Coronavirus, tigri sospette anche a Miami
Anche allo zoo di Miami, dopo quello del Bronx, si sospetta che alcune tigri siano state colpite dal coronavirus: test in corso.
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Dopo lo zoo del Bronx, anche a Miami le tigri potrebbero essere state contagiate con il nuovo coronavirus. È quanto annuncia lo staff veterinario dello zoo cittadino, pronto a confermare come almeno due esemplari di tigre di Sumatra siano stati sottoposti a tampone dopo aver sviluppato sintomi come lieve tosse e muco nasale. A oggi, tutti i casi di infezione dei grandi felini sono avvenuti per stretto contatto con l’uomo.
Al momento non è chiaro se le tigri abbiano davvero contratto il coronavirus, poiché i primi tamponi sono risultati negativi. Tuttavia, lo staff veterinario ha sottolineato come i sintomi appaiano comunque sospetti e, per questa ragione, ripeterà i test a breve. Per cautela, la struttura sta valutando se sottoporre ad esame anche altri grandi felini ospitati dallo zoo, come quattro leoni e due giaguari. Vi sono poi altri esemplari, come dei leopardi e dei ghepardi, che tuttavia non risulterebbero a rischio.
Data la situazione attuale, siamo in massima allerta. Stiamo apprendendo nuove informazioni su questa pandemia ogni giorno. Non sappiamo quali effetti potrebbe avere sui grandi felini, da quando abbiamo appreso che questi animali possono essere contagiati.
Così come già anticipato, le prime tigri positive al coronavirus sono state rinvenute qualche settimana fa presso lo zoo del Bronx, sempre negli Stati Uniti. È probabile che questi animali siano entrati in contatto con un umano contagiato, forse un asintomatico, per poi sviluppare sintomi lievi dell’infezione. Tutti i felini si trovano infatti in buone condizioni di salute, sono attivi e hanno appetito: si sospetta quindi che in questi animali il coronavirus si limiti ad attaccare le vie respiratorie superiori, causando sintomi simili al raffreddore, e non i polmoni come invece accade nell’uomo.
Fonte: Miami Herald