Come curare le orchidee
Prendersi cura delle orchidee può sembrare un'impresa impossibile, un compito per veri professionisti del settore, ma tutti noi possiamo apprendere le regole per curare queste piante. Fondamentale sarà la scelta del vaso, l'esposizione, la concimazione e la corretta irrigazione.
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La cura delle orchidee può sembrare molto complicata, ma è sufficiente assicurare tutti i comfort necessari alla pianta, per essere ricompensati con una cascata di fiori colorati. L’orchidea è di certo una delle piante d’appartamento più vendute che esistano al mondo, con la varietà Phalaenopsis capace di primeggiare fra le orchidee più regalate e apprezzate in Italia.
Con i caratteristici fiori, che somigliano a delle piccole opere d’arte, e la sua forma elegante, questa pianta tropicale riesce ad abbellire qualsiasi cucina, qualsiasi stanza o angolo della casa. Ma attenzione: sebbene possa essere piacevole godere della bellezza di un’orchidea in bella vista sulla scrivania, in realtà questa non è probabilmente la location più adatta per questo tipo di pianta.
Come tanti “suoi” colleghi vegetali, anche l’orchidea ha delle esigenze ben precise, e conoscerle ci permetterà di coltivare la pianta nel miglior modo possibile, ottenendo degli ottimi risultati. E dunque, scopriamo come fare a non far morire l’orchidea che ci hanno appena regalato.
Prima, però, ricordiamo rapidamente quali sono le caratteristiche principali di questa pianta.
Caratteristiche della pianta
Quando parliamo di orchidea, ci riferiamo a un gran numero di varietà diverse. L’orchidea è una pianta che cresce perlopiù nelle aree tropicali e sub-tropicali del pianeta, mentre non si adatta molto bene ai climi più freddi o a quelli più aridi. Molte varietà di questa pianta crescono aggrappate agli alberi o ad altre piante, sono quindi definite “epifite”.
L’orchidea fa parte della grande famiglia delle Orchidaceae, che include la bellezza di 30.000 diverse specie, ed è un membro dell’ancor più ampio gruppo di piante appartenenti all’ordine delle Asparagales.
Fra le varietà di orchidea più comuni e facili da coltivare rientrano la Phalaenopsis, la Dendrobium e la Cymbidium. Solitamente queste piante presentano foglie di forma ovale o allungata, dalla consistenza leggermente carnosa. Ma a suscitare ammirazione e stupore sono, in realtà, soprattutto i fiori di questa pianta, le cui dimensioni possono cambiare a seconda delle diverse varietà.
Oltre alle dimensioni, anche il colore delle orchidee può variare molto da una tipologia all’altra. Si va dal bianco al blu, dal rosa fino all’arancio, dal viola scuro al verde, fino al giallo e rosso. Il fiore può avere un colore unico oppure può presentare piccole macchie colorate.
La cura delle orchidee in 9 punti
Per prendersi cura delle orchidee in appartamento, assicurandosi delle rigogliose fioriture, la regola d’oro da seguire è una sola: riprodurre nel miglior modo possibile le condizioni che la pianta sperimenterebbe nel suo habitat naturale.
Per poterlo fare, bisognerà quindi posizionare il vaso nella giusta postazione, innaffiare l’orchidea con parsimonia e regolarità, e predisporre un ambiente in cui illuminazione e temperature siano adeguate. E dunque, vediamo tutto ciò che dovremmo sapere per coltivare delle orchidee rigogliose e in salute.
La scelta del vaso
Se intendi curare le orchidee in vaso, è importante che il contenitore rispetti le esigenze della pianta. Solitamente, le orchidee vengono vendute in contenitori appositi, generalmente realizzati in materiale trasparente e traslucido. Questa scelta non dipende da una motivazione puramente estetica.
Il vaso trasparente assicura infatti la giusta dose di luce alla pianta, ti permetterà di valutare il grado di idratazione dell’orchidea. Se hai bisogno di cambiare contenitore alla pianta, in commercio potrai trovare degli appositi vasi per orchidee adatti alle loro esigenze.
Cura delle orchidee: temperatura e illuminazione
Oltre alla scelta del vaso più adatto, per prendersi cura della pianta bisognerà conoscerne le esigenze climatiche. Solitamente la temperatura ideale dovrebbe andare dai 18 ai 28 gradi. Fondamentale, per il benessere della pianta, è anche prestabilire un’adeguata illuminazione.
L’orchidea ha bisogno di molta luce, ma non ama il sole diretto. È anche essenziale inserire la pianta in un ambiente abbastanza umido.
Qual è il posto ideale per le orchidee?
E proprio in tema di posizione migliore per l’orchidea, devi sapere che, come molte altre colleghe, anche questa pianta non ama molto i cambiamenti. Ma cosa significa questo esattamente? Vuol dire che, una volta individuata la posizione ideale, dovrai evitare di spostare l’orchidea in giro per casa.
Insomma, in questo caso, “un davanzale è per sempre”. E a proposito di davanzale, quello della finestra potrebbe essere il luogo ideale dove posizionare la pianta, purché sia ben esposta alla luce ma anche protetta dal sole diretto, magari grazie a una tenda.
Se hai deciso di mettere l’orchidea vicino alla finestra, controlla che la pianta non riceva troppo calore, specialmente in estate.
E dal momento che l’orchidea è una grande amante degli ambienti umidi, la stanza più adatta potrebbe essere la cucina o, perché no, anche il bagno. Sebbene sia una stanza spesso sottovalutata, in effetti il bagno può essere la soluzione ideale per molte piante, in quanto vi è un buon livello di umidità e di freschezza.
Che tipo di terra ci vuole per le orchidee?
Come forse avrai già notato, le orchidee non crescono nel normale terriccio. In realtà, quello in cui affondano le radici è un mix, il cosiddetto “bark“, formato da corteccia di pino o abete, torba e altri elementi, che permettono una corretta idratazione ed esposizione delle radici all’aria e alla luce.
Come annaffiare le orchidee in casa?
Quante volte si devono innaffiare le orchidee? E come capire se la pianta ha bisogno di acqua? Come per ogni altra pianta, quello delle irrigazioni è un punto estremamente importante. Dare troppa acqua a una pianta può causarne la morte, lo stesso può accadere in caso di irrigazioni troppo scarse. E allora, come e quanta acqua dare alle orchidee?
Con le dovute differenze legate alle diverse varietà, in generale possiamo dire che la pianta andrebbe irrigata almeno 2 volte a settimana in primavera, e più di frequente in estate, mentre bisognerà ridurre le annaffiature a una volta a settimana in autunno e durante l’inverno.
Prima di procedere con l’annaffiatura, assicurati che il bark, il terreno di coltivazione delle orchidee, sia asciutto, in modo da evitare il rischio di marciume radicale.
Innaffiare l’orchidea per immersione
Un metodo per innaffiare le orchidee consiste nella cosiddetta tecnica dell’immersione.
Prendi una bacinella e riempila con dell’acqua, quindi immergi il vaso e lascia in immersione per qualche minuto. Al termine, lascia drenare il liquido in eccesso ed elimina l’acqua dal sottovaso, in modo da evitare i ristagni idrici.
Quale acqua usare per le orchidee?
Per innaffiare la tua orchidea, sarà meglio evitare l’acqua del rubinetto e optare, invece, per dell’acqua piovana.
In alternativa, se non puoi farne a meno, potrai utilizzare l’acqua della fontana, purché sia lasciata decantare per una notte.
Cura delle orchidee: la scelta del concime
L’orchidea è una pianta dalle esigenze ben precise, e fra queste vi è quella di una regolare concimazione. In commercio puoi trovare diversi concimi adatti, ma potresti anche realizzare un fertilizzante per orchidee con alcuni ingredienti che probabilmente avrai già in casa.
In tutti i casi, la pianta dovrà essere concimata quando inizieranno a spuntare le prime foglioline, durante la fase vegetativa.
Il momento della fioritura
Le orchidee che acquistiamo sono quasi sempre stracolme di fiori colorati ed eleganti. Solitamente la fioritura può durare dai 2 ai 4 mesi, ma che fare quando i fiori iniziano ad appassire? Insomma, come curare delle orchidee sfiorite? La buona notizia è che, nelle giuste condizioni, è possibile farle rifiorire.
Bisognerà assicurare però alla pianta una corretta esposizione alla luce, essenziale perché si formino nuovi steli. Ricorda quindi di non esporre la pianta al sole diretto ma, allo stesso tempo, di assicurarle la giusta illuminazione. Inoltre è essenziale garantire un adeguato grado di umidità, una temperatura gradevole per la pianta e un buon terreno.
Come prendersi cura delle orchidee dopo la fioritura
Al termine della fioritura, potremo eliminare i fiori secchi utilizzando delle apposite forbici per potatura. Gli strumenti che sceglierai di utilizzare devono essere ben disinfettati e abbastanza affilati da permettere di effettuare un taglio netto.
Ciò ti permetterà di mantenere la pianta in salute e di fare spazio a nuove fioriture.
Se desideri potare l’orchidea, potrai procedere tagliando i fiori appassiti o gli steli più vecchi e improduttivi. Le modalità di potatura dipenderanno dalla varietà della pianta. In molti casi, tuttavia, è sufficiente eliminare foglie e fiori secchi e lasciare che la pianta si rigeneri seguendo il proprio ritmo naturale.
Per non rischiare di danneggiare la pianta, informati sul tipo di orchidea che hai di fronte e sulle specifiche esigenze.
Curare le orchidee in inverno
Durante l’inverno, posiziona il vaso in un punto riparato della casa, dove la pianta possa però continuare a ricevere adeguata illuminazione.
In tema di irrigazioni, ricorda invece che durante la stagione invernale bisognerà innaffiare la pianta in quantità più contenute, per non rischiare di danneggiarne le radici e comprometterne la crescita.
Cura delle orchidee: le soluzioni ai problemi più comuni
Foglie ingiallite, boccioli che cadono, radici annerite: le orchidee possono presentare una serie di problemi molto comuni, causati perlopiù da qualche piccola imprecisione nella gestione della pianta.
Non ci rimane che capire quali sono le cause di questi e altri problemi, e porre rimedio.
L’orchidea ha le foglie gialle
Il fenomeno potrebbe essere del tutto normale in alcune fasi della vita della pianta, ma potrebbe anche essere causato da un’irrigazione impropria. Cosa bisogna fare, quindi, quando le foglie dell’orchidea ingialliscono?
Bisognerà cercare di capire se l’ingiallimento è dovuto a eccessive irrigazioni o a una scarsa irrigazione, dopo provvedere a innaffiare la pianta in modo regolare. Se le foglie gialle sono quelle esposte al sole, con buone probabilità la pianta riceve troppo sole o troppo calore, quindi sarà meglio spostarla in un punto più adatto.
L’orchidea perde i boccioli
I boccioli di orchidea cadono quando la pianta è particolarmente stressata. Ciò potrebbe essere legato a un cambio di posizione troppo frequente. Ricorda che l’orchidea ha bisogno di tempo per adattarsi al nuovo ambiente.
Ma la caduta dei boccioli potrebbe essere dovuta anche a una scarsa umidità, a sbalzi di temperatura o alla presenza di parassiti.
Le radici dell’orchidea sono diventate nere
In questo caso, potremmo essere di fronte a un problema di marciume radicale, causato da un’eccessiva irrigazione della pianta. Oltre a ridurre le annaffiature, è opportuno estrarre con delicatezza la pianta dal vaso e, con delle forbici per potare sterilizzate, tagliare le radici marce.
Le radici potrebbero diventare scure anche a causa della mancanza di luce, a causa di parassiti o di un’insufficiente umidità, per cui sarà importante individuare l’esatta causa del problema, in modo da porvi rimedio al più presto.