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Come recuperare la lana infeltrita

La lana infeltrita è un problema che si presenta quando laviamo i nostri indumenti nel modo sbagliato. Di fatti, le fibre della lana possono restringersi e squamarsi, con maglioni o sciarpe che appaiono più striminziti del normale. Ma se il danno non è molto grave, è anche possibile invertire il processo, al fine di recuperare il vestiario infeltrito e indossarlo come di consueto.

Come recuperare la lana infeltrita

Fonte immagine: Pixabay

Uno scorretto mix di umidità, movimento e calore, che si traduce nei classici cicli di lavaggio in lavatrice, è la causa della lana infeltrita. Le fibre si ritirano e si compattano, gli indumenti si restringono e noi dobbiamo rassegnarci. O meglio, dobbiamo verificare l’entità del danno, visto che in alcuni casi il processo è reversibile.

Non sempre è possibile, ma in alcune circostanze, se cioè le fibre non sono del tutto compattate, si può recuperare la lana infeltrita senza troppi disagi. In vero, a nessuno piace l’idea di salutare quel maglione a cui era affezionato o quella sciarpa che ha protetto la salute della gola durante gli inverni più gelidi.

Ma se abbiamo sbagliato lavaggio e riusciamo lo stesso a tendere le fibre e a vedere attraverso la trama di lana, non tutto è perduto. Ci sono infatti dei metodi per ridare forma ai nostri capi, in modo da poterli di nuovo indossare quando serve una calda coccola.

Se invece la lana è infeltrita del tutto o follata, cioè non è possibile scomporre la trama che ormai è diventata fitta, ci possiamo dedicare al riuso di questo tessuto, magari in modo creativo. Ne parliamo a seguire, per suggerire le opzioni migliori per recuperare o riciclare la lana che sembra da buttare.

Recuperare lana infeltrita
Fonte: Pixabay

Come recuperare i capi di lana infeltrita

Che si tratti di lana di angora, merino o cachemire, la prevenzione dagli infeltrimenti è la strategia migliore per evitare danni. Le etichette di lavaggio aiutano nella pulizia senza alterare le fibre dei tessuti. Di norma, la lana andrebbe lavata a mano, a temperatura non superiore ai 40° C, sciacquata con cura e non strizzata troppo.

Per quanto riguarda i detergenti, si consiglia di scegliere quelli appositi per lana e delicati e, se l’etichetta sconsiglia il lavaggio normale e suggerisce quello a secco, ci dovremo adeguare. Se il capo è di qualità, non vorremo certo rovinarlo con trattamenti non adatti, meglio invece portarlo in lavanderia, dove lo puliranno nel modo corretto.

In caso di lana infeltrita, il rimedio popolare che dovrebbe aiutarci a distendere le fibre è quello dell’ammollo in acqua e bicarbonato dei nostri capi. La temperatura dovrà essere tiepida, mentre per le dosi, calcoliamo 20gr di bicarbonato ogni 2 litri di acqua. Gli abiti andranno lasciati per almeno 3 ore prima di risciacquare.

Di solito, il consiglio è di lavare con un sapone neutro e lasciare in ammollo di nuovo per altre 3 ore con acido tartarico prima di risciacquare e stendere. In alternativa si può tenere in acqua tiepida e ammorbidente, basta che per l’asciugatura si eviti di strizzare il tessuto, ma lo si avvolga in asciugamani di spugna per eliminare l’umido in eccesso e si lascino i capi ad asciugare su un piano, con altri asciugamani che aiutino la forma.

Lana infeltrita, come si ricicla

Se i nostri sforzi non sono stati utili alla causa, i capi di lana infeltrita li possiamo riutilizzare per attività di riciclo creativo. Le stoffe che non possiamo adoperare, si possono infatti ritagliare e adoperare per altre cose. Da un maglione ne possiamo ricavare una borsa, o dei fiori di tessuto con i quali decorare e coperte.

Ma se abbiamo cani e gatti, la stoffa infeltrita potrà diventare un comodo plaid dove schiacciare qualche pisolino al caldo. Ne potremo anche realizzare dei giochi, ma sempre avendo cura di renderli assai resistenti in caso di dentate e di conseguente rischio di ingestione.

 

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