rose. Ad esempio, in Inghilterra donare un crisantemo rosso indica una dichiarazione d’amore.
In Italia, invece, se la margherita simboleggia proprio la gioia e la felicità, ecco che i vicini cugini “crisantemi” vengono invece utilizzati per la ricorrenza dei morti che la Chiesa Cattolica ricorda il 2 novembre, dopo la festa di Ognissanti, dedicata, invece, ai santi.
Due significati completamente contrapposti quelli che riguardano il fiore, nella sua concezione orientale e in quella tipicamente italiana. Nel nostro paese raramente li troviamo nei bouquet di fiori che si donano, proprio per questa loro particolarità.
Perché si portano i crisantemi ai morti?
Come già accennato, praticamente solo nel nostro paese sono considerati come i fiori dei morti, utilizzati in occasione della Commemorazione dei defunti. La tradizione ci spinge a frequentare i cimiteri nel giorno della Festa del 2 novembre, per ricordare chi non c’è più, accendendo candele e lumini di fronte alle lapidi e portando, appunto, fiori.
I più utilizzati sono i crisantemi, una pianta che ricorda la margherita, che nel nostro paese, però, si usa quasi esclusivamente per questo motivo.
I crisantemi sono considerati i fiori dei morti, perché sbocciano nel periodo autunnale, nel quale cade anche la Commemorazione dei defunti. Da tempo immemore si è soliti portare mazzi di crisantemi al cimitero per ricordare gli affetti cari già volati in Paradiso.
Si tratta di fiori anche molto resistenti, che da recisi non patiscono durante il rigido inverno. La varietà maggiormente scelta è quella bianca.
Fonti