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Come coltivare la sinningia?

Se parliamo di sinningia, il riferimento è ad un genere di piante belle e forti, dalle foglie vellutate. Si possono trovare in commercio anche col nome di glossinie e il molti le associano alle violette africane. Il fogliame in effetti si assomiglia, ma anche le caratteristiche per la cura e manutenzione non sono troppo diverse, a partire dal pH del terreno che deve essere acido.

Come coltivare la sinningia?

Fonte immagine: Pixabay

Il termine sinningia fa riferimento ad un genere di piante erbacee di origine tropicale, con fiori colorati e foglie dalla superficie vellutata. Si tratta di due caratteristiche che l’hanno fatta associare spesso alla violetta africana. Ma con questa condivide non solo l’aspetto fogliare, ma anche qualche bisogno di cura e manutenzione per crescere in salute.

Ad esempio, la sinningia preferisce i terreni acidi, con un pH non superiore a 6, che si traduce in terriccio a basso contenuto di sostanze azotate e invece con torba. Di solito si consiglia anche di aggiungere sabbia per renderlo sciolto, ma senza dimenticare, in caso di coltivazione in vaso, di favorire il drenaggio, per tutelare le radici dai ristagni.

In commercio si possono trovare vari tipi di sinningie, o gloxinie, ma sono quasi tutti esemplari ibridi che tendono a non rifiorire. Il che significa che la pianta, con molta probabilità, dopo la sua fioritura stagionale, non avrà altre occasioni per mostrare la sua bellezza.

Se invece abbiamo a che fare con un esemplare perenne, si comporterà come le altre piante dello stesso tipo, con una dormienza invernale, per risbocciare in primavera. Ma vediamo come coltivare la sinningia e quali cure merita questa pianta brasiliana che ormai si è naturalizzata in quasi ogni angolo del mondo.

Come coltivare sinningia
Fonte: Pixabay

Sinningia: come coltivarla

La sinningia non ha bisogno di grande manutenzione, il che non significa però che la pianta non abbia i suoi bisogni da soddisfare. Se ci hanno regalato una gloxinia e non sappiamo come prendercene cura, questo articolo ci aiuterà a dare una risposta alle più comuni domande. E potremo avere un arbusto bello e in salute in balcone o giardino.

Esposizione

Le piante di sinningia vanno posizionate in una zona luminosa di casa, ma con luce non diretta e ad una temperatura compresa tra i 16 e i 24° C. Il livello di umidità non dovrebbe essere basso, in quanto la pianta non apprezza troppo il clima secco. Ma occhio a non nebulizzare acqua sulle foglie, che potrebbe favorire la comparsa di malattie fungine.

Terreno

Se abbiamo bisogno di rinvasare la sinningia, perché magari è arrivata in casa in un vaso piccolino dal vivaio, il terreno migliore è a pH acido. Lo possiamo mescolare con sabbia e torba, ma anche favorire il drenaggio dell’acqua tramite un contenitore forato, con fondo di argilla espansa. In questo modo evitiamo i ristagni idrici.

Irrigazioni

Le sinninge non disdegnano irrigazioni a cadenza regolare e un terreno sempre umido, ma evitiamo di innaffiarla troppo per limitare il rischio di marciume radicale. Al momento di innaffiare, va ricordato che l’acqua sulle foglie è da evitare, perché tende a farle diventare marroni e favorire le micosi.

Fertilizzante

La gloxinia è una pianta perenne in natura, ma gli ibridi presenti sul mercato sono annuali, che si traduce in esemplari che muoiono alla fine del loro ciclo vitale. Se abbiamo la fortuna di avere una piantina che si risveglia dopo la fase dormiente invernale, un fertilizzante liquido bilanciato può aiutare una nuova e ricca fioritura.

Rinvaso

Il rinvaso della gloxinia va effettuato alla fine dell’inverno, posizionando il tubero in un vaso più grande del precedente e con terreno fresco per acidofile. La pianta va innaffiata fino a quando non compaiono le nuove foglie e le irrigazioni ridotte, ma mantenute a cadenza regolare, per favorire la fioritura.

Malattie

La gloxinia teme il marciume radicale e l’umido sulle foglie, che possono favorire la comparsa di malattie fungine che possono danneggiarla. Se invece parliamo di parassiti, la sinningia è suscettibile all’attacco di afidi, cocciniglie e mosca bianca, ma si consiglia di asportare le zone malate senza vaporizzare insetticidi che potrebbero rovinare la pianta.

 

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