Comunità energetiche rinnovabili in Italia: cosa sono e dove sono
Comunità energetiche rinnovabili in Italia, cosa sono? Sono associazioni di cittadini, amministrazioni locali, enti, fondazioni, piccole e medie imprese che costituiscono una rete per la creazione di energia pulita, che viene condivisa per soddisfare il fabbisogno di una determinata popolazione. Il decreto attuativo sulla normativa già presente da più di un anno è arrivato solo a inizio 2024. Ma sono già tante le realtà che hanno attuato progetti volti a produrre e condividere energia pulita
Le comunità energetiche rinnovabili in Italia sono una realtà tutta da scoprire. Esistono, infatti, nel nostro paese luoghi dove è già possibile condividere l’energia green e pulita che si produce. Si tratta dell’intervento di amministrazioni comunali illuminate, di imprenditori volenterosi e fiduciosi nel cambiamento, di città che hanno deciso, ancor prima di attendere che il legislatore si muovesse, di iniziare a creare i primi passi per la tanto necessaria, quanto auspicata, transizione ecologica.
In Italia, infatti, solo lo scorso 23 gennaio 2024 è entrato in vigore il decreto attuativo riguardante le modalità di incentivazione per l’energia condivisa per le comunità energetiche e le configurazioni di autoconsumo collettivo. Modalità già normate attraverso il Decreto 199/2021, che risale all’8 novembre 2021. C’è voluto un po’ di tempo (esattamente un anno e sette mesi), ma alla fine tali regole sono diventate realtà, anche in seguito alla successiva approvazione da parte del MASE delle Regole operative per l’accesso al servizio per l’autoconsumo diffuso e al contributo PNRR.
In Italia, nonostante l’ingiustificabile ritardo del legislatore, quali sono le comunità energetiche rinnovabili già operative e attive o in fase di completamento?
Comunità energetiche rinnovabili in Italia, cosa sono
Le Energy Community, già previste dalla Direttiva Europea RED II (2018/2001/UE), non sono altro che un’unione di cittadini, attività commerciali, piccole o medie imprese, amministrazioni pubbliche locali che decidono di mettersi insieme per produrre, condividere e consumare energia creata da fonti rinnovabili su scala locale. Le comunità energetiche non fanno altro che creare una rete, in cui tutti gli attori protagonisti svolgono un ruolo attivo e consapevole, per promuovere una gestione green dell’energia, in un quadro di condivisione della stessa.
Si dividono, in partica, i costi per installare pannelli fotovoltaici, pannelli solari, pale eoliche o altro per produrre tutti insieme energia pulita. Energia che viene poi condivisa tra tutti, garantendo anche una riduzione dello spreco energetico. La produzione di tali comunità, in base a studi che vengono eseguiti prima di installare l’impianto scelto, permette di coprire il fabbisogno energetico della comunità stessa, sia per quello che riguarda la vita quotidiana sia per quello che concerne le attività imprenditoriali.
Comunità energetiche rinnovabili in Italia, quante sono
Secondo quanto riportato da Legambiente, che fa riferimento ai dati del GSE (che però arrivano a fine 2022), sono 154 le forme di energia condivisa realizzate nel nostro paese, tra comunità energetiche rinnovabili e configurazioni di autoconsumo collettivo. Non poche, dal momento che la legge di attuazione è comunque arrivata solo adesso.
La prima ad essere realizzata in Italia su iniziativa di Legambiente è la comunità energetica di San Giovanni a Teduccio, in provincia di Napoli. L’energia prodotta viene condivisa da 40 famiglie. Esiste poi la comunità energetica solidale di Critaro di San Nicola da Crissa (Vibo Valentia), promossa dall’amministrazione comunale. Entrambe sono state sviluppate da 3E Environment-Energy-Economy, con tecnologia SMA. Un terzo impianto realizzato dalle stesse realtà sta per essere avviato a Baranzate, in provincia di Milano.
La Lombardia vanta la prima CER alpina e la prima gestita interamente da una piattaforma digitale, inaugurata l’anno scorso a Turano Lodigiano. Il Piemonte, invece, vanta una CER nel suo Capoluogo, realizzata dal Consorzio Pinerolo Energia insieme al Politecnico di Torino, e anche la prima CER di lago, sul lago d’Orta. In Veneto c’è una CER “Energia Agricola a km 0”, nata grazie alla collaborazione di Coldiretti Veneto con la società ForGreen. Mentre in Emilia Romagna troviamo la prima CER “collettiva”, a Imola.
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