Lievito di birra
Come utilizzare il lievito di birra scaduto per le piante? A tutti sarà capitato di trovare nella dispensa di casa delle bustine o dei panetti di lievito non più utilizzabili in cucina, perché ormai ben superata la loro data di scadenza. Fortunatamente, non è necessario buttare il prodotto: può essere recuperato per altri scopi, ad esempio per le piante ornamentali o per la cura dell’orto. Il lievito di birra è infatti un ottimo fertilizzante e ha anche un’azione protettiva contro i parassiti. Ma come utilizzarlo?
Prima di spargere il lievito di birra in giardino, è utile verificare se questa soluzione sia compatibile con le specie che si stanno coltivando. A questo scopo, si suggerisce di chiedere un parare al proprio fornitore di prodotti di botanica di fiducia. Di seguito, tutti i consigli.
Il lievito di birra è da sempre un grande alleato in cucina, grazie alle sue uniche proprietà: grazie al Saccharomyces cerevisiae, un microorganismo che si ricava proprio dalla fermentazione della birra, questo ingrediente garantisce una lievitazione naturale e apporta ai cibi minerali come magnesio, potassio, fosforo, selenio, calcio e molti altri. Non tutti, però, sanno che può essere utilizzando anche per le più svariate necessità di giardinaggio.
Come già accennato, a molti sarà capitato di trovare delle vecchie bustine o un panetto di lievito di birra nella credenza di casa: è facile riutilizzarle in giardino, con grandi vantaggi per le coltivazioni, si tratti di varietà da orto oppure di piante ornamentali. Ma quali sono le proprietà di questa soluzione?
Il lievito di birra scaduto, sia in bustine che in panetto, è molto semplice da recuperare per le proprie necessità in giardino. Ed è anche una soluzione versatile, poiché può essere impiegata in più modi diversi:
Come già spiegato in apertura, il lievito di birra si rivela una soluzione efficace per una grande varietà di piante, ma non per tutte. In generale, è utile per tutte quelle specie che richiedono una concimazione costante, mentre potrebbe essere superfluo – o addirittura dannoso, se le dosi sono eccessive – per quelle che invece non hanno bisogno di terricci particolarmente nutrienti. Ad esempio, non è una soluzione di solito applicata alle succulente, specie già per loro natura dotate di estrema resistenza e adattabilità.
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