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Conto energia per solare termico: le proposte di Assolterm

Il decreto Romani prevede l'introduzione di un conto energia anche per le rinnovabili termiche. In attesa di conoscerne i contenuti, ecco le proposte di Assolterm

Conto energia per solare termico: le proposte di Assolterm

Un conto energia anche per il solare termico. È quello che si attendono nel 2012 gli operatori del settore, che, riuniti a Verona nell’ambito della manifestazione Solarexpo, hanno discusso delle novità introdotte anche per questa fonte energetica dal decreto Romani sulle rinnovabili. Il provvedimento, in particolare, manda in pensione la detrazione fiscale del 55%, grazie alla quale le installazioni sono passate dai circa 350mila metri quadrati annui nel 2007 ai 500mila del 2010, per un giro d’affari di circa 500 milioni di euro che dà lavoro a 5mila persone.

Numeri importanti, ma che non soddisfano ancora del tutto gli imprenditori di settore. Per quanto riguarda l’installato pro capite, infatti, l’Italia è a 0,04 metri quadri per abitante, al di sotto della media europea di 0,06 e ancora lontanissima da valori come quello dell’Austria, dove sono stati raggiunti ben 0,43 metri quadri per abitante.

Il decreto Romani ha avuto il merito di riequilibrare l’attenzione nei confronti delle termiche, rendendo obbligatorio installare queste tecnologie sui nuovi edifici – commenta Valeria Verga, segretario generale di Assolterm (Associazione italiana solare termico) – Un provvedimento che porterà a un nuovo sistema incentivante per queste fonti, probabilmente uno specifico conto energia i cui costi verranno spalmati sulle bollette del gas.

Il nuovo decreto legislativo, infatti, obbliga a installare in tutti i nuovi edifici (ma anche negli immobili esistenti sottoposti a ristrutturazioni importanti) impianti da fonti rinnovabili non elettriche sufficienti a soddisfare almeno il 50% del fabbisogno di acqua calda. Dovrà provenire da energia rinnovabile anche una quota del consumo termico totale, fissata al 20% per il 2012, al 30% per il 2014 e al 50% a partire dal 2017. «Purtroppo – aggiunge Verga – queste prescrizioni non valgono per le ristrutturazioni minori e per quelle limitate agli impianti termici, né nelle aree sottoposte a vincolo e solo in parte nei centri storici».

Oltre a questi obblighi, già in vigore, il provvedimento rimanda all’approvazione di un apposito conto energia “termico”, che dovrebbe essere varato entro la fine di settembre, per poi entrare in vigore nel 2012. In attesa di conoscere i dettagli delle nuove tariffe incentivanti, che comunque n on saranno applicate alla parte di copertura dei consumi obbligatoria, Assolterm ha presentato la sua proposta.

Per gli impianti di potenza inferiore ai 35 chilowatt termici (kWt), gli incentivi dovrebbero essere calcolati sulla base di una tabella, che stima una produzione unitaria di 700 kilowattora/ metro quadro di pannelli. Le installazioni fino a 1000 kWt, invece, dovrebbero dotarsi di sistemi di contabilizzazione del calore, mentre quelle ancora più grandi potrebbero essere incentivate con il sistema dei certificati bianchi.

Il decreto Romani stabilisce che gli incentivi vangano erogati al massimo per 10 anni, e che le tariffe calino a partire dal terzo anno. Per quanto riguarda il decalage degli incentivi, Assolterm suggerisce un taglio del 20% ogni 4 anni o comunque al superamento di determinati tetti sull’installato. Nel caso di un conto energia di durata decennale, l’associazione propone una tariffa iniziale di 0,15 euro/kWh, che arrivi a 0,10 nel 2020, con un obiettivo di circa 3 milioni di metri quadrati di nuovo installato all’anno.

Un’operazione del genere costerebbe, secondo le stime degli operatori, circa 220 milioni di euro all’anno. L’ultima proposta di Assolterm riguarda la cumulabilità degli incentivi con altri tipi di sussidi, non prevista dal decreto Romani. L’associazione chiede invece che il conto energia termico sia cumulabile almeno con gli incentivi concessi dagli enti locali. In ogni caso, l’introduzione di un conto energia dedicato alle rinnovabili termiche potrebbe inasprire la competizione con il settore elettrico, già emersa piuttosto vivacemente nelle ultime settimane.

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