5 cose da sapere sulla dieta metabolica
La dieta metabolica è un regime basato su un'idea del medico e sportivo canadese, Mauro Di Pasquale. Il principio è che se riduciamo i carboidrati e aumentiamo proteine e grassi, induciamo l'organismo a bruciare le riserve lipidiche. Ma, come in ogni dieta a basso contenuto di glucidi, anche in questo caso si possono sperimentare disturbi a livello fisico, ma anche psicologico.
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La dieta metabolica è un regime alimentare che si basa su conoscenze ed esperienze del medico canadese Mauro Di Pasquale, nutrizionista e powerlifter di origine italiana. Il principio esposto nel libro The Metabolic Diet, anno 2000, va a fare un piccolo aggiornamento sui concetti di un altro testo del 1995, che invece parlava di regimi anabolici.
Le parole cambiano, ma il fondo della faccenda rimane lo stesso, ossia ridurre i carboidrati per aumentare invece proteine e lipidi, al fine di stoccare le riserve di grasso. La dieta anabolica per anni è stato un libro di culto per tutti i bodybuilder del mondo, che si affidavano senza rimpianto a questo regime studiato, di fatto, da uno sportivo.
Ma la perdita di grassi, lo sappiamo, non interessa solo il mondo del fitness e così, solo cinque anni dopo la nascita del libro sui principi dell’anabolismo, ne spuntava un secondo mirato al dimagrimento per tutti. La dieta metabolica ha seguaci in ogni angolo del globo, ma come ogni regime ipoglucidico, ha anche i suoi lati oscuri e i suoi detrattori.
Di fatti, il consumo ridotto di carboidrati è legato a stanchezza, affaticamento, sbalzi di umore, cali ipoglicemici, stipsi e altri disturbi connessi ad una scarsa assunzione di pane, pasta, frutta e verdure. Ma vediamo quali sono le domande su questo regime dietetico e proviamo a dare le risposte.
Che cos’è la dieta metabolica
La dieta metabolica è un sistema che prevede una drastica riduzione del consumo di carboidrati, a vantaggio di proteine e grassi. Di fatto si basa sui medesimi concetti delle diete iperproteiche standard. Si favorisce infatti lo stoccaggio dei lipidi da parte del corpo, assumendo meno zuccheri e quindi stimolandolo ad intaccare le riserve di grasso.
Come si fa la dieta metabolica
Il regime alimentare ideato da Mauro Di Pasquale non è difficile, passa infatti da un periodo di prova in cui stabilire la quantità di carboidrati di cui il corpo ha bisogno. Di fatto, si dovrà cercare un equilibrio metabolico, in modo da ridurre al minimo i possibili disagi che un taglio dei carboidrati può generare. E tale quantità, appunto, varia per ogni persona.
Come funziona la dieta metabolica
Una volta impostata la quantità di carboidrati a cui il corpo non può rinunciare, inizia la dieta metabolica, che alterna due fasi. La prima è una fase di scarico, che dura 5 giorni, seguita da una fase di carico di 2 giorni. Il primo blocco di giorni prevede una riduzione al minimo sindacale dei carboidrati, con quote massicce invece di lipidi e proteine:
50-60% di grassi; 30-50% di proteine; una minima percentuale di carboidrati
Nei due giorni di carico, si recuperano le riserve glucidiche: 35-55% di carboidrati; 25-40% di grassi; 15-30% di proteine. La dieta metabolica suggerisce cinque pasti giornalieri, di cui tre principali e due spuntini, in modo da stimolare il metabolismo.
Cosa si mangia con la dieta metabolica
Un motivo per cui la dieta metabolica è di moda è che predilige alimenti proteici e grassi, che di solito nelle altre diete sono tenuti alla larga. Il pesce e la carne sono ammessi, ma non ci sono regole sulla tipologia di cottura. Il che significa che una carne rossa alla brace o un pollo allo spiedo possono diventare i punti saldi del menù quotidiano.
Di fatto, sono ammesse le uova, lo yogurt, i formaggi, mentre per la quantità minima di carboidrati sono consentiti i cereali integrali e la frutta va quasi eliminata del tutto. Di verdure non sono adatte alla dieta metabolica quelle amidacee, come le patate, ma anche quelle della famiglia delle brassicaceae, tipo cime di rapa e cavolfiori.
Quanti Kg si perdono con la dieta metabolica
Ci sono varie scuole di pensiero sulla perdita di peso connessa alla dieta metabolica, in quanto il regime non ha gli stessi effetti su ogni persona. In alcuni casi si parla di una decina di chili in sole due settimane, in altri casi il conteggio scende a 5 Kg per lo stesso lasso di tempo. Ma, parlando di sicurezza, meglio non tentare vie insolite per dimagrire.
Se vogliamo rimetterci in forma, evitare di riprendere i chili persi e soprattutto perdere centimetri e peso in salute, ci dobbiamo affidare ad un nutrizionista. Un professionista ci aiuterà nella stesura di una dieta adatta per il nostro caso, ma ci suggerirà anche le strategie migliori per accelerare il dimagrimento, tipo con una buona attività sportiva.
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