Come si legge la rosa dei venti
La rosa dei venti si riferisce, in primo luogo, ad un diagramma cartografico che riassume le direzioni del vento. Ma è anche un simbolo adoperato per rappresentare i punti cardinali su una bussola, per indicare le direzioni da seguire. In tempi antichi era fondamentale saperla leggere per stabilire i percorsi migliori di navigazione, ma anche oggi può essere utile saperla consultare.
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Se anche non siamo navigatori, la domanda come si legge la rosa dei venti, è possibile che ce la siamo posta e che abbiamo cercato una risposta utile. Ma prima di capire il modo per interpretarla, è necessario dare una definizione. In questo modo saremo in grado di comprendere di cosa si sta parlando, senza cadere in dubbi amletici.
Di fatti, il termine rosa dei venti, fa riferimento a due situazioni, che possono essere tra loro vicine, ma che indicano cose diverse. In primo luogo, il termine definisce un diagramma cartografico che riassume le informazioni sui venti in una determinata località in un determinato periodo di tempo.
E prima che la bussola magnetica arrivasse in dotazione delle moderne navi, la rosa dei venti fungeva anche da guida sulle carte nautiche per indicare le direzioni degli otto venti principali. In tempi recenti è adoperata dai meteorologi per avere la percentuale del tempo in cui il vento soffia da ciascuna direzione durante il periodo di osservazione.
Ad oggi, per estensione, la rosa dei venti è anche il classico simbolo che rappresenta i punti cardinali su una bussola, ossia la stella ad otto punte dove sono indicati Nord, Sud, Ovest, Est. Ma anche Nord Ovest, Nord Est, Sud Ovest e Sud Est, per una migliore comprensione e una lettura precisa delle indicazioni.
La storia della rosa dei venti
La rosa dei venti veniva utilizzata nell’antichità come strumento di navigazione, soprattutto in quella marittima, per orientarsi e determinare la direzione del vento. Il che permetteva ai marinari di tracciare rotte sicure o di mantenere quella desiderata. Nel tempo è diventata sempre più precisa, indicando non solo i quattro punti cardinali.
Se infatti la prima rosa dei venti messa su mappa risale al 1300, grazie al lavoro del maiorchino Abraham Crescues, che l’aveva declinata in otto punte, con gli altrettanti venti primari del Mediterraneo, oggi si arriva a 32 punte. In pratica, col tempo, si è pensato di aggiungere le direzioni intermedie per limitare errori.
La tradizione nautica europea introdusse la rosa dei venti a 32 punte, tra il V e il XV secolo, per aumentare la precisione dei calcoli della direzione del vento. Va ricordato, noi comuni mortali non ne avremo bisogno nella vita quotidiana. Ma velisti, windsurfisti e kitesurfisti di professione non possono non esserne a conoscenza.
Le espressioni sud-ovest per sud, o SWbS, nord per est, o NbE, est per sud, o EbS, nord-ovest per ovest, o NWbW, possono richiedere pratica da parte della persona che valuta il vento. Ma rendono più trasparenti le letture e hanno un impatto diretto su eventuali sport che richiedono queste conoscenze.
Come orientarsi con la rosa dei venti
Se vogliamo interpretare in modo corretto la rosa dei venti, va ricordato che il punto cardinale principale è il Nord, che funge da riferimento per gli altri tre. Orientandoci verso di esso possiamo facilmente individuare le altre direzioni. Il Sud si trova sul lato opposto, dietro di noi, mentre l’Est si trova alla nostra destra e l’Ovest alla nostra sinistra.
In mancanza di una bussola in grado di determinare la direzione dei punti cardinali, il Sole può fungere da guida, in quanto sorge a Est e tramonta a Ovest. Per orientarsi nei punti cardinali basterà un semplice gesto, ossia aprire le braccia a forma di croce, estendendo la mano destra verso il punto in cui sorge il Sole e la mano sinistra verso il punto in cui tramonta.
In questo modo il Nord si troverà davanti a noi, il Sud dietro, l’Est a destra e l’Ovest a sinistra: ci potrà tornare utile anche per valutare l’affidabilità di una bussola. Va anche rammentato che il Nord indica gli 0° azimut, l’Est i 90°, il Sud i 180° e l’Ovest i 270°, con gradi differenti per le direzioni intermedie.
Di fatti, a Nord Est corrispondono 45°, a Sud Est 135°, a Sud Ovest 225° e Nord Ovest 315°, con ogni direzione che identifica un vento differente.
I venti del Mediterraneo
Le prime mappe cartografiche dove era riportata la rosa dei venti, la vedevano impressa al centro del Mar Mediterraneo, spesso in direzione di Malta o dell’isola di Creta. Da qui le indicazioni dei punti cardinali, in base ai riferimenti geografici riportati sulla carta. E anche le indicazioni per ogni vento, a seconda della sua direzione.
Nord N 0° – vento di Tramontana
Nord-Est NE 45° – vento di Grecale
Est E 90° – vento di Levante
Sud-Est SE 135° – vento di Scirocco
Sud S 180° – vento di Ostro o Mezzogiorno
Sud-Ovest SO 225° – vento di Libeccio
Ovest O 270° – vento di Ponente
Nord-Ovest NO 315° – vento di Maestrale
Non ci resta che uscire di casa e sentire da che parte soffia il vento per sapere il suo nome e procedere con la nostra navigazione quotidiana.
Fonti