Cosa si intende per sfemminellatura?
Sai cosa si intende per sfemminellatura? Questo termine si riferisce a una particolare forma di potatura della pianta del pomodoro, una tecnica volta a sostenerne lo sviluppo, rimuovendo i rami ascellari che potrebbero compromettere la qualità del raccolto.
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Se ti stai cimentando per la prima volta nella coltivazione dei pomodori, probabilmente avrai sentito parlare della sfemminellatura, ma sai cosa si intende esattamente con questo termine? E cosa sono le femminelle dei pomodori?
Questa operazione, anche nota con i nomi di scacchiatura o castratura, è una particolare tecnica di potatura che serve ad eliminare quelle parti della pianta che sono improduttive (i cosiddetti “polloni”) e che “ruberebbero” nutrimento ai rami più produttivi, ovvero quelli che daranno origine ai fiori e ai frutti.
In questo articolo vedremo a cosa serve la sfemminellatura nella coltivazione dei pomodori, quando farla e quando, invece, non è necessario questo procedimento.
Prima, però, sarà il caso di capire cosa si intende esattamente con il termine “femminella”.
Che cosa sono le femminelle del pomodoro?
Quali sono le “femminelle” della pianta di pomodoro? Per farla breve, si tratta delle escrescenze che si sviluppano nel punto di giunzione tra il fusto principale della pianta e un ramo. Tale punto prende il nome di “ascella“.
La femminella non è altro che quel germoglio che si sviluppa sull’ascella. Dalla foto appare molto chiaro di cosa si tratta esattamente.
Questi particolari germogli sono anche noti con i nomi di “germogli ascellari” o “cacchi” (da qui, il termine “scacchiatura”).
Identificare le femminelle è un’impresa più difficile a dirsi che a farsi. Una volta individuate, però, ti basterà staccarle delicatamente con le mani, o utilizzando un paio di forbici per potare ben pulite, facendo attenzione a non danneggiare la pianta.
Ma perché togliere le femminelle dei pomodori è così importante?
A cosa serve e cosa si intende per sfemminellatura?
A questo punto, appare chiaro il senso e lo scopo della sfemminellatura. Questa semplicissima procedura viene eseguita quando le femminelle hanno già raggiunto i 3-4 cm di lunghezza, allo scopo di favorire la crescita del fusto principale, ed evitare che i germogli laterali possano sottrarre nutrimento ai frutti.
In più, grazie a questa tecnica, la pianta riceverà più aria e più luce, traendone di conseguenza un grande giovamento.
Dimenticare questo passaggio, d’altro canto, potrebbe generare un raccolto ben poco soddisfacente, con la produzione di pomodori piuttosto piccoli rispetto al normale.
Le femminelle dei pomodori vanno tolte tutte?
In realtà, nelle piante mature non tutti i germogli vanno rimossi. Inoltre, bada bene, non tutti i tipi di piante di pomodoro richiedono questo tipo di procedura.
Ad esempio, le varietà nane e a crescita determinata (perlopiù quelle a portamento cespuglioso), come il pomodoro Rio Grande nano, non avranno bisogno della sfemminellatura.
Quando si fa la sfemminellatura?
Sappiamo adesso perché togliere le femminelle ai pomodori è tanto importante, ma in quale fase di crescita della pianta bisognerebbe procedere con questa particolare operazione?
Di solito, la sfemminellatura si esegue a partire dal mese di Maggio, ma in realtà tutto dipende da quando la pianta è stata seminata. Bisognerà eseguire questo procedimento circa ogni 7-10 giorni, in modo da garantire una corretta e ottimale crescita della pianta.
Se non vuoi gettare via tutti i cacchi ricavati da questo procedimento, niente paura: puoi utilizzare i germogli per dar vita a nuove piantine di pomodoro, grazie alla tecnica di moltiplicazione per talea.