Potare rose
Quella di potare le rose è un’attività che richiede sempre molta attenzione, soprattutto per evitare di danneggiare la pianta. La rosa è infatti un esemplare da giardino molto delicato e, purtroppo, un taglio errato ne può seriamente compromettere la crescita.
Come potare le rose, quindi, per ottenere una fioritura rigogliosa? E, soprattutto, quando farlo? Sulla potatura delle rose vi sono diverse correnti di pensiero.
Per questa ragione, è difficile stabilire quale sia il metodo ideale per ottenere i maggiori risultati. Molto dipende dalla varietà coltivata, ma anche dal clima tipico del proprio luogo di residenza.
Di conseguenza, come di consuetudine, è utile chiedere un parere al proprio fornitore di prodotti di botanica di fiducia oppure a un vivaio. Di seguito, tutte le informazioni utili.
Può sembrare una domanda banale ma, prima di armarsi di cesoie, è utile chiedersi perché le rose debbano essere potate. Si potrebbe infatti pensare che lo scopo della potatura sia solo quello di contenere la crescita della pianta, mantenendo così dei cespugli fioriti ben ordinati e gradevoli da ammirare.
In realtà, oltre alle necessità estetiche e di contenimento della crescita, la potatura è utile alla stessa pianta. Sono infatti molti i vantaggi che le rose, in particolare le varietà a cespuglio, possono trarre da questa importantissima pratica:
Specificata l’utilità della potatura per le rose, il primo passo da compiere è quello di decidere quando farlo. Sebbene fra gli esperti di giardinaggio gli orientamenti siano abbastanza variegati, vi sono dei periodi dell’anno dove la procedura è maggiormente indicata.
Durante le stagioni più calde dell’anno, le rose hanno bisogno di essere ciclicamente sottoposte a potatura. Questo non solo per aumentare il periodo della fioritura, ma anche per accelerare la crescita di nuovi fiori, per una bella stagione all’insegna dei colori e del profumo. In genere, si procede in presenza di:
Con l’arrivo delle temperature più fredde, le rose cominciano a entrare nella loro fase di quiescenza, fatta eccezione per alcune varietà. In questo caso, la potatura ha lo scopo di liberare la pianta da rami deboli e secchi, affinché possa ridurre le sue necessità energetiche e superare autunno e inverno senza troppi scossoni.
A seconda delle varietà, questo tipo di potatura può essere anche molto vistoso: si dovranno rimuovere porzioni importanti della rosa, con dei tagli netti e precisi. Naturalmente, non bisognerà rimuovere le gemme eventualmente presenti.
Passando all’aspetto più pratico della potatura delle rose, è utile innanzitutto conoscere le nozioni di base, per evitare di danneggiare la pianta. Per prima cosa, è necessario dotarsi di cesoie molto affilate e possibilmente sterili, capaci di garantire tagli netti.
Ancora, bisognerà sempre ricordarsi di procedere con tagli netti e obliqui, con un’inclinazione di circa 45 gradi. Dopodiché, si può cominciare facendo pratica con le tre tecniche di base per il taglio:
Bisogna inoltre ricordare come sia necessario “disinfettare” l’area recisa dopo ogni taglio, per evitare che il ramo appassisca, infestazioni di parassiti o attacchi fungini. Per farlo, si può ricorrere a del rame per rose o, ancora, si può ricoprire il taglio con della cenere di legna leggermente inumidita.
Ancora, è necessario sempre ricordare come le lame della cesoia debbano essere utilizzate in direzione opposta a quella della gemma.
Fondamentale per ogni potatura, infine, è anche l’eliminazione dei polloni, cioè i rami che si sviluppano alla base delle piante, nonché quelli danneggiati o spezzati dagli eventi atmosferici, come improvvisi acquazzoni o forti grandinate.
Per quanto le operazioni di potatura siano abbastanza simili fra le tante tipologie di rosa, vi sono alcuni gruppi che necessitano di alcune attenzioni specifiche. Non solo in merito al periodo in cui è più indicato procedere, ma anche sulle tecniche per effettuare il taglio.
Le rose a cespuglio, una delle tipologie più coltivate di questo fiore, devono essere potate sia all’inizio della primavera che con l’arrivo dell’autunno. Nel primo caso si favorirà la crescita di nuovi rami e la fioritura, nel secondo si preparerà la pianta al progressivo calo delle temperature.
Innanzitutto, quando si avvia un roseto, bisogna ricordare come le rose a cespuglio necessitino di una prima potatura poco dopo la messa in dimora definitiva, già a partire da una settimana dopo rispetto al rinvaso. Dopodiché, si dovranno distinguere due diverse procedure a seconda dell’età della pianta:
Le rose rampicanti sono decisamente scenografiche, poiché in grado di creare dei veri muri vegetali, profumatissimi e ricchi di colore nella bella stagione. Non richiedono potature così certosine come accade invece per le rose a cespuglio, ma di tanto in tanto è comunque necessario procedere a qualche piccolo intervento.
Per prima cosa, si eliminano i rami secchi e indeboliti dal tempo. L’operazione deve essere effettuata all’inizio della primavera o con l’arrivo dell’autunno, per aiutare la pianta a rinforzarsi. Sempre in primavera, si devono poi accorciare i rami laterali, affinché possano produrre nuovi germogli e ramificazioni e, così, una fioritura più rigogliosa.
Note anche come rose piangenti, poiché l’estremità superiore assume una tipica forma a manico d’ombrello rovesciato, anche le varietà ricadenti necessitano di tanto in tanto di potatura.
Si dovranno eliminare i rami più deboli o rinsecchiti e, con l’arrivo della primavera, si dovrà accorciare la circonferenza del tipico “ombrello” di ricaduta, lasciando tre o quattro gemme per ogni singolo rametto. Ciò favorirà la crescita dei singoli rami e l’apparizione di numerosi fiori.
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