Dopo la sottoscrizione dell’impegno globale per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica da parte di 121 dei Paesi che stanno partecipando alla COP28 a Dubai, i lavori della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici si stanno ora concentrando sull’attuazione della transizione all’energia pulita.
Due giorni interamente dedicati a questo tema, il 4 e il 5 dicembre, sotto la guida della Commissione Europea che sta ospitando le Giornate dell’energia dell’UE. A dare il via ai lavori, suddivisi in 9 sessioni trasmesse anche in streaming dal padiglione dell’UE a Dubai, è stata a Commissaria UE per l’Energia Kadri Simson:
Abbiamo appena varato un impegno globale a triplicare la diffusione delle energie rinnovabili e a raddoppiare le misure di efficienza energetica entro il 2030. Sono lieta di constatare che oltre 100 paesi hanno già aderito. Questo è un segnale forte del fatto che, collettivamente, possiamo progredire verso il futuro di energia pulita di cui il nostro pianeta ha disperatamente bisogno.
L’obiettivo delle Giornate dell’energia dell’UE è quello di capire come attuare gli obiettivi energetici globali fissati nei primi giorni della COP28: triplicare la capacità di energie rinnovabili installata a livello mondiale e raddoppiare il tasso globale di miglioramento dell’efficienza energetica entro il 2030 rispetto al decennio precedente. Raggiungere questi obiettivi, come illustrato dalla Presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen, permetterà di sostenere la transizione a un sistema energetico decarbonizzato e contribuirà a eliminare gradualmente i combustibili fossili non soggetti ad abbattimento.
Le tavole rotonde in programma in questi due giorni puntano ad affrontare un’ampia gamma di temi, dall’impulso alla transizione all’energia verde ai flussi finanziari verdi, dalla digitalizzazione della sostenibilità alla transizione giusta.
La giornata del 4 dicembre alla COP28 è stata dedicata alla finanza climatica. Agli annunci in pompa magna, però non vengono affiancate vere e proprie certezze ma soltanto dichiarazione di intenti che potrebbero però non trovare applicazione in futuro.
Gli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato all’inizio di dicembre un fondo di investimento da 30 miliardi di dollari, ribattezzato Altérra, con un obiettivo ambizioso da qui al 2023: mobilitare 250 miliardi di dollari di capitali privati, indirizzandoli in modo massiccio verso i paesi del sud del mondo.
La promessa, però, è stata fatta da una figura finita al centro delle polemiche in questa COP28, il sultano Al Jaber, petroliere e presidente della Cop28, che proprio ieri ha replicato alle critiche ricevute dopo la diffusione dell’audio in cui sosteneva che l’addio a petrolio, carbone e gas avrebbero riportato “il mondo nelle caverne”, sostenendo come le sue parole siano state travisate:
Le mie parole sono state male interpretate, fraintese. Sono un ingegnere e economista per background. Sono un uomo che confida nella scienza. Sono il mio rispetto per la scienza, la mia convinzione per la scienza e la passione per la scienza che mi hanno permesso di progredire nella mia carriera. L’eliminazione graduale dei combustibili fossili… è essenziale. Ma deve essere responsabile. Siamo qui perché crediamo e rispettiamo moltissimo la scienza. Il 43% delle emissioni globali deve essere ridotto entro il 2030.
La giornata dedicata alla finanza è servita per fare un primo bilancio dei primi giorni di COP28, con l’annuncio ufficiale arrivato in chiusura dei lavori: nei primi quattro giorni di Conferenza delle Nazioni Unite sul clima è stato promesso lo stanziamento di oltre 57 miliardi di dollari in quella che il comunicato ufficiale della COP28 ha definito una “potente dimostrazione di solidarietà globale”.
Questa la suddivisione dei fondi promessi dopo le prime giornate di lavoro alla COP28: