
Come pagare meno la Tari - www.greenstyle.it
La Tari è una delle tasse più odiate dagli italiani e con i quali essi non hanno un buon rapporto, a partire proprio dal capire come si calcola il suo importo.
La tassa sui rifiuti varia da comune a comune e ognuno di essi ha un metodo di calcolo diverso a seconda dei servizi che offre e di quelle che sono le varie accise che vengono applicate sull’importo da pagare.
Ci siamo sempre chiesti se, effettivamente, paghiamo più del dovuto. Nel caso, cosa bisogna fare? Vediamo insieme quali sono le novità per questo anno.
La tassa sui rifiuti: è uguale in tutta Italia?
Quando parliamo di Tassa sui rifiuti, parliamo dell’imposta destinata a finanziare i costi relativi al servizio quanto di raccolta quanto di smaltimento dei rifiuti stessi. Dallo scorso anno, questa tassa è andata a sostituire tutte quelle che precedentemente c’erano ed erano suddivise per vari settori, dalla raccolta differenziata a quello che era lo smaltimento vero e proprio dei rifiuti.
Ci sono, quindi, delle vere e proprie linee guida per capire se si paga il giusto importo per la Tari e, anche, quali sono le novità rispetto agli anni precedenti. In questo 2025, l’obiettivo è quello di portare su tutto il territorio nazionale, la tariffa corrispettiva puntuale, che cercherà (per quanto possibile) di adeguarsi a quello che effettivamente un cittadino produce di rifiuti e come questi differenzia per poi farli smaltire, portando quindi ad un risparmio in ciò che va a pagare ogni anno.
Partiamo dal presupposto che ogni singolo comune determina le tariffe in base a superficie e quantità di rifiuti prodotti o a quantità e qualità di rifiuti per unità di superficie, in relazione ad usi e tipologia delle attività e al costo del servizio sui rifiuti.
Paga la Tari chi ha:
– Un immobile;
– Se si è affittuari di un immobile e si ha un contratto di locazione da più di 6 mesi.
Sono esenti dal pagamento invece:
– Le aree scoperte pertinenziali o accessorie a civili abitazioni, come ad esempio le cantine, le terrazze scoperte, i balconi, i giardini, i cortili o anche i posto auto scoperti;
– Le aree condominiali comuni.
La differenza fra i comuni
Sarà il Comune, come dicevamo, a dare il calcolo ed il costo della Tari direttamente al cittadino, attraverso la determinazione delle proprie tariffe. I Comuni possono determinare la propria tariffa commisurando la tassa al costo del servizio e alla quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie.
I singoli enti locali hanno, anche, la possibilità di introdurre un bonus governativo per aiutare quelle famiglie che son in difficoltà economica proprio per il pagamento anche della tassa sui rifiuti.

La tariffa da pagare, è da precisare, si divide in una parte fissa (determinata in base alle corrispondenti essenziali del costo del servizio) e una parte variabile (calcolata in relazione alla quantità di rifiuti attribuiti, al servizio fornito e all’entità dei costi di gestione). Anche le scadenze sono fissate dai singoli comuni:
– 1° rata da pagare entro la fine di aprile;
– 2° rata da pagare entro la fine di luglio;
– 3° rata è il saldo da versare entro la fine dell’anno.
Per capire quanto effettivamente devi pagare per questa imposta, è bene visitare il sito del tuo Comune di residenza, nella sezione dedicata. Lì troverai tutte le informazioni che cerchi, nel modo più dettagliato.