Cos’è l’idrocoltura

L'idrocoltura è una tecnica di coltivazione innovativa, a ridotto consumo idrico e a basso impatto ambientale. In modo simile all'agricoltura idroponica, si avvale unicamente di acqua e di un substrato di argilla espansa per la crescita delle piante, evitando così il ricorso al classico terriccio. Questa tecnica permette, oltre a ridurre gli sprechi, di controllare più efficacemente i parassiti e di garantire alle piante una crescita molto veloce.

Cos’è l’idrocoltura

Fonte immagine: Pixabay

Cos’è l’idrocoltura? È probabilmente questa la domanda che molti appassionati di orto e giardinaggio si saranno posti negli ultimi tempi, nel notare come questa pratica sia sempre più in voga. Spesso associata all’agricoltura idroponica, da cui però si differenza, l’idrocoltura è una modalità di coltivazione che garantisce numerosi vantaggi: un minore spreco di risorse, un consumo molto ridotto d’acqua e vegetali dalla crescita veloce e sana. Ma quali sono i principi di questa disciplina, come funziona?

Avvicinarsi all’idrocoltura non è sempre semplice, poiché si tratta di un modo di coltivare che richiede attenzione e precisione. Tuttavia, con un po’ di esperienza, è possibile ottenere grandi risultati applicando le sue tecniche. Di seguito, qualche informazione utile.

Cos’è l’idrocoltura

L’idrocoltura è una tecnica di coltivazione che prevede la crescita delle più svariate piante, sia ornamentali che da orto, avvalendosi solo di due elementi: l’acqua e le palline di argilla espansa. In altre parole, per lo sviluppo dei vegetali non è più necessario ricorrere al classico terriccio, bensì unicamente all’acqua. Quest’ultima, come facile intuire, prevederà in soluzione alcuni elementi nutritivi di cui le piante hanno bisogno per la loro crescita.

Agricoltura idroponica e idrocoltura

Coltivazione idroponica

Chi segue con passione l’universo della coltivazione, avrà di certo notato come le caratteristiche di base dell’idrocoltura siano decisamente simili a quelle di un’altra disciplina, ovvero l’agricoltura idroponica. Eppure, nonostante le loro affinità, rimangono due modalità separate per la crescita di piante ornamentali rigogliose e ortaggi sani. Ma in cosa consiste, nel dettaglio, questa differenza?

In linea generale, nell’agricoltura idroponica si fa ricorso unicamente all’acqua per garantire lo sviluppo dei vegetali, un’acqua opportunamente arricchita con tutte le sostanze nutritive di cui la pianta ha bisogno durante il suo ciclo vitale. Inoltre, l’acqua stessa è messa in circolo con un adeguato sistema di pompaggio, per evitare gli sprechi e garantire una distribuzione uniforme dei nutrienti.

L’approccio dell’idrocultura è invece lievemente diverso. In questo caso, il terriccio viene sostituito con un apposito substrato, affinché le radici delle piante possano comunque approfittare di un ancoraggio e, fatto non meno importante, vi sia anche uno scambio gassoso continuo. Tale substrato è solitamente rappresentato dalle palline di argilla espansa, anche se possono essere utilizzati anche altri materiali per lo stesso scopo.

Come si realizza l’idrocoltura

Iniziare a coltivare in idrocoltura è abbastanza semplice, almeno nella fase di predisposizione del proprio orto in balcone oppure in giardino. In linea di massima, questa tecnica prevede il ricorso a due o più vasi sovrapposti, opportunamente bucherellati sul fondo. Nel primo vaso viene posizionato il substrato di palline di argilla espansa, mentre le radici del vegetale prescelto si svilupperanno oltre i fori, raggiungendo così il contenitore sottostante.

Il vaso inferiore è invece dedicato all’aggiunta d’acqua e spesso viene progettato affinché riporti a lato una scala di misura dei livelli dei liquidi, con i minimi e i massimi che si dovranno garantire affinché le piante crescano. Ovviamente, da questa equazione vanno esclusi tutti gli strumenti prodotti in modo casalingo, ad esempio con il riciclo creativo di vecchi vasi, poiché ovviamente privi di questo indice.

Si viene così a creare un sistema dove le piante, ben ancorate sull’argilla espansa, recuperano l’acqua e gli altri elementi nutritivi di cui hanno bisogno dal vaso sottostante, eliminando quindi la necessità di ricorrere a un apposito terriccio. Come accade anche per l’agricoltura idroponica, nell’acqua stessa verranno poi sciolti alcuni elementi nutritivi, necessari affinché i vegetali possano svilupparsi rigogliosi. Proprio per questa ragione, nell’idrocoltura non si segue un ciclo di concimazione e fertilizzazione classico, bensì si va proprio ad agire sui nutrienti che vengono aggiunti ai liquidi per le piante.

Tutti i vantaggi dell’idrocoltura

Idrocoltura
Fonte: Pixabay

Ma quali sono i vantaggi di realizzare un piccolo orto in idrocoltura, perché questa tecnica si rivela più efficace e interessante rispetto alla coltivazione classica? Sono molti i benefici che l’idrocoltura può apportare, sia alle coltivazioni che all’ambiente:

  • Meno sprechi: in modo simile alla coltivazione idroponica, anche l’idrocoltura permette di ottimizzare i consumi d’acqua, realizzando così un orto a basso impatto idrico e senza sprechi;
  • Meno parassiti: in assenza del terriccio, si riduce anche la quantità di parassiti circolanti sulle piante, poiché spesso hanno proprio bisogno del terreno per proliferare, per la deposizione delle uova e la crescita delle larve;
  • Crescita più veloce: poiché l’idrocoltura prevede una precisa distribuzione dei nutrienti in acqua, lo sviluppo delle piante è solitamente più veloce;
  • Spazi più ridotti: la coltivazione in idrocoltura può avvenire anche in spazi ridotti, poiché viene massimizzata la resa per ogni singola pianta.

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