Il criceto russo è senza dubbio uno tra i NAC (Nuovi Animali da Compagnia) più amati. Prima di decidere di convivere con dei criceti russi anche noti come criceti di Campbell o criceti nano di Campbell, è bene però conoscere qualcosa di più su anatomia, riproduzione, carattere, alimentazione e cure. Cercheremo di dare tutte le risposte alle tue domande, comprese due molto gettonate, ossia se il criceto russo possa mordere o se possa convivere con altri animali della sua specie.
Il criceto russo o criceto di Campbell è un roditore che origina dalle steppe dell’Asia centrale, del nord della Cina e dalla Russia del nord. Il suo nome scientifico è Phodopus campbelli e l’habitat originario di questo tipo di criceto è freddo, motivo per cui ha una pelliccia alquanto folta.
A causa del suo aspetto è spesso confuso con il Phodopus sungorus, il criceto siberiano o winter white.
Il nome venne attribuito da Oldfield Thomas nel 1905 proprio in onore di Charles William Campbell, il primo che collezionò questi animali nel 1902.
Questa è la classificazione scientifica del criceto russo, mentre per la nomenclatura binomiale il nome è Phodopus campbelli:
Breve digressione sulla differenza fra criceto russo (P. campbelli) e il criceto siberiano o winter white (P.sungorus). Non è sempre semplice differenziarli in quanto il criceto russo, nel colore selvatico originale, è molto simile al criceto siberiano (a meno che quest’ultimo non abbia il mantello invernale bianco).
Tendenzialmente il criceto russo ha la testa più corta, con occhi equidistanti da orecchie e naso. Inoltre il naso è più largo. Il criceto siberiano, invece, ha orecchie più piccole, un muso maggiormente convesso e occhi più vicini alle orecchie che al naso.
Come taglia, il criceto siberiano è leggermente maggiore e il mantello tende ad avere una striscia dorsale più scura, con tre archi laterali definiti. Ha anche le zampe più pelose rispetto al russo.
A complicare la questione ci si mette il fatto che in giro si trovano diversi incroci fra russi e siberiani, cosa che ha dato vita a nuovi colori di mantello.
Fra le caratteristiche principali anatomiche del criceto russo c’è quello di avere un corpo tozzo, con una piccola codina ricoperta di pelo. Gli occhi tendono ad essere grandi, rotondi e sporgenti (occhio a quando li afferri dalla collottola perché l’occhio esce letteralmente dall’orbita, provocando un esoftalmo patologico).
Il corpo, incluse le zampe, sono ricoperte dal mantello folto.
Ha due tasche guanciali ampie: si tratta di estroflessioni delle guance dove il criceto accumula il cibo che trova in giro per nasconderlo poi nella tana. I denti incisivi sono a crescita continua, mentre premolari e molari sono normali.
A livello dell’ombelico è presente una ghiandola odorifera maggiormente sviluppata nel maschio (nei criceti dorati sono invece presenti delle ghiandole laterali sui fianchi).
Il colore del mantello classico del criceto russo è grigio-marrone chiaro nella parte superiore del corpo, con una striscia scura che va dal naso e percorre tutto il dorso fino alla base della coda. Lungo i fianchi sono presenti due strisce scure che formano tre archi per lato.
La parte inferiore del corpo, invece, è bianco-crema (incluse labbra e guance), mentre la parte inferiore delle zampe è bianco-argento.
Tuttavia a causa di incroci e selezione, possono essere presenti anche mantelli con altre colorazioni.
Il criceto russo pesa di solito 30-40 grammi ed è lungo 8-10 cm.
È una domanda molto inflazionata: quanto vive un criceto russo? La durata di vita media di un criceto in cattività è di 2-2,5 anni.
I criceti detenuti in cattività tendono a riprodursi tutto l’anno. Questi alcuni numeri:
Lasciando maschio e femmina insieme è inevitabile che continuino a riprodursi. L’unico modo per evitarlo è separare il maschio dalla femmina, ma attenzione: una volta allontanato, se proverete poi a reintrodurlo in un secondo momento, è possibile che la femmina lo aggredisca perché ormai lo considera un estraneo.
Durante la gravidanza, soprattutto in prossimità del parto, la femmina non deve essere toccata o disturbata anche per manovre come la pulizia della gabbia. In caso contrario è possibile che si manifestino fenomeni di cannibalismo verso i cuccioli neonati, abbastanza frequenti nei criceti. Inoltre i cuccioli neonati non vanno toccati durante la prima settimana di vita.
Lascia a disposizione della femmina materiali per fare il nido, come i fazzoletti di carta (mai il cotone perché i fili potrebbero arrotolarsi intorno alle zampe provocandone la necrosi). In teoria il maschio può essere lasciato con la femmina per accudire i piccoli.
Ma attenzione, in quanto già dopo 24 ore dal parto, il criceto russo femmina può tornare in calore, con il rischio di un nuovo accoppiamento e di un’altra gravidanza. Inoltre sono segnalati casi nel quale il maschio uccide i cuccioli per far tornare subito la femmina in calore. Oppure casi in cui la madre, stressata dalla presenza del padre, uccide i cuccioli sempre per il fenomeno del cannibalismo.
Lo svezzamento avviene intorno alle due settimane, anche se è possibile che già nei giorni precedenti i cuccioli di criceto russo comincino ad assaggiare il cibo solido. L’importante è lasciarlo sul fondo della gabbia e che sia di dimensioni adatte ai piccoli. Difficile, invece, la sopravvivenza dei cuccioli orfani: utilizzare un criceto balia non funziona e anche l’allattamento artificiale non sempre ha esito positivo.
Cosa mangia il criceto russo? Per quanto riguarda l’alimentazione del criceto russo, devi ricordarti che sono animali onnivori. Questo vuol dire che la loro dieta è composta sia da alimenti vegetali che animali. Tuttavia amano i semi in maniera particolare.
L’alimentazione fornita in cattività deve essere varia: non va bene somministrare loro solamente i classici mangimi formati da miscele di semi, non sono equilibrati. Soprattutto non va bene l’alimentazione con troppi semi di girasole, eccessivamente ricchi di grassi e poveri di proteine.
La dieta del criceto dovrebbe comporsi del 15-20% di proteine, del 4-5% di grassi e dell’11,6% di fibre. Inoltre non deve mancare una quota di proteine animali. Se optate per mix di semi commerciali già pronti, un mangime ben bilanciato è il Bunny per criceti. Vanno evitati, invece, i mix commerciali fatti solamente di semi, miele, eccessive quantità di semi di girasole e arachidi.
Oltre al mix di semi, bisogna integrare con leguminose e verdure:
Per quanto riguarda la frutta, deve essere fornita con parsimonia, massimo una due volte a settimana, in quanto molto zuccherina. Si può optare per i prodotti segnati di seguito:
Per quanto riguarda la somministrazione di frutta e verdura fresca, assicurati di toglierla dalla gabbia dopo qualche ora se il criceto non l’ha mangiata, altrimenti rischia di alterarsi e andare a male.
E per le proteine animali? Una carenza di proteine animali provoca spesso lo sviluppo di dermatiti e alopecia. Come fonti possono andare bene:
Controverso l’uso di formaggi freschi per il rischio di diarrea e mal digestione.
Il criceto ama fare pasti piccoli e frequenti. Il cibo deve essere sempre a disposizione, non superando la razione giornaliera che viene mangiata durante il giorno in modo che non possa selezionare alcuni cibi a scapito di altri. L’acqua deve essere sempre lasciata a disposizione con gli appositi beverini a goccia. Controllateli periodicamente perché possono ostruirsi facilmente col calcare.
Ci sono poi alcuni alimenti del tutto vietati ai criceti:
Allevare un criceto russo è possibile, ma per farlo bisogna prima capire il carattere del criceto russo, conoscendo anche la sua biologia di base. Il criceto è un animale crepuscolare: è maggiormente attivo al tramonto e all’alba. Durante la giornata, invece, tende a dormire nella tana.
In natura il criceto tende a formare delle piccole colonie, è un abile scavatore capace di realizzare vaste tane sotterranee composte da tante camere e corridoi. Qui ama nascondere scorte di cibo.
Ma in cattività? Ebbene, mantengono alcune delle abitudini. Tendono ad essere più attivi la sera, motivo per cui li sentirai girare per la gabbia o giocare sulla ruota soprattutto di sera tardi. Gli alloggi devono essere a prova di fuga: sono animali molto curiosi e non esitano ad approfittare di piccole disattenzioni per fuggire e andare a nascondersi in ogni angolo della casa.
Il carattere varia molto da soggetto a soggetto. Ci sono criceti più docili e tranquilli e altri che tendono a mordere di più. Quelli più docili sono i criceti che sono stati maneggiati sin da cuccioli da esseri umani. Se non vengono mai manipolati, invece, tendono ad essere più nervosi e aggressivi. Tuttavia, anche con il criceto più docile, mettete sempre in conto la possibilità che posa mordere se si spaventa.
Per quanto riguarda la convivenza, i criceti russi possono convivere in coppia solamente se i due sono stati insieme sin da cuccioli. Se invece un criceto è vissuto da solo fin da piccolo, non mettergli insieme un altro criceto: è possibile che lo attacchi. Inoltre è meglio mettere insieme un maschio e una femmina: due maschi litigherebbero di sicuro per il territorio. E talvolta è possibile che anche due femmine litighino fra di loro.
Tuttavia, mettendo insieme maschio e femmina c’è il problema dell’accoppiamento e della gestione delle frequenti cucciolate. In questo caso, a un mese di età, i cuccioli vanno separati. Quando i piccoli nascono, poi, bisogna separare il maschio dalla femmina. Quindi in definitiva, se non vuoi intraprendere la strada dell’allevatore di criceti, per iniziare ti conviene prendere un singolo criceto.
Ricordati poi che i criceti sono molto territoriali e che marcano il loro territorio tramite le ghiandole odorifere, urinando e defecando.
Sì e no. C’è questo mito diffuso secondo il quale i criceti sono gli animali adatti per i bambini, ma non è proprio così. Sono animali piccoli e fragili, manovre sbagliate possono provocare loro fratture o danni irreparabili. Inoltre bisogna considerare il fatto che possono mordere. Essendo così fragili, forse non sono gli animali più idonei per bambini molto piccoli, soprattutto non per bambini non “molto delicati”.
Qui trovate altri consigli su come allevare un criceto in casa.
Parlando dell’alloggio, la gabbia per il criceto russo deve essere più grande possibile. Ideale collegare fra di loro più gabbie con gli appositi tubi di connessione. Le misure minime di una gabbia per criceti sono di 75 x 45. Gabbie più piccole vanno bene solo per il trasporto, non per l’alloggio.
La gabbia deve essere sicura: controllate che gli sportellini siano ben chiusi perché i criceti sono abili nella fuga. Controlla che nella gabbia non ci siano punte o elementi che possano ferire il criceto. Solitamente le gabbie sono di metallo o plastica, non di legno in quanto quest’ultimo assorbe l’urina e diventa difficile da pulire.
Il fondo della gabbia deve essere cosparso da sufficiente materiale assorbente non tossico tale che il criceto possa divertirsi a scavare cunicoli. Solitamente viene usato fieno, trucioli di legno, pellet di segatura o anche di carta riciclata. Se usi la carta a pezzi, basta che non sia di giornale per via del piombo contenuto nell’inchiostro. Non adatta la lettiera per gatti (troppo ruvida, ferisce le zampe) e la segatura troppo fine.
Posiziona la gabbia in una parte tranquilla della casa, in una zona fresca, ma non in mezzo a correnti d’aria. Attenzione a che non sia posta in un punto in cui il sole può surriscaldarla troppo e che non sia neanche troppo vicina a termosifoni o bocchettoni dell’aria condizionata. Inoltre deve essere messa in un punto non accessibile a cani, gatti e furetti: il criceto è una loro preda naturale.
La gabbia e tutti gli accessori devono essere puliti con regolarità, così come la lettiera sul fondo.
La gabbia del criceto deve essere adeguatamente arricchita con accessori per variare l’ambiente:
I criceti russi non richiedono vaccini o integrazioni alimentari particolari (a differenza di quanto succede con la cavia che necessita di integrazione con la vitamina C o degli scoiattoli che vanno in carenza di vitamina B). Quando prendi un criceto, cerca subito il veterinario esperto di esotici più vicino a te in modo da avere un riferimento in caso di problemi.
Fra le principali malattie del criceto russo ricordiamo:
Attenzione poi alla tossicità da antibiotici: così come accade con conigli e cavie, anche nei criceti molti dei comuni antibiotici usati per cani e gatti sono tossici, tali da provocare una forma di enterotossiemia mortale anche dopo singola somministrazione. Quindi con i criceti mai cure fai-da-te: contatta sempre il tuo veterinario.
Se ti stai chiedendo come toccare un criceto russo senza spaventarlo e senza rischiare morsi, ebbene, devi considerare sin da subito che è meglio cominciare ad approcciare criceti docili. In questo caso bisogna tenerli con le mani a coppa. Evita di tenerli troppo in alto in quanto è facile che si muovano rapidamente cadendo. Possibilmente prendili in mano quando sei seduto a terra o almeno vicino a un tavolo.
Toccalo tutti i giorni in modo che continui a rimanere docile. Conviene non toccarlo quando dorme in quanto, svegliandosi di colpo, potrebbe reagire mordendo.
Se il criceto è più nervoso e aggressivo e non ama farsi toccare, per pulire la gabbia in sicurezza o per accudirlo ci sono diversi trucchi:
Se ti stai chiedendo dove trovare e comprare un criceto russo, hai diverse opzioni:
Ti consigliamo di adottare un criceto proprio rivolgendoti ad una di queste associazioni senza scopo di lucro. In questo modo aiuterai un animale in difficoltà a trovare una nuova casa, oltre ad avere il supporto anche dell’associazione per quanto riguarda consigli sulla sua gestione.
Ecco qualche piccola curiosità sul criceto russo:
Prendersi cura di un criceto russo richiede di sapere qualcosa su anatomia, fisiologia, carattere e abitudini di questa specie di roditori. Sono animali delicati, che vanno maneggiati con consapevolezza e che hanno bisogno di particolari cure per la loro alimentazione. Inoltre per eventuali malattie, necessitano della presenza di un veterinario esperto di esotici.
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