Come riconoscere la falsa mazza di tamburo?
Per quanto il suo aspetto possa trarre in inganno, la Falsa mazza di tamburo non è affatto un fungo commestibile, né ha qualcosa in comune con il ben più noto fungo Mazza di tamburo, noto anche con il nome di Cappellino. Saper riconoscere la Falsa mazza di tamburo è molto importante per chi ama i funghi.
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Essere in grado di riconoscere il fungo Falsa mazza di tamburo è fondamentale per evitare di incorrere in pericolose intossicazioni intestinali. Nota anche con il nome scientifico di “Chlorophyllum Molybdites“, la Falsa Mazza Di Tamburo è un fungo molto simile alla più comune Mazza di Tamburo (Macrolepiota procera), anche nota con il nome di “Cappellino“.
E’ proprio a causa della proverbiale somiglianza fra queste due varietà di funghi, che il rischio di confondersi diventa pericolosamente alto, ragion per cui, se non conosci bene i funghi e le loro caratteristiche, sarà meglio evitare di raccoglierli e, soprattutto, di consumarli, sia crudi che cotti.
In questo articolo vedremo, per l’appunto, come riconoscere la Mazza di tamburo velenosa, una varietà che da diversi anni fa capolino sempre più spesso nei boschi e nei giardini d’Italia e d’Europa.
Mazza di tamburo velenosa: le caratteristiche del fungo
Come spiegano i centri di controllo Micologico del nostro Paese, le caratteristiche del fungo “Chlorophyllum molybdites” potrebbero trarre in inganno gli amanti dei funghi meno esperti.
Pur avendo un aspetto per certi versi molto simile a quello della Mazza di tamburo commestibile, in realtà questo fungo è altamente tossico, e assolutamente da evitare.
A seconda delle diverse Regioni d’Italia, puoi trovarlo con diversi nomi, come Falso Parasole, Parasole dalle spore verdi, Lepiota dalle spore verdi, Parasole peloso e diversi altri.
Comunque tu voglia chiamarlo, è sempre bene saper individuare la differenza, o meglio, le differenze, tra la Mazza di tamburo “buona” e quella velenosa.
Come riconoscere la falsa mazza di tamburo?
Esaminiamo quindi le caratteristiche del Chlorophyllum molybdites e scopriamo come capire quali sono le mazze di tamburo velenose.
Cappello
Il cappello della Falsa mazza di tamburo è molto simile a quello del Macrolepiota procera e di altri funghi commestibili.
È probabilmente questo uno degli elementi che, più di tutti, rischia di confondere i “fungaioli” meno esperti.
Il cappello ha solitamente un diametro che va dai 7 ai 25 cm, un’altezza di circa 10/20 cm e una forma emisferica convessa, che man mano si allarga assumendo un aspetto piatto. L’umbone risulta essere poco evidente, mentre l’orlo appare frastagliato.
Gambo
Il gambo della Falsa mazza di tamburo si presenta fibroso, compatto e dalla forma cilindrica. Il gambo è piuttosto spesso (circa 1,5–3 cm), con un “bulbo basale” solo vagamente pronunciato.
La superficie del gambo appare liscia e bianca, ma tende a diventare più scura alla base. Inoltre, il fungo presenta un doppio anello di colore bianco o beige.
Lamelle
Mentre le lamelle della Mazza di tamburo commestibile appaiono di colore bianco-giallastro e molto fitte, quelle della controparte velenosa sono altrettanto fitte e numerose, ma il caratteristico color crema del fungo giovane lascia il posto a una colorazione tendente al verdognolo e, progressivamente, a un verde sempre più marcato nelle varietà più mature.
Odore e sapore
Se la Mazza di tamburo commestibile ha un odore di nocciola molto leggero, nella Falsa mazza di tamburo, il profumo risulta meno intenso. Per quanto riguarda la “carne”, quella del Chlorophyllum molybdites si presenta tenera e di colore bianco crema.
Al taglio, però, la carne può assumere una colorazione rosso-arancio o rosata.
Per poter meglio comprendere le differenze tra la Falsa mazza di tamburo e la Mazza di tamburo commestibile, rimandiamo alle raccomandazioni fornite dall’ASL di Nuoro.
Se hai trovato e raccolto dei funghi, prima di consumarli falli sempre valutare da persone specializzate ed esperte in materia.
Dove cresce la falsa mazza di tamburo?
Il fungo Chlorophyllum molybdites cresce in molte zone del mondo, perlopiù nelle aree equatoriali e tropicali. Tuttavia, da alcuni decenni questa specie si è diffusa anche in molti altri Paesi, incluso il nostro.
È possibile trovare la Falsa mazza di tamburo nell’America centrale, in Messico, in Nord America, sulle Isole Canarie, in Africa e anche in Europa, dove ne è stata segnalata la presenza in Spagna, Grecia, Turchia e anche in Italia.
Per quanto riguarda il nostro Paese, numerosi casi di intossicazione da Falsa mazza di tamburo sono stati segnalati nelle aree etnee, in Sicilia, dove il fungo può essere facilmente confuso con quelli che vengono comunemente chiamati “Cappiddini”, ovvero le classiche Mazze di Tamburo.
Falsa mazza di tamburo: quali rischi per la salute?
Sappiamo adesso come riconoscere la Falsa mazza di tamburo, ma quali sono i sintomi di intossicazione da funghi Chlorophyllum molybdites? Come spiegano gli esperti, questo fungo è fortemente tossico, capace di causare delle gravi intossicazioni gastrointestinali.
In particolar modo, il Chlorophyllum molybdites può provocare una sindrome nota come “Morganismo” o Sindrome Morgana, con sintomi come:
- Frequenti attacchi di vomito
- Alterazioni cutanee
- Nausea
- Diarrea
- Possibile presenza di feci sanguinolente.
I sintomi di solito si manifestano entro 1 – 2 ore dall’assunzione dei funghi, e possono essere accompagnati da vertigini e sudorazione fredda.
Se consumata cruda, la Falsa mazza di tamburo può causare sintomi ancor più gravi. A seconda della quantità di funghi ingerita, l’intossicazione può durare da 1 a 7 giorni.
Ti ricordiamo che, a meno che tu non abbia le opportune autorizzazioni, unite a delle ottime conoscenze in merito ai funghi e alle loro caratteristiche, è sempre meglio non raccogliere o consumare funghi in natura. Anche uno sbaglio apparentemente banale, potrebbe causare conseguenze molto gravi.
Fonti