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Come coltivare la Monilaria obconica, la succulenta a forma di coniglio

La Monilaria obconica è una pianta succulenta originaria del Sudafrica e della Namibia, divenuta molto famosa a partire dal 2017 grazie ai social network. La ragione di questa improvvisa notorietà è dovuta alla sua forma: la pianta ricorda infatti il muso e le orecchie di un coniglio, tanto che comunemente viene chiamata anche "bunny plant". Decisamente resistente e facile da coltivare, non richiede molte cure per la crescita in vaso.

Come coltivare la Monilaria obconica, la succulenta a forma di coniglio

Fonte immagine: Abu Shawka via Wikimedia

La Monilaria obconica è una pianta succulenta che sta attirando sempre più le attenzioni degli appassionati di giardinaggio, grazie alla sua singolare forma che ricorda le orecchie di un coniglio. Per quanto questa specie sia nota da molto tempo, è in realtà dal 2017 che ha raggiunto una popolarità di massa: tutto è accaduto per una serie di immagini e di video divenuti virali sui social network, prima in Giappone e poi nel resto del mondo. Ma come si coltiva, quali sono le sue necessità di cura?

Per quanto le piante succulente e le piante grasse dimostrino una grande adattabilità e una buona resistenza, prima di coltivare la Monilaria obconica è utile chiedere consiglio al proprio vivaio di fiducia, per controllare la compatibilità della pianta con il clima tipico del proprio luogo di residenza. Di seguito, qualche utile consiglio.

Cosa è la Monilaria obconica

La Monilaria obconica è una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Aizoaceae. Originaria del Sudafrica e della Namibia, la pianta è solo di recente divenuta un fenomeno di massa, grazie ad alcune condivisioni divenute virali sui social network. Questo esemplare presenta infatti una forma singolare, che ricorda il muso e le orecchie di un coniglio, e di conseguenza ha attirato grandi curiosità dagli appassionati. Al di fuori dei luoghi d’origine, dove questa succulenta cresce spontaneamente, la pianta è coltivata a solo scopo ornamentale e quasi esclusivamente in ambienti chiusi.

La pianta si caratterizza per una base rizomatosa, sulla quale si sviluppa innanzitutto una parte carnosa dalla forma sferica, di intenso colore verde. Questa porzione porta a sua volta alla crescita di due fusti eretti, sempre carnosi, che possono raggiungere al massimo i dieci oppure i quindi centimetri di altezza. Il risultato, così come già accennato, è una forma che ricorda il muso e le orecchie di un coniglio: non a caso, questa specie viene anche chiamata comunemente “pianta dei conigli”, “bunny plant”, “rabbit plant”, “bunny ear succulent” e in molti altri modi ancora. In presenza di condizioni ottimali, la succulenta può produrre dei fiori bianchi con corona gialla, dall’aspetto vagamente simile alle margherite.

Come coltivare la Monilaria obconica

Monilaria, fiore
Fonte: Dwergenpaartje via Wikimedia

La Monilaria obconica è una pianta mediamente semplice da coltivare, così come accade per la gran parte delle piante succulente e delle specie grasse. Tuttavia, nonostante la sua buona adattabilità, è indispensabile rispettare alcune sue necessità di crescita e di sviluppo.

Necessità della pianta del consiglio

Per poter crescere rigogliosa, la pianta del coniglio ha bisogno di alcune precise condizioni:

  • Clima: per il suo sviluppo e per la fioritura, la pianta del coniglio ha bisogno di temperature stabili attorno ai 20 gradi. Può comunque resistere all’aperto fino ai 5 gradi, quando la colonnina di mercurio scende ulteriormente rischia invece di deperire;
  • Terreno: la Monilaria obconica preferisce un terreno morbido, ben drenato e privo di ristagni d’acqua, che potrebbero portarla rapidamente alla morte. È quindi utile mescolare al terriccio della sabbia, così come anche delle palline di argilla espansa;
  • Esposizione: questa pianta non disdegna l’esposizione diretta al sole, poiché ha bisogno di luce per almeno sei ore al giorno. Nelle giornate più afose dell’estate, quando i raggi solari sono estremamente intensi, è però possibile spostare il vegetale in una posizione di penombra;
  • Annaffiatura: come gran parte delle succulente, anche la pianta del coniglio non ha bisogno di intense annaffiature, poiché capace di adattarsi anche a piccoli periodi di siccità. Si dovrà procedere solo quando il terreno apparirà asciutto, bagnando direttamente il suolo con porzioni comunque limitate di acqua.

Coltivazione in vaso e in giardino

La pianta del coniglio può essere coltivata sia in vaso che in giardino, anche se la prima opzione appare decisamente più diffusa, anche perché questo esemplare è spesso scelto per la coltivazione al chiuso. Per il vaso, è sufficiente adagiare sul fondo un letto di ghiaia e cocci, per aumentare il drenaggio dell’acqua, quindi riempire con terriccio morbido mescolato a sabbia. In giardino, è consigliata una fertilizzazione preliminare con del concime organico, come ad esempio il compost.

La pianta si propaga per semina, da effettuare nella tarda primavera: i primi germogli appaiono già dopo una decina di giorni. In alternativa si può procedere con la talea, recuperando uno stelo con almeno due diramazioni, da adagiare direttamente nel terreno.

Cura della pianta del coniglio nel tempo

Afidi
Fonte: Pixabay

Come già spiegato, la pianta del coniglio non necessita di grandi cure nel tempo. Le annaffiature sono ridotte, mentre la potatura non è solitamente necessaria, date le ridotte dimensioni della coltivazione. Potrebbe essere di tanto in tanto necessario concimare con del fertilizzante organico, come ad esempio il compost, così come controllare l’eventuale presenza di parassiti. Fra i più comuni, vi sono gli afidi e diverse tipologie di coleotteri.

Infine, bisogna prestare attenzione quando le temperature si abbassano notevolmente: se la pianta è coltivata all’aperto, e non è possibile spostarla in luoghi protetti, è bene costruire un riparo con del legno e del telo protettivo per piante.

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