Copenhagen, come funziona la pavimentazione stradale anti allagamento
Tra le innovazioni diventate realtà a Copenaghen c'è la Klimaflisen o "piastrella climatica", una pavimentazione stradale anti allagamento.
I cambiamenti climatici sono sempre più evidenti e sempre più al centro del dibattito pubblico e politico. Se da un lato si sta cercando in ogni modo di contenerli e contrastarli, dall’altro è necessario trovare dei modi per affrontarne le conseguenze e limitarne gli effetti nelle città che abbiamo già costruito. Una delle tante conseguenze dei cambiamenti climatici è rappresentata dalle inondazioni che, se consideriamo soltanto l’Europa, nell’ultimo ventennio hanno provocato centinaia di vittime e danni per miliardi e miliardi di euro.
Le città più interessate da questo fenomeno, vicine a corsi d’acqua, affacciate sul mare, situate in prossimità di laghi o troppo spesso colpite da piogge torrenziali improvvise, si stanno ingegnando in modi differenti e la città di Copenaghen ad oggi risulta tra le più virtuose da quando, nel luglio 2011, un nubifragio si abbatté sulla città allagandola e provocando oltre 1 miliardo di euro di danni.
Quel caos spinse la città di Copenaghen, capitale della Danimarca, ad approvare un nuovo piano di adattamento ai cambiamenti climatici (Climate Adaptation Plan) con indicazioni precise sulle necessità della città, dalle costruzioni a barriera agli edifici realizzati sopra il livello del mare, passando per l’aumento della capacità dei sistemi fognari, l’implementazione di sistemi di allarme in caso di pioggia, la realizzazione di scantinati impermeabilizzati ed equipaggiati con pompe idrauliche e anche importanti interventi di riprogettazione di parti di città.
Tra le innovazioni diventate realtà a Copenaghen c’è la Klimaflisen o “piastrella climatica”, una vera e propria pavimentazione stradale anti allagamento, in sviluppo dal 2014, che dal 2018 è stata installata nel quartiere Nørrebro, su un tratto di 50 metri. Di cosa si tratta? È a tutti gli effetti una pavimentazione stradale che sfrutta la capacità del terreno di assorbire l’acqua: la speciale pavimentazione è composta da blocchi di cemento alveolati che al loro interno hanno una rete di canali che permettono all’acqua di penetrare nel terreno.
Quando piove, l’acqua viene raccolta dai canali e trasportata nel terreno, dove viene assorbita. Gli studi che hanno dato il via alla sperimentazione erano chiari: la pavimentazione Klimaflisen, progettata dallo studio di architettura danese Tredje Natur, è in grado di assorbire fino a 20 litri di acqua per metro quadrato, vale a dire che una strada di 100 metri quadrati è in grado di assorbire fino a 2.000 litri di acqua in caso di pioggia o inondazione.
I blocchi di cemento della pavimentazione Climate Tile sono realizzati con un materiale poroso che permette all’acqua di penetrare facilmente. I canali di drenaggio sono disposti in modo da garantire un flusso uniforme dell’acqua. Non solo. La speciale pavimentazione è progettata anche per essere resistente al traffico pesante, una caratteristiche fondamentale se l’obiettivo rimane quello di installarla anche nelle aree più trafficate.