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Consociazioni orto: tabella degli abbinamenti migliori

Quella della consociazione di ortaggi e verdure nell'orto è una pratica antica. I vantaggi sono i più variegati: dalla possibilità di approfittare di raccolti più ricchi a una maggiore fertilità del terreno, passando anche per una più nutrita biodiversità e la presenza di meno parassiti o insetti infestanti. Gli abbinamenti da scegliere sono i più disparati, tuttavia è possibile approfittare di comode tabelle per le consociazioni più comuni.

Consociazioni orto: tabella degli abbinamenti migliori

Fonte immagine: Pexels

Quali sono le consociazioni più favorevoli per l’orto? È certamente questa una delle domande che sarà sorta agli appassionati di autoproduzione, pronti a ricavare il massimo dal loro piccolo appezzamento coltivato, senza però depauperare il terreno. Sì, perché consociare coltivazioni diverse permette non solo di ottenere una quantità maggiore di verdura e ortaggi, ma anche a mantenere elevata la fertilità del terreno. Ma come fare, esiste una tabella con gli abbinamenti migliori?

Come già spiegato, le consociazioni dell’orto presentano numerosi vantaggi: il terreno rimane sano e vitale e, nel frattempo, le specie prescelte crescono più rigogliose. Tuttavia, molto dipende anche dal clima tipico del luogo in cui si risiede, di conseguenza è sempre utile chiedere un parere al proprio fornitore di botanica di fiducia. Di seguito, qualche consiglio.

Consociazioni orto: tabella degli abbinamenti migliori

Quella delle consociazioni nell’orto è una pratica di origine antichissima, già impiegata dalle prime civiltà dedite all’agricoltura per ottenere raccolti più ricchi e mantenere una grande fertilità del terreno. Così come suggerisce il termine, questa disciplina si basa sull’abbinamento di specie diverse, che si aiutano vicendevolmente nella crescita. Ma per quale ragione la consociazione funziona, quali sono i suoi vantaggi?

  • Maggiore biodiversità: garantire la massima varietà di coltivazioni possibili nel proprio spazio verde è fondamentale per garantire una crescita sana e rigogliosa. Non solo poiché piante diverse arricchiscono il terreno con sostanze nutritive altrettanto variegate, ma anche perché si stimola la proliferazione di organismi buoni – come ad esempio i vermi, che arieggiano il terreno – così come di insetti utili, quali le coccinelle;
  • Ridotto impatto ambientale: un orto ricco di consociazioni positive ha un ridotto impatto ambientale. Ad esempio, le necessità di concimazione sono limitate, proprio poiché le piante abbinate rilasciano e sfruttano sostanze diverse nel suolo. Ancora, si riduce anche l’irrigazione dei campi, proprio per l’equilibrio che si viene a creare fra specie diverse. Infine, si utilizzano meno pesticidi e altre sostanze chimiche potenzialmente contaminanti, grazie alla proliferazione di insetti buoni che contribuiscono alla lotta biologica.

La lista delle consociazioni dell’orto

Pianta di pomodoro

Appresi i vantaggi di base delle consociazioni all’interno dell’orto, come scegliere le varietà da abbinare? Grazie a un sapere secolare, oggi abbiamo a disposizione degli abbinamenti più che rodati. Alcuni si basano sulla lotta ai parassiti – ad esempio, una pianta dal profumo sgradito alle specie infestanti – altre agli elementi che le piante stesse consumano o aggiungono al suono, in particolare componenti azotate, potassio e altri elementi nutritivi.

Fortunatamente, vi è una comoda lista a cui fare riferimento, anche per la coltivazione di un piccolo orto in giardino. Per le più comuni specie di ortaggi e verdure, si può procedere seguendo queste indicazioni:

  • Cipolla, aglio e piante floreali bulbose: formano legami simbiotici con pomodori, zucchine, lattuga, barbabietole, fragole e peperoni;
  • Piante aromatiche da cucina: si abbinano con quasi tutte le varietà di verdura e ortaggi, soprattutto quelle che temono maggiormente le infestazioni di insetti, ad esempio di afidi. Il loro intenso aroma è infatti sgradito a una lunga varietà di infestanti;
  • Carote, rape e ravanelli: tutte le varietà da radice possono essere abbinate fra di loro, ma anche con legumi quali i piselli, la lattuga e l’indivia, così come con tutte le aromatiche;
  • Cavoli: tutte le varietà di cavolo possono essere abbinate a lattuga, spinaci, piselli, sedano, pomodori, fragole, porri e barbabietole;
  • Legumi comuni: piselli e fagioli possono essere facilmente abbinati a cavoli, carote e patate, ma anche ad alcune varietà floreali come la petunia, che aiuta queste piante a tenere lontani gli insetti dannosi;
  • Lattuga, songino, valerianella e rucola: le principali verdure da taglio, e dedicate all’insalata, possono essere consociate fra di loro, così come alle principali specie di cicoria nonché a cavoli, ravanelli e cetrioli;
  • Finocchi e porri: i primi si sviluppano più facilmente in associazione con piselli, lattuga, indivia e cicoria. I porri, oltre che agli stessi finocchi, si adattano facilmente a cipolla, carote, sedano e alle principali varietà aromatiche;
  • Pomodori: qualsiasi sia la specie che si deciderà di coltivare, è sempre utile abbinare le piantine di pomodoro a cipolle, cavoli, carote e ravanelli, così come alle principali varietà aromatiche, che tendono a mantenere gli insetti infestanti a distanza;
  • Patate: ormai da tempo alimento fra i più consumati al mondo, anche all’interno della dieta mediterranea, può essere consociato a melanzane, porri e fagioli;
  • Melanzane: possono essere abbinate con fagioli e lattuga e, in alcuni casi, anche con altre Solanacee, sebbene non sia una pratica spesso consigliata;
  • Rape e ravanelli: possono essere abbinati a cavoli, barbabietole, biete da taglio e da costa, lattuga, piselli ed erbe aromatiche;
  • Sedano e spinaci: si consociano con porro, cavoli e pomodori;
  • Zucche e zucchine: possono essere abbinate alle aromatiche, ai fagioli, alle cipolle e all’aglio.

Per ottenere risultati migliori, è utile valutare anche la composizione del terreno di destinazione e, fatto non meno importante, le sue capacità drenanti. In genere, è il suolo morbido oppure a medio impasto a garantire il raccolto più ricco e la maggiore diversità, mentre quelli argillosi appaiono più complessi.

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